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Seabin l’aspirapolvere del mare

Foto di joelsaucedosaucedo da Pixabay

Si deve ad una coