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Forever Bambù, lo studio sul bambù come alleato dell’ambiente

Foto di clarabsp da Pixabay

Il bambù gigante alleato dell’ambiente: un ettaro compensa le emissioni annuali di CO2 di circa 40 persone (275 tonnellate). Lo evidenzia uno studio condotto da Forever Bambù. Gestito secondo i protocolli di Forever Bambù, con cicli periodici di taglio precisi, il bambù gigante rimuoverebbe annualmente dall’atmosfera una quantità di anidride carbonica 36 volte maggiore rispetto ad un bosco misto. Una pianta che vanta oltre 1600 diversi utilizzi industriali ed alimentari e che in 100 anni riesce a sequestrare oltre 22.000 kg di CO2

Pochi giorni fa abbiamo pubblicato un articolo sulle preoccupazioni della Società botanica italiana relativamente alla nascita in Maremma di un progetto di piantumazione del bambù. Ora vogliamo portare il punto di vista di chi in realtà sottolinea che il bambù, con oltre 30 milioni di ettari sparsi in tutto il mondo, si starebbe rivelando una preziosa risorsa naturale, sia in termini economici che in termini ambientali e di produzione di biomassa.

Un ettaro di piantagione di bambù, se ben gestito, potrebbe generare più di 300 tonnellate di biomassa all’anno e, quindi, è considerato uno strumento estremamente efficace per il sequestro del carbonio. Insomma, i vantaggi del bambù sarebbe diversi. In attesa di pubblicare, a breve, una intervista con un agronomo che “sta dalla parte del bambù” vi vogliamo provare a spiegare alcuni di questi vantaggi secondo lo studio di chi crede in quella che vede come una risorsa economica e ambientale preziosa.

Forever Bambù, lo studio

A fare il punto sulla tematica ci ha pensato Forever Bambù (), realtà impegnata nella piantumazione del bambù gigante, mediante l’agricoltura biodinamica e simbiotica, a fini industriali, alimentari ed energetici, e partner del progetto ONU ActNow a sostegno delle azioni individuali contro il cambiamento climatico. Forever Bambù ha raccolto il primo studio italiano su bambuseti impiantati sul territorio nazionale, realizzato dalla dott.ssa Elena Neri, esperta in ecotossicologia e fondatrice di Indaco2, società specializzata in Indicatori di Sostenibilità per la valorizzazione ambientale di prodotti e aziende.

La coltivazione del bambù nel mondo

L’economia legata all’utilizzo del bambù occupa attualmente, a livello planetario, oltre 600 milioni di persone (l’8,5% a livello globale) impegnate tra lavorazione diretta e indotta. Nella sola Cina, dove la coltivazione di Bambù Gigante a scopo industriale ha ormai 50 anni di storia, gli ettari piantumati sfiorano i 10 milioni e sono oltre 6 milioni le persone che lavorano nelle piantagioni.

Foto Unsplash

I prodotti della coltivazione del bambù sono i germogli e le canne, che insieme vantano oltre 1600 diversi utilizzi industriali ed alimentari. A livello mondiale, il 27,5% del mercato è rappresentato dalle canne, mentre il 72,5% è costituito dai germogli .

L’assorbimento di CO2

Grazie all’attività di Forever Bambù, con protocolli precisi di gestione e taglio periodico delle piante, i vantaggi in termini di assorbimento di CO2 nell’aria sarebbero notevoli.

Nei primi otto anni di crescita – ovvero da quando il bambù viene piantato a quando diventa completamente adulto e si espande fino alle 25 canne – nelle analisi portate avanti da Forever Bambù, in collaborazione con Indaco, si parla di un assorbimento di 1071 kg (divisi in 107 kg assorbiti dai rami e dalle foglie, 581 kg dai culmi, ovvero le canne, e 303 kg da radici e rizomi, i fusti sotterranei).

Nella configurazione adulta, una pianta madre gestita secondo i criteri Forever Bambù, quindi ribadiamolo, con protocolli di gestione e taglio periodico delle canne, assorbirebbe ogni anno 229,4 kg di CO2. Una pianta di bambù gigante moso (tra le varietà di bambù più apprezzate per la sua versatilità), in tutta la sua vita, può assorbire dunque fino a 21.105 kg di CO2 grazie ai rami, alle foglie e ai culmi.

Secondo lo studio, un bambuseto da un ettaro per un prelievo di anidride carbonica 36 volte in più rispetto a un bosco di conifere

Un bambuseto Forever Bambù di un ettaro (che comprende circa 1200 piante madri di bambù che diventano circa 30.000 canne nel bambuseto adulto) preleverebbe annualmente dall’atmosfera una quantità di anidride carbonica 36 volte maggiore rispetto ad un bosco misto di conifere e latifoglie (si parla quindi di 275 tonnellate di CO2 all’anno contro le 7,74 tonnellate di un bosco misto).

