(Adnkronos) – Sindacati in tre piazze diverse oggi, primo maggio, ma uniti nel segno della sicurezza sul lavoro definita "un’emergenza nazionale" e "pronti alla mobilitazione" senza risposte adeguate. A Roma il leader della Cgil Maurizio Landini mentre la segretaria Cisl, Daniela Fumarola e il leader Uil, PierPaolo Bombardieri, scelgono due luoghi simbolo di recenti morti bianche: Casteldaccia, vicino Palermo e Montemurlo, nel distretto di Prato. "Non è il momento di aumentare la spesa per le armi, la sicurezza non sono le armi. Non abbiamo bisogno di armarci: abbiamo bisogno di tutelare la salute e la sicurezza, dentro e fuori i luoghi di lavoro". Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini dal palco della manifestazione di Roma. "Se non si investe si continuerà a morire. Finché la salute e la sicurezza vengono considerate un costo si continuerà a morire. Al centro con questa logica non c'è la persona ma il profitto", sottolinea Landini. Quanto all'incontro in programma con il governo per l'8 maggio, "non può essere il solito incontro – avverte – . E deve essere chiaro che se non ci sono risposte adeguate, se non inizia una vera trattativa si aprirà una fase di mobilitazione e di sostegno della piattaforma unitaria che abbiamo avanzato". "Non possiamo lasciare a chi verrà dopo di noi un mondo di precarietà e di sfruttamento. E proprio perché la libertà è partecipazione noi abbiamo bisogno di mettere in moto tutti gli strumenti che un sindacato ha a disposizione e dobbiamo usare anche il voto: dobbiamo cancellare quelle leggi balorde che in questi anni sono state fatte", sottolinea. Il leader Cgil parla poi anche dei salari. "Non bisogna fare propaganda. Se sono aumentati un po’ i salari in questo anno e mezzo è grazie al rinnovo dei contratti nazionali e delle iniziative di mobilitazione che ha fatto il sindacato. Il governo sta svolgendo in realtà un ruolo di riduzione dei salari, perché in tutti i settori pubblici ha offerto degli aumenti del 6% quando l’inflazione è al 17%". "Se è aumentato un po’ il salario – insiste Landini – è per l’azione del sindacato. L’azione del governo, se pensiamo al fisco, ha aumentato la tassazione sul lavoro dipendente, sui pensionati. Se tagli la sanità, la scuola, i servizi sociali questo abbassa ulteriormente i salari. Basta con la propaganda, stanno descrivendo un mondo che non c’è. Il tema della salute, della sicurezza si chiama investimenti: se prevale la logica del profitto è chiaro che qualsiasi costo che si fa per migliorare la salute e la sicurezza riduce il profitto. Se salute e sicurezza continueranno a essere considerati dei costi continuerà a esserci gente che muore. Serve un cambiamento culturale", conclude. Dalla Sicilia la leader della Cisl Daniela Fumarola ribadisce dal palco di Casteldaccia che "quella della salute e della sicurezza sul lavoro, è un’emergenza nazionale e come tale va affrontata. Passi avanti – riconosce – , negli ultimi tempi, ne sono stati fatti: la patente a crediti, l’aumento del numero degli ispettori, l’utilizzo dell’avanzo Inail… Ma bisogna farne tanti altri ancora. E serve farli coinvolgendo sindacati e associazioni datoriali, definendo finalmente una chiara strategia nazionale, costruendo insieme affidamenti e impegni". "Siamo qui per gridare 'mai più morti sul lavoro'. Gridare che c'è bisogno di una strategia nazionale da mettere in campo. Abbiamo apprezzato l'annuncio che Giorgia Meloni ha fatto di mettere in campo una grande alleanza tra le parti e il governo. E' la strada più giusta, unire le forze verso obiettivi condivisi", afferma la leader della Cisl, Daniela Fumarola, a Casteldaccia (Palermo), dove si tiene una delle tre manifestazioni nazionali per il Primo maggio. L'anno scorso, il 6 maggio, a Casteldaccia morirono 5 operai, rimasti bloccati in una vasca interrata dell'impianto di sollevamento. "Contro i morti sul lavoro, da tempo abbiamo ribadito che quello che è stato fatto è un passo in avanti. Penso alla patente a crediti o all'aumento del numero di ispettori. Ma questo non basta. Abbiamo chiesto più ispettori e che la patente a credito venga estesa a tutti i settori non solo dell'edilizia. Pensiamo che ci debba essere un potente investimento in formazione sia nei luoghi di lavoro, per lavoratori e imprese". E parla di una "premialità", perché "bisogna far comprendere che investire in sicurezza vuol dire investire sulla vita delle persone ma qualificare anche le imprese". "E c'è bisogno che nella scuole ci sia un investimento fortissimo", dice. "Ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto al nostro 25esimo anniversario Cisl e il giorno precedente aveva espresso la sua preoccupazione. Un monito che noi abbiamo raccolto rispetto non solo a salute e sicurezza ma anche al tema dei salari", sottolinea Fumarola. "I salari aumentano se si rinnovano i contratti e ci sono tantissime risorse per poterli rinnovare- dice Fumarola – Penso a quello che accade nel settore del pubblico impiego. Mai erano state risorse per diversi rinnovi contrattuali. noi abbiamo dato la disponibilità a rinnovare i contratti, purtroppo non è avvenuto da parte di tutte le organizzazioni sindacali. Pensiamo che si possa risolvere la questione salariale realizzando una contrattazione sana, realizzando più produttività, distribuendola sulla busta paga. E un potente investimento nella formazione". In Toscana il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri. “Abbiamo scelto Montemurlo per ricordare la giovanissima Luana, che, qui, ha perso la vita perché furono manomessi i dispositivi di sicurezza al macchinario sul quale lavorava. Un dramma, quello delle morti sul lavoro, anche per chi rimane, per le famiglie, per le comunità che vivono queste tragedie. Persone che spesso sono lasciate sole. Ecco perché dobbiamo continuare questa battaglia per la vita e per la dignità ed è da Montemurlo, insieme a Emma, la mamma di Luana, che è qui con noi, che vogliamo lanciare il nostro messaggio del primo maggio”. “Tutti hanno fatto riferimento alle sollecitazioni sia del Presidente della Repubblica sia del Santo Padre, ma – ha precisato Bombardieri – non basta dirsi d’accordo con quei richiami, servono coerenza e fatti concreti: di parole saremmo stanchi e di cordoglio non sappiamo più che farcene”. “Non c’era un solo euro di investimenti sulla sicurezza. Ora – ha proseguito il leader della Uil – c’è un segnale di apertura: meglio tardi che mai, ma 600 milioni su una disponibilità di 1 miliardo e mezzo dell’Inail sono ancora pochi e, peraltro, sono comunque soldi delle aziende e dei lavoratori. Va bene, comunque, cominciare la discussione e siamo pronti al confronto con il governo, ma bisogna avere consapevolezza che la sicurezza non è solo una questione economica. Servono più ispezioni, più controlli, più ispettori – ha sottolineato Bombardieri – bisogna evitare le gare al massimo ribasso e gli appalti a cascata, occorre istituire una Procura speciale e il reato di omicidio sul lavoro e, soprattutto, non è accettabile che si facciano sconti a chi rispetta la legge, ma chi la viola non viene mai punito, perché i processi vanno in prescrizione. Queste – ha concluso Bombardieri – sono le rivendicazioni nostre e delle piazze del Primo Maggio: il governo le ascolti”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
