(Adnkronos) – La Commissione Europea ha sospeso oggi, martedì 5 agosto, le contromisure per i dazi imposti Usa sulle importazioni Ue. La decisione dopo l'accordo di Turnberry in Scozia. "Posso confermare – ha detto il portavoce al Commercio Olof Gill, durante il briefing con la stampa a Bruxelles – che la Commissione ha adottato oggi le procedure legali necessarie a sospendere l'attuazione delle nostre contromisure Ue, che sarebbero dovute entrare in vigore il 7 agosto. Questo avviene tramite la procedura d'urgenza. Quindi, sostanzialmente, significa che la Commissione adotta la decisione che dovrebbe essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale già oggi e poi, entro due settimane, i nostri Stati membri daranno la loro approvazione, a maggioranza semplice".
I lavori per stendere la dichiarazione congiunta che dovrebbe delimitare il campo dei negoziati tra Ue e Usa in campo commerciale, dopo l'accordo verbale di Turnberry, spiega un alto funzionario Ue a Bruxelles, sono "molto avanti", per quantificare "il 95% è pronto", ma i tempi della finalizzazione del testo dipendono essenzialmente dalle controparti Usa, che in questi giorni sono impegnate in negoziati con molti altri partner commerciali. La dichiarazione Ue-Usa avrebbe dovuto essere pubblicata venerdì scorso, ma è slittata a data da destinarsi, anche se la fonte si è detta ragionevolmente certa che arriverà presto. Oltre ai negoziati concomitanti che gli Usa stanno conducendo, incide sul ritardo anche il fatto che la Commissione tratta essenzialmente con tre interlocutori: il Dipartimento del Commercio, l'ufficio del Rappresentante al Commercio e con la Casa Bianca. La dichiarazione congiunta, essendo una dichiarazione, non è giuridicamente vincolante, come non lo era, a maggior ragione, l'accordo verbale raggiunto da Donald Trump e Ursula von der Leyen in Scozia, ma "fornirà un po' più di chiarezza sui prossimi passi" e sulle cose sulle quali "lavoreremo ulteriormente". La Commissione Europea è rimasta "molto sorpresa" dalle dichiarazioni del ministro dell'Economia della Germania Lars Klingbeil, che da Washington ieri ha espresso critiche nei confronti dell'accordo siglato con gli Usa sui dazi. Lo dicono i portavoce della Commissione Europea, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. "Nulla è successo, per quanto riguarda l'esito dei negoziati, senza che ci fosse un chiaro segnale dagli Stati membri", sottolinea il portavoce al Commercio Olof Gill. Klingbeil ha accusato, in sostanza, la Commissione di essere stata troppo debole nei negoziati con gli Usa, dopo che la Germania era stata tra i Paesi, insieme all'Italia, che più avevano spinto per trovare un accordo con Washington rapidamente, evitando una guerra commerciale che sarebbe stata molto dannosa per l'economia europea e in particolare per quelle dei Paesi più esportatori, proprio come la Germania. "Devo ammettere – ha aggiunto Gill – che siamo rimasti piuttosto sorpresi nel sentire questa dichiarazione del ministro tedesco. Vorrei ricordare che gli Stati membri dell'Ue e le parti interessate del mondo degli affari hanno costantemente sottolineato che un conflitto commerciale con gli Stati Uniti non era una linea d'azione auspicabile". Stati membri e stakeholder, ricorda ancora Gill, "hanno insistito sul fatto che solo una soluzione negoziata avrebbe potuto garantire stabilità e proteggere i nostri interessi comuni. Questa era l'opinione della stragrande maggioranza degli Stati membri dell'Ue, incluso quello di cui avete parlato", cioè la Germania. Gill ha ricordato, poi, a che punto "ci troviamo al momento e come abbiamo soddisfatto esattamente i desideri che i nostri Stati membri ci hanno indicato, nel nostro costante e approfondito contatto con loro. Abbiamo raggiunto una soluzione negoziata, per evitare un'escalation tariffaria senza esclusione di colpi". Questo, ha sottolineato ancora, "è ciò che i nostri Stati membri hanno chiesto e questo è ciò che abbiamo ottenuto. Abbiamo garantito un accesso continuo per le nostre aziende a uno dei nostri mercati più grandi e importanti: questo è ciò che la nostra industria ha chiesto, questo è ciò che abbiamo ottenuto". Ora, ha aggiunto commentando le dichiarazioni del ministro delle Finanze tedesco, che è anche presidente dell'Spd, "abbiamo un chiaro tetto tariffario inclusivo del 15% per la maggior parte delle esportazioni dell'Ue. In altre parole abbiamo ottenuto una polizza assicurativa che non emergeranno dazi più elevati per le aziende europee, in questo contesto economico contemporaneo estremamente volatile e imprevedibile". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
