Un progetto inedito con uno stile che nasce dall’esperimento tecnico e il risultato sfocia in una narrazione visiva profonda e riflessiva. Due le opere: Pensieri Appesi e Inafferrabile presenza dell’essere.
La prima edizione di Bracciano Art Week, dal 14 al 18 maggio, celebra una rinnovata attenzione culturale all’arte contemporanea con il tema Contemporary Bloom.
La manifestazione si propone di trasformare il Centro Storico di Bracciano in uno spazio espositivo e di esperienze diffuse, tra opere scultoree, visive, multimediali, letterarie, sonore e di sound art, coinvolgendo i luoghi storici della città in una manifestazione culturale innovativa per divenire un punto di riferimento italiano, con il contributo di istituzioni, di professionisti e di artisti italiani ed esteri.
Tra questi ultimi c’è Flavia Martinelli, la voce più giovane della rassegna. Nata a Roma nel 2003, prossima alla laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, a Bracciano Art Week presenta un progetto inedito che si sviluppa in una doppia installazione site-specific, capace di attivare una riflessione poetica e stratificata su memoria, identità e quotidianità.
L’artista si era già fatta notare lo scorso anno per la sua scultura installativa presentata a Forte Stella nell’ambito della mostra Quinto Elemento, dove aveva messo in campo una sensibilità formale e concettuale costruita attorno al riuso di materiali naturali, tessili e poveri, in un dialogo silenzioso con l’ambiente.
L’opera di Flavia Martinelli a Bracciano Art Week
A Bracciano Art Week – presso il Giardino del lago, parte del castello Odescalchi, ceduto dalla famiglia al comune e adibito a giardino comunale nei primi anni 2000 – Flavia Martinelli manterrà un forte legame con una pratica sostenibile, attenta all’origine dei materiali e alla loro possibilità di rinascita estetica.

A cura della stessa artista insieme a Belinda Malfetti, il progetto entra in relazione con l’architettura e l’atmosfera del borgo, esplorando il tema portante dell’edizione, Contemporary Bloom, attraverso una grammatica visiva fatta di leggerezze, assenze e dettagli intimi. Non si tratta di opere urlate, ma di presenze silenziose, capaci di insinuarsi nello sguardo e nel ricordo.
Opera 1: Pensieri Appesi
La prima installazione, intitolata “Pensieri Appesi”, recupera la dimensione domestica e arcaica del gesto del ricamare e del distendere. Su teli in cotone, organza e merletto, Martinelli ricamerà versi poetici scritti di suo pugno. Questi tessuti saranno sospesi tra le strade del centro storico, come bucati al vento, trasformando uno dei gesti più ordinari e familiari in un’azione collettiva di contemplazione. Le parole, animate dal respiro dell’aria, diventeranno trama mobile di un pensiero che si fa materia.
Opera 2: Inafferrabile presenza dell’essere
La seconda opera, “Inafferrabile presenza dell’essere”, si configura come un ambiente immersivo attraversabile, in cui elementi sospesi – ispirati agli scacciapensieri – costruiranno un paesaggio sonoro e visivo delicato. Madreperla, fili di ferro, vetro colorato e chiffon comporranno oggetti leggeri che reagiranno al vento e allo sguardo, evocando una presenza che non si lascia afferrare, ma si percepisce, come un ricordo che insiste nel tempo.

Le due installazioni verranno realizzate durante i giorni della manifestazione, secondo una modalità processuale e aperta, senza immagini preconfezionate. L’opera si farà sul posto, con il luogo, nel tempo del fare e dell’ascoltare. In questo senso, la scelta di Martinelli si oppone consapevolmente all’estetica dell’effimero e dell’istantaneo che domina molta produzione contemporanea.
Attraverso un linguaggio personale e misurato, Flavia Martinelli costruisce un’arte della soglia: sospesa, poetica, discreta. Un’arte che non invade ma accompagna, che non dichiara ma lascia affiorare. E che, proprio per questo, si imprime nella memoria.