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Manovra oggi alla Camera, lunedì il voto sulla fiducia

(Adnkronos) –
Dopo il via libera al Senato, la manovra 2026 approda alla Camera. Stamattina riprenderanno i lavori della commissione Bilancio, iniziati con l’illustrazione del testo da parte dei relatori e la discussione generale. La seduta riprenderà oggi domenica 28 dicembre alle 9.30 con le ammissibilità degli emendamenti la cui presentazione è scaduta ieri alle 14. Alle 10 di oggi scadranno le presentazioni per eventuali ricorsi, alle 10.30 le valutazioni e poi prenderanno il via le votazioni.  

La fiducia 

L’approdo del testo in aula è quindi previsto alle 16 con il governo che porrà la questione di fiducia intorno alle 19. Domani, lunedì 29 dicembre, nel primo pomeriggio ripartiranno i lavori dell’aula di Montecitorio con le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dalle 17.20 per poi iniziare la chiama dalle 19, al cui termine verrà avviato l’esame degli ordini del giorno con una preannunciata seduta notturna. Martedì 30 dalle 9.30 riprenderanno i lavori, con le dichiarazioni di voto finali previste per le 11 e votazione finale entro le 13.  

Sono in totale 949 gli emendamenti alla manovra presentati in commissione Bilancio della Camera, a firma dei componenti dei diversi gruppi di opposizione. La Commissione procederà stamattina con l’illustrazione delle proposte ammesse al voto e, dalle 10.30, con le votazioni.  

Il Pd ne ha presentati un’ottantina, a quanto si apprende. Oltre a queste proposte, si contano anche quelle – circa 16 – cofirmate con le altre forze di opposizione. Il Movimento 5 stelle ne ha presentati un centinaio: di queste 16 sono cofirmate con le altre forze di opposizione.  

“Saranno circa 400 i nostri emendamenti alla Legge di bilancio, consapevoli che verranno respinti da una maggioranza sorda al grido del Paese reale. Lo facciamo per denunciare una manovra che taglia sanità, scuola, pensioni e servizi, mentre aumenta di un miliardo le spese militari. Una legge che colpisce i più fragili, ignora l’emergenza salariale e alimenta l’economia di guerra. È una scelta di classe, spietata e ideologica. Noi continueremo a opporci, in Parlamento e nelle piazze, per difendere i diritti sociali e la dignità del lavoro”, ha fatto sapere ieri con una nota, il vicepresidente di Avs alla Camera, Marco Grimaldi. 

Dal Senato è arrivato il via libera a una manovra da 22 miliardi di euro. Ecco le misure principali:  

TAGLIO TASSE E PACE FISCALE. Taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro, come secondo step del percorso avviato lo scorso anno con il taglio delle tasse per i redditi più bassi nel quadro della riforma fiscale. Con la manovra parte una nuova stagione di pace fiscale. Con la rottamazione quinques nell’arco di 9 anni, con 54 rate bimestrali, sarà possibile rottamare le cartelle del periodo compreso tra il 2000 e il 2023 derivanti dall’omesso versamento di imposte o contributi previdenziali. L’esame in commissione Bilancio al Senato ha inoltre tagliato il tasso di interesse sulle rate dal 4% al 3%. 

BANCHE E ASSICURAZIONI. Con le modifiche approvate alla manovra sale a oltre 12 miliardi di euro il contributo totale da banche e assicurazioni, un miliardo in più rispetto a quanto inizialmente previsto nello schema del governo. Nel dettaglio per le banche cala la percentuale di deducibilità sulle perdite pregresse delle banche, passando dal 43% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027 e dall’aumento dell’Irap del 2% si escludono i soggetti con minore base imponibile e si introduce una franchigia di 90mila euro applicabile sulla maggiore imposta dovuta (+2%) solo per i periodi d’imposta 2027 e 2028. Una modifica approvata per le assicurazioni invece prevede il versamento come acconto dell’85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l’anno precedente. 

RC AUTO. Sale al 12,5% l’aliquota sulla polizza rc auto per i rischi di infortunio al conducente e rischi di assistenza stradale per i contratti assicurativi stipulati o rinnovati a decorrere dal primo gennaio 2026. 

