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Confesercenti Assemblea 2022: consumi ridotti di 7,2 miliardi da caro bollette e inflazione

Confesercenti Assemblea 2022: consumi ridotti di 7,2 miliardi da caro bollette e inflazione
Foto @Confesercenti

L’Assemblea 2022 di Confesercenti è stata aperta dal saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e da un videomessaggio del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A seguire gli interventi del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, del Ministro del Turismo Daniela Santanchè e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso

Durante i lavori svolti nel corso dell’Assemblea 2022 di Confesercenti dal titolo “Le imprese del commercio, del turismo e dei servizi: un patrimonio per l’economia ed il Paese” tenutasi oggi 13 dicembre presso la Sala delle Armi del Foro Italico a Roma, sono stati presentati analisi e dati inediti, con particolare attenzione al periodo natalizio, sullo stato di salute delle PMI del commercio, del turismo e dei servizi, vero e proprio patrimonio per l’economia e il Paese.

Al grande crollo dei consumi causato dalla pandemia oggi fa seguito l’inflazione che nel 2022 ha ridotto di 7,2 miliardi la spesa delle famiglie.

All’incremento dei prezzi, che quest’anno sarà in media pari all’8%, seguiranno variazioni del 5,1% nel 2023, del 4% nel 2024 e del 2,9% nel 2025.

Questo significa che nel quadriennio 2022-2025 l’aumento dei prezzi comporterà un’erosione del potere di acquisto di 22 miliardi riducendo le prospettive di spesa per i consumi di almeno 17 miliardi.

Le prospettive 2023

Le prospettive per il 2023, dunque, non sono così rosee secondo il quadro emerso durante l’evento. Alla fine del prossimo anno i redditi e i consumi delle famiglie arretreranno sui livelli del 2016. Il prossimo anno, la compressione dei consumi riporterà il tasso di crescita del Pil al di sotto dello 0,5%, segnando di fatto la fine del rimbalzo post-pandemico.

Peserà anche l’aumento dei tassi di interesse. La manovra avviata dalla Banca Centrale Europea determinerà una risalita dei tassi al di sopra del 3.5% nel 2023 e del 4% nel 2024 senza prospettive di riduzioni nel 2025. Per le nostre imprese significa un aggravio del costo dei finanziamenti di almeno 9 miliardi nel corso del prossimo triennio.

Commercio, tra inflazione e boom dell’online

Aumentano le difficoltà delle imprese del commercio che dal 2016 ad oggi si sono ridotte di 73mila unità (30mia dal 2019 ad oggi). La vita delle imprese si è accorciata. Nel commercio meno della metà ormai raggiunge i cinque anni di attività.

Il peso delle piattaforme digitali, dall’e-commerce al turismo, dal delivery food alla spesa a domicilio, si fa sentire sui bilanci delle PMI costrette a servirsi degli intermediari digitali per non perdere terreno.

Si stima che il fatturato delle piccole e medie imprese mediato dalle piattaforme sia di circa 30 mld di euro l’anno, con un costo di – una vera ‘platform tax’ di circa 4,5 miliardi di euro l’anno.

Turismo, riparte ma sono ancora lontani i livelli prepandemici

Più forte ma ancora insufficiente la ripartenza del comparto turistico. Dopo un primo trimestre dell’anno sottotono con 16 mln di presenze in meno rispetto allo stesso periodo del 2021 la primavera ha visto tornare finalmente i flussi di viaggiatori.

Tra gennaio ed agosto, nonostante la ripresa, le presenze si sono fermate a 292 mln, un aumento del 46% sul 2021, ma ancora l’11,5% in meno rispetto al 2019.

A mancare soprattutto le presenze straniere ferme al -15,5% dai livelli pre-pandemia. Anche la domanda italiana non è del tutto recuperata, con il 7,6% di presenze in meno rispetto al 2019.

