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Green Pass, multe di 400 euro per chi non è in possesso del certificato

Green Pass, multe di 400 euro per chi non è in possesso del certificato
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Nel nuovo decreto che il governo varerà la prossima settimana potrebbero essere contenute le nuove norme sul green pass. Prevista un’estensione dell’obbligo di certificazione verde anche per i ristoranti al chiuso. Cambiamenti dei requisiti per il rilascio: non basterà la prima somministrazione ma bensì serviranno due dosi del vaccino anti Covid. Multa fino a 400 euro per chi è sprovvisto del pass. Rischio di nuove zone gialle

Il governo varerà entro la prossima settimana le nuove regole sul green pass. Bisognerà essere in possesso dl green pass per entrare in tutti i luoghi pubblici a rischio assembramento, per evitare di essere soggetti alle multe.

L’obbligo è esteso anche ai trasporti a lunga percorrenza, come treni, aerei o pullman (escluso il trasporto locale), ma anche possibilmente a palestre, cinema, teatri, concerti. Questo è quanto previsto dal decreto Covid con le nuove misure di contenimento a cui il governo sta lavorando.

Entro mercoledì della prossima settimana, si terrà la cabina di regia politica convocata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e subito dopo avrà luogo il Consiglio dei ministri per dare il via libera al provvedimento.

Se riapriranno e quando riapriranno, anche nelle discoteche sarà necessario il green pass. L’obiettivo, per queste attività, comunque è quello di evitare nuove chiusure, visto che sembra ormai scontato l’arrivo di una quarta ondata.

Nel provvedimento, per il momento non dovrebbero rientrare ristoranti e bar, come in Francia, anche se una bozza di ipotesi è di consentire l’ingresso nei locali al chiuso solo ai vaccinati, a chi è guarito dal Covid, o a chi ha un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore.

L’obbligo di green pass sarà introdotto sicuramente per il personale scolastico in vista della ripresa dell’anno scolastico a settembre, secondo le ultime raccomandazioni arrivate al ministero dell’istruzione dal Cts

Green Pass, i requisiti

Il green pass è il documento che certifica di essere guariti dal Covid, oppure aver fatto un tampone negativo nelle ultime 48 ore o di essere stati vaccinati con doppia dose. Ad oggi si può scaricare già dopo la prima dose, ma il governo introdurrà sicuramente la norma più serrata: sarà necessario essere immunizzati con due dosi, come già avviene con il green pass europeo.

La stretta sarà necessaria sia per gestire più semplicemente viaggi e turisti quest’estate, il certificato verde con una sola dose non è riconosciuto nella maggior parte dei Paesi Ue; e sia per una questione di sicurezza molto urgente che riguarda la variante Delta. Studi scientifici riportano che la variante delta, se non si completa l’intero ciclo vaccinale, riesce ad essere rischiosa rendendo inefficace il siero anti-Covid.

Senza il green pass, si rischia una multa di 400 euro

Se non si è in possesso del green pass, come riporta il Corriere della Sera, sono previste multe molto salate per chi è abitudinario frequentatore dei locali in cui sarà invece richiesto per legge.

I clienti non in possesso del documento che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Covid o un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore, potrebbero essere a rischio pagamento di multa da 400 euro o 260 se pagata entro cinque giorni.

Per i gestori dei locali il rischio è di cinque giorni di sospensione. I gestori dei locali hanno comunque l’obbligo di verificare se i propri clienti siano in possesso del green pass. Le forze dell’ordine saranno i soli incaricati ad effettuare i controlli, come sottolinea il Garante per la Privacy.

Insomma c’è molta preoccupazione tra gli scienziati, il ministero della Salute e Palazzo Chigi. Per il ministero della Salute l’uso più diffuso possibile del green pass eviterà una nuova chiusura dei luoghi dove l’affollamento facilita la diffusione del virus, come ristoranti, bar, cinema,teatri, piscine, palestre, stadi, cinema.

Nel decreto, visto il timore di una quarta ondata, saranno indicati i nuovi parametri di decisione per l’entrata in nuove fasce di colore di rischio, basati oltre che sull’incidenza di casi, anche sui numeri dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ospedalieri.

Si prevede che forse già da fine luglio, dovrebbero tornare le prime zone gialle, con mascherine all’aperto obbligatorie e forse altre restrizioni, ma incrociamo le dita e auguriamoci che sia un falso allarme.

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