“Un ettaro di bambuseto, grazie alle nostre attività, può arrivare a compensare emissioni annuali di CO2 di circa 40 persone, pari ad oltre 275 tonnellate – dichiara Emanuele Rissone, fondatore e Presidente di Forever Bambù – Quindi è chiaro il valore delle nostre piantagioni, sia in termini di impatto ambientale sia di investimento, in quanto trattandosi di un tipo di agricoltura ancora pressoché giovane in Italia, permette una rendita altissima, e ad oggi siamo oltre 839 soci impegnati in questa bellissima realtà.”

Emanuele Rissone, presidente di Forever Bambù

Per saperne di più: bit.ly/opportunita-fb

Alcuni progetti legati al bambù

La “BancaOssigeno”

Vediamo anche alcuni progetti legati al bambù e all’ambiente. Ad esempio, quella che viene definita, la prima “BancaOssigeno”, l’iniziativa firmata SaveHuman, brand di Agape Onlus nato ad Aprile 2020 con l’obiettivo di proporre gesti concreti per la salvaguardia e la tutela del pianeta, e Forever Bambù. In pratica, piantando un bambuseto, il progetto punta di assorbire fino a 1100 kg di CO2 all’anno, producendo 40 kg di germogli alimentari e 1000 kg di canne.

Sul sito di SaveHuman è possibile acquistare l’assorbimento della propria impronta carbonica e diventare, sostenendo l’iniziativa, “Ambasciatori” del progetto. SaveHuman ha riservato 54 lotti da 8 mq (per un totale di 432 mq) all’interno del bambuseto di Forever Bambù sito a Casale Monferrato (AL). Una volta venduti i diritti di assorbimento della CO2, quest’area costituirà una foresta vera e propria dedicata agli Ambasciatori (ovvero gli aderenti al progetto) che sorgerà accanto a quella in piantumazione per il progetto ActNow, la campagna delle Nazioni Unite della quale Forever Bambù è partner e che invita a compiere azioni individuali a favore della sostenibilità e della lotta ai cambiamenti climatici. Forever Bambù donerà inoltre 10 euro a SaveHuman per ogni lotto venduto.

È possibile investire in tre differenti tipologie di Banche Ossigeno: Mini, Media e Maxi, ognuna delle quali legata alle peculiarità di assorbimento di CO2 in base al numero differente delle piante. I germogli e le canne derivanti verranno rivenduti e utilizzati per fini industriali e alimentari. Ogni Ambasciatore riceverà un diploma di riconoscimento del suo impegno e potrà anche regalare la Banca Ossigeno ad amici e famigliari. Sul sito SaveHuman sarà poi presente una “challenge” con la classifica degli Ambasciatori che avranno coinvolto più amici e/o che avranno acquistato più lotti, e che potranno ricevere numerosi premi.

Il restauro Caffé Lallio, carbon neutrality

Altro progetto legato al bambù è quello che coinvolge Immobillion, azienda innovativa che opera nel settore del real estate e degli investimenti immobiliari, e, ancora una volta, Forever Bambù. Il progetto “Caffè Lallio” punta al recupero dello storico palazzo del commercio, da tempo abbandonato, nel centro di Rovato, borgo del bresciano, entro autunno 2021, in ottica carbon neutrality e riqualificazione del territorio. La struttura, di circa 1300 mq, sarà restaurata ad uso commerciale e abitativo da Immobillion e, grazie al supporto di Forever Bambù, il cantiere punta ad azzerare completamente le emissioni di CO2. Il progetto di recupero dello storico palazzo del commercio comprenderà sei negozi e otto appartamenti oltre a box interrati con sistema parklift, già progettati con i più alti standard di classe energetica, A4.

Come funziona il progetto carbon neutrality

Immobillion, con la società di ricerca Indaco, specializzata in indicatori ambientali ed ecosostenibilità, ha valutato l’impatto del cantiere in termini di emissione di anidride carbonica. Grazie anche al supporto di Forever Bambù, ha potuto compensarlo. La collaborazione prevede infatti la piantumazione di bambù gigante a compensazione delle emissioni di CO2 del cantiere.

“La decisione di iniziare una collaborazione con Forever Bambù è nata dalla comune esigenza di portare avanti progetti innovativi che fossero in linea con il nostro approccio sostenibile verso l’ambiente e il business – commenta Luca Carta CEO di Immobillion Caffè Lallio è stato per anni un punto di ritrovo importante per la comunità di Rovato, e pertanto ci rende soddisfatti poter ridare vita a questo luogo, soprattutto attraverso un progetto di riqualificazione immobiliare che mira alla carbon neutrality, riducendo in modo rilevante le emissioni di CO2. Caffè Lallio è il primo di una serie di progetti che saranno sviluppati tenendo conto dei principi di valorizzazione immobiliare e di sostenibilità ambientale che da sempre contraddistinguono la nostra mission”.

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