TOBIN TAX. Da gennaio l’aliquota dell’imposta sulle transazioni finanziarie passa dallo 0,1% allo 0,2% se la cessione avviene su mercati regolamentati e dallo 0,2 allo 0,4% negli altri casi. Sale dallo 0,02% allo 0,04% l’aliquota sulle negoziazioni ad alta frequenza. 

DIVIDENDI HOLDING. L’accesso al regime di esclusione è previsto solo con partecipazione diretta nel capitale superiore al 5% o di valore fiscale superiore a 500mila euro. 

IMPRESE, IPER AMMORTAMENTO, TRANSIZIONE 4.0 E ZES. Prorogate al 30 settembre 2028 le agevolazioni per le imprese che investono in beni strumentali, nuovi materiali e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica o digitale in chiave Transizione 4.0 o 5.0. La misura è maggiorata del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e nella misura del 50% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro in relazione “agli investimenti in beni prodotti in uno degli Stati membri dell’Unione europea” o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, effettuati dall’1 gennaio 2026 al 30 settembre 2028. Arrivano 1,3 miliardi per il credito d’imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti; e 532,64 milioni per le aziende che hanno fatto domanda per il credito d’imposta per la Zes unica. 

RITENUTA ACCONTO IMPRESE. Ritenuta d’acconto per le imprese dal 2028 con un’aliquota ridotta dello 0,5%, che sale all’1% dal 2029. 

BENEFICI RINNOVI CONTRATTI. Estesi ai contratti rinnovati nel 2024 i benefici della tassazione agevolata al 5% sugli incrementi retributivi corrisposti dal primo gennaio 2026, con platea di beneficiari ampliata ai redditi fino a 33mila euro. 

UTILI LAVORATORI. Prorogata anche per il 2026 l’esenzione del 50% dei dividendi corrisposti ai lavoratori e derivanti da azioni attribuite in sostituzione di premi di risultato entro il limite di 1.500 euro annui. 

STOP ANTICIPO PENSIONE CON FONDI COMPLEMENTARI. Stop alla possibilità di accedere alla pensione anticipata di vecchiaia cumulando la rendita dei fondi complementari. 

AUMENTA TAGLIO ANTICIPO PRECOCI. Aumentano i tagli all’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno raggiunto almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età. Il taglio ammonta a 20 milioni dal 2027, a 60 milioni dal 2028 e a 90 milioni dal 2029 al 2032, mentre per il 2033 la riduzione sarà di 140 milioni di euro e 190 milioni dal 2034. 

TFR ALL’INPS. Dal primo gennaio obbligo di versamento del Tfr al Fondo Inps anche per le aziende con 50 dipendenti. Dal 2032 le maglie si ampliano ancora includendo nell’obbligo di versamento le imprese con numero pari o superiore a 40 dipendenti. 

TFR NEO ASSUNTI. Adesione automatica alla previdenza complementare per i neo assunti del settore privato da luglio 2026. Entro sessanta giorni dall’assunzione il lavoratore può comunque optare per la rinuncia all’adesione automatica. 

PONTE SULLO STRETTO. Vengono rifinanziati gli stanziamenti relativi al Ponte sullo Stretto di Messina, “alla luce dell’aggiornamento dell’iter amministrativo e del non perfezionamento degli impegni relativi alle somme iscritte in bilancio nell’anno 2025 in conto residui rinvenienti dall’anno 2024, prevedendo un incremento delle risorse negli anni 2032 e 2033 tali da lasciare inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate”. 

PIANO CASA. Le risorse per il Piano casa in manovra calano a 200 milioni nel biennio 2026-2027 (100 milioni l’anno). 

AFFITTI BREVI. Aliquota al 21% sulla prima casa in affitto inferiore a 30 giorni e al 26% sulla seconda; oltre i due immobili diventa reddito di imposta. 

ISEE E CASA. Sale a 200mila euro il limite del valore della casa per l’esclusione dall’Isee per le abitazioni delle famiglie residenti nelle città metropolitane (Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina, Palermo, Sassari). 

ORO. Via libera ’emendamento alla manovra, proposto da FdI, che attribuisce la proprietà delle riserve auree conservate da Banca d’Italia al popolo italiano. 

PACCHI POSTALI. Scatta il contributo di due euro sui pacchi postali in arrivo da paesi extra Ue di un valore entro i 150 euro. 

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AdnKronos

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