Tutti, almeno una volta, abbiamo sentito la frase fatta: “Le nostre isole e le nostre città d’arte potrebbero vivere di solo turismo”. Ma è davvero così? Cosa succede quando una spiaggia diventa “instagrammabile”, un borgo “autentico”, una città “d’arte”? Più che una risorsa, il turismo rischia di diventare un’arma a doppio taglio per territori e comunità.
Il turismo: poniamocela qualche domanda. È questo il punto di partenza di “Il turismo che non paga”, il nuovo libro-inchiesta della collana VerdeNero di Edizioni Ambiente, in cui la giornalista Cristina Nadotti smonta uno dei luoghi comuni più diffusi: il turismo non è una soluzione miracolosa per lo sviluppo, ma un fenomeno che, sempre più spesso, produce squilibri, diseguaglianze e pressioni insostenibili sui territori.
Disponibile in tutte le librerie e sul sito di Edizioni Ambiente, “Il turismo che non paga” è un’indagine lucida e approfondita sul lato oscuro del turismo italiano, realizzata in collaborazione con Legambiente e con la prefazione del giornalista Ferdinando Cotugno.
Il turismo che non paga: il lato nascosto delle vacanze ovvero l’overtourism
Viviamo in un Paese che attira milioni di visitatori ogni anno. Ora, non voglio scomodare Nicolàs Gòmez Dàvila quando ammoniva, a proposito dello “sballo viaggiante”, definendole “moltitudini transumanti che profanano ogni luogo sacro”, ma davvero, in nome del mercato, dobbiamo sottometterci a qualsiasi scempiaggine? Abbbiamo mai provato a chiederci cosa davvero significa il turismo selvaggio per coloro che abitano quei luoghi e che sono costretti a subire l’assalto dei stracontenti tarantolati a tutti i costi?
Cristina Nadotti racconta con rigore giornalistico e voce empatica l’impatto reale del turismo intensivo su città d’arte, borghi, isole e aree naturali.
Dai treni pieni di pendolari che non riescono più a salire, agli affitti impazziti che espellono studenti e residenti dal centro delle città, fino alla fragilità delle spiagge e preziosi angoli di natura trasformati in set per i social e location per “photo opportunity”. “Il turismo che non paga” è una fotografia potente, lucida e necessaria di un’Italia sotto pressione.
Il libro mette sotto la lente casi emblematici come Venezia, le Cinque Terre, la Sardegna, la Sicilia, le Dolomiti e molte altre mete iconiche, senza fermarsi alla denuncia.
Non si tratta di criminalizzare i turisti o chi lavora nel settore, ma di proporre una visione nuova: un turismo che non divori i territori, ma li rispetti. Accanto alle distorsioni del modello dominante, il libro presenta esperienze virtuose e modelli alternativi di turismo più giusto, lento e sostenibile, da cui attingere per un futuro diverso.
In un’epoca segnata dalla crisi climatica e dall’urgenza di ripensare il nostro rapporto con i territori, “Il turismo che non paga” è un contributo prezioso per chi amministra, per chi vive nei luoghi turistici, per chi lavora nel settore e per chi viaggia. Un libro che parla al presente, con lo sguardo rivolto al futuro.
Come scrive Ferdinando Cotugno nella prefazione: “Il turismo è qui per rimanere, ed è qui per crescere: riformarlo in modo profondo richiede radicalità, e la radicalità ha bisogno di appoggiarsi ai fatti. Spero e credo che questo libro diventerà la base di lunghe discussioni nelle assemblee dei movimenti che si stanno organizzando contro l’estrattivismo turistico. […] Un mondo senza turismo non è né possibile, né auspicabile, ma il turismo ha bisogno di cambiare rapidamente, innanzitutto per il suo stesso bene. Vorrei che leggessero questo libro anche le persone che lavorano proprio in questo settore: è nel loro interesse capire che una riforma giusta e radicale di certe pratiche è urgente e necessaria.”
La collana VerdeNero Inchieste
VerdeNero, nata nel 2007 come serie di noir sull’ecomafia con la partecipazione dei nomi più importanti del genere, si è evoluta nel tempo in una collana di inchieste. Oggi riparte con un nuovo formato e nuovi titoli a firma di alcune delle penne più efficaci del giornalismo ambientale italiano.
L’obiettivo è mettere in luce temi ambientali sempre più urgenti: dalle migrazioni climatiche all’overtourism in aree fragili, come quelle montane, fino agli impatti della rivoluzione digitale e al degrado del territorio. Il tutto senza trascurare le politiche attive, sia a livello nazionale che internazionale, per contrastare la crisi ambientale. Ogni volume della collana combina giornalismo investigativo, analisi scientifica e una narrazione coinvolgente, rendendo la lettura sia informativa che stimolante, offrendo al lettore una comprensione profonda delle questioni ambientali attuali e delle loro implicazioni sociali.
La collaborazione con Legambiente
L’inchiesta Il turismo che non paga di Cristina Nadotti sostiene la campagna di “Change Climate Change” di Legambiente, contro le cause e i responsabili della crisi climatica.
Per maggiori informazioni: www.changeclimatechange.it.
Cristina Nadotti
Cristina Nadotti, giornalista, vive e lavora a Roma, ma è nata a La Spezia e ha scelto la Sardegna come terra d’adozione. Dopo gli studi di letteratura anglo-irlandese, si è divisa per anni tra il basket professionistico, i viaggi, l’insegnamento e il giornalismo. Ha cominciato la carriera giornalistica a La Nuova Sardegna, dal 2000 al 2024 a la Repubblica, si è occupata di affari esteri, cooperazione internazionale, ambiente e sostenibilità.
Il libro è disponibile in tutte le librerie e nello store online di Edizioni Ambiente.