Il messaggio di Sergio Mattarella

“Stiamo attraversando anni difficili prima con la pandemia, ora con l’aggressione portata
dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, che ha portato la guerra nel cuore dell’Europa
. Il rilancio dell’economia si fonda soprattutto sul consapevole concorso di ogni singolo attore del tessuto produttivo del Paese – il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Assemblea Confesercenti – Il dialogo con le istituzioni è essenziale per creare condizioni che consentano alle piccole e medie imprese, agli erogatori di servizi e ai presidi commerciali, di partecipare al consolidamento della nostra economia, generando occupazione e difendendo la coesione sociale, specie nelle aree meno densamente popolate. Il ruolo della filiera del turismo è essenziale nella logica di valorizzazioe di tutte le realtà territoriali partire dai borghi storici, luoghi le cui risorse sono spesso sottoutilizzate. L’attività turistica ed il commercio costituiscono il veicolo dell’iniziativa imprenditoriale giovanile e femminile con positive ricadute a livello intergenerazionale e di tasso di attività occupazionale. In una visione di innovazione e rinnovamento vanno colte pienamente le opportunità offerte dal Pnrr concepito per uno sviluppo equo, inclusivo e sostenibile, in piena armonia con gli obiettivi delineati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”

Il tema energetico

Ad aggravare il ritardo della ripresa, dopo due anni pressoché di fermo, il caro-energia, che per il comparto HoReCa – ristorazione, ricettività e servizi di catering – vale un esborso aggiuntivo di quasi 3,5 miliardi di euro l’anno.

Le imprese di ogni settore sono ancora alle prese con gli effetti del caro-energia. Rispetto al pre-pandemia il prezzo delle importazioni di energia è cresciuto del 286%, il prezzo del solo gas del 767% con un aumento medio delle bollette elettriche del 269%. Una corsa che dovrebbe rallentare il prossimo anno, ma i prezzi non arretreranno più ai livelli pre-crisi.

La questione lavoro

Il settore del Terziario e del Turismo occupa quasi 7 milioni di lavoratori prevalentemente in PMI. Nel solo comparto del terziario si contano più di 100 CCNL che determinano una vera e propria piaga che è quella dei “contratti pirata” che generano dumping e creano di fatto difficoltà occupazionali legate anche ad un reddito di cittadinanza che sino ad ora ha fornito alternativa ai bassi salari determinati da questi contratti.

Quest’anno turismo e ristorazione hanno sperimentato le difficoltà di reperimento di lavoratori. Nel corso del 2022 sono mancate 300mila figure professionali con un peso di circa 60mila i lavoratori mancanti nei due comparti solo nell’ultimo trimestre.Anche il costo del lavoro è aumentato.

L’entrata a pieno regime della riforma degli ammortizzatori sociali porterà un incremento complessivo strutturale dei costi a carico delle imprese superiore ai 900 milioni di euro l’anno per le piccole imprese.

In ascesa anche gli oneri burocratici: il Decreto Trasparenza entrato in vigore in piena stagione turistica ad agosto ha generato grandi difficoltà alle PMI senza raggiungere l’obiettivo di dare una informativa adeguata chiara e semplice ai lavoratori.

Natale, l’incognita

Il mese di dicembre, in questa incertezza sarà un test importante per valutare lo stato di salute dell’economia e dei consumi.

Secondo le stime elaborate da sondaggi sui consumatori condotti da SWG e IPSOS quest’anno si spenderanno in media per i regali 197 euro, un budget in calo di 39 euro rispetto al 2021 (238 euro a persona).

Nella top ten delle intenzioni d’acquisto per i regali spiccano capi d’abbigliamento (44%) seguiti da libri (40%), prodotti di profumeria (39%), giochi (38%), gastronomia (31%), accessori moda (30%), tecnologia (25%), prodotti per la casa, vini ed elettrodomestici (tutti al 21%).

Solo il 7%, invece, regala un viaggio o una vacanza. Al di là dei doni, solo il 17% ha già deciso di progettare un viaggio per il periodo delle feste di Natale e Capodanno, cui si potrebbe aggiungere una quota del 18% di indecisi.

A chiudere l’Assemblea, la Relazione della Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise e l’intervento del VicePresidente del Consiglio Matteo Salvini.

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