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Come il mondo del calcio difende l’ambiente

Come il mondo del calcio difende l'ambiente
Come il mondo del calcio difende l'ambiente (Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

Il mondo del calcio sta mostrando sempre di più una crescente sensibilità verso le tematiche legate all’ambiente e alla sua tutela. Dalle maglie ecocompatibili prodotte con il riciclo di materiali plastici, ad un’attenzione agli sprechi e a scelte sostenibili, c’è da augurarsi sia solo l’inizio di una reale presa di coscienza

Il mondo del calcio è da sempre lo sport che più di ogni altro riflette gli animi del popolo, essendo quello più seguito e diffuso in assoluto. Sebbene negli ultimi anni abbia assunto sempre di più il carattere di business spietato, il suo ruolo di sensibilizzazione continua a essere fondamentale, e anche nell’attuale contesto sociale il pallone funge da veicolo comunicativo.

È per questo che alcuni calciatori e alcune squadre di Serie A stanno dando continuamente dei segnali e degli esempi nella lotta a un mondo più sostenibile ed ecologico. Uno tra i protagonisti del mondo del calcio, sebbene si sia ritirato da poco, che si batte ogni giorno per un mondo più pulito e meno inquinato, è Claudio Marchisio. L’ex centrocampista di Juventus e nazionale italiana si è schierato ormai da tempo a favore dei movimenti ambientalisti, soprattutto per provare a sovvertire il processo del cambio climatico, qualcosa che rischia di mettere sottosopra le nostre vite quanto prima. 

Grande promotore del movimento Slow Food, nato proprio nel suo Piemonte natale, l’ex calciatore si sta impegnando adesso più che mai nel sensibilizzare la gente ad adottare un’alimentazione più sostenibile. Al di là dei fondamenti relativi a un consumo minore della carne o di altre sostanze la cui produzione è più inquinante, Marchisio promuove un consumo alimentario a km 0, facendo leva sulle produzioni dei prodotti locali e soprattutto evitando esportazioni da paesi esotici o molto distanti.

Il suo è un messaggio che si sta diffondendo un po’ ovunque, anche nel seno della nazionale di calcio, una delle favorite alla vittoria della prossima Nations League secondo quelle che sono le quote delle scommesse sullo sport più attuali in questo momento.

Il fatto che questo prossimo evento si giocherà anche a Torino potrebbe essere così di grande visibilità per i progetti sostenibili di Marchisio, al quale si è attualmente unito anche il centrocampista della Sampdoria Morten Thorsby. Quest’ultimo, che ha ammesso di ispirarsi alle idee dell’ambientalista Greta Thunberg, evita di prendere l’aereo ogni volta che può, anche in alcune trasferte con la sua squadra, nonostante in questo caso possa poi perderne in riposo e quindi in rendimento. 

Foto di graphi da Pixabay

Oltre al grande impegno di Thorsby, il quale si è sincerato anche in varie interviste riguardo alla sua grande missione ecologista, quest’anno anche alcuni club del principale campionato calcistico italiano hanno dimostrato di star seguendo l’onda verde della sostenibilità.

Dopo che anni fa fu proprio la Juventus a dare il primo esempio, seguita poi da Udinese e Crotone, quest’anno l’Inter, la Lazio e il Bologna indosseranno maglie che sono state realizzate in plastica che procede da bottiglie riciclate.

Nel caso dei nerazzurri parliamo di una divisa fatta al 95 per cento da plastica riciclata, mentre per quanto riguarda i bianco celesti si tratta di una maglia che si basa su un tessuto tecnologico ed ecologico proveniente anch’esso da plastica riciclata. Per il Bologna, invece, la scelta è caduta sulla produzione di divise provenienti da bottiglie di plastica di mezzo litro, ossia quelle più utilizzate in assoluto in Italia e nel mondo. 

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