(Adnkronos) – Dopo 25 estati di luci, vip e giraffe, il Twiga di Marina di Pietrasanta cambia pelle. E lo fa sotto il segno del lusso firmato, mettendo da parte il glamour esotico targato Flavio Briatore per abbracciare l'eleganza sartoriale di Dolce&Gabbana e la visione imprenditoriale di Leonardo Del Vecchio, erede dell'impero Luxottica. È una rivoluzione silenziosa ma evidente, come riferisce "Il Tirreno", che parte dall'arredo – righe verticali verdi e bianche, addio suggestioni sahariane – e arriva fino al piatto, con lo sbarco in Versilia del ristorante Vesta, griffe culinaria già protagonista a Portofino. Dalla savana alla passerella: questa l'evoluzione estetica e culturale del Twiga, oggi sempre più vicino al concetto di "beach club" internazionale. Con l’uscita di scena di Briatore, e la discreta ritirata delle iconiche giraffe (ne sopravvive solo una, posizionata accanto alla sala ristorante), il locale simbolo della movida versiliese si riposiziona. Il nuovo corso, spiega sempre "Il Tirreno", passa attraverso una sorta di 'joint venture' con Dolce&Gabbana, che ha ridisegnato spazi e atmosfere, in linea con l'esperienza già sperimentata a Portofino, dove il binomio Del Vecchio–D&G ha già fatto scuola. A rafforzare il legame, l’imminente apertura di un pop up store all’interno dello stabilimento di Marina di Pietrasanta: la moda, oggi più che mai, sbarca in spiaggia. A guidare questa trasformazione non è solo l'estetica. A fare la differenza è anche la ristorazione: Vesta, il ristorante della società di Del Vecchio, ha preso il posto della precedente proposta gastronomica del Twiga. Dopo l’acquisizione del Bagno Franco Mare a Fiumetto, tutta la brigata di cucina è stata trasferita qui, portando con sé uno stile più raffinato e un’attenzione maniacale alla qualità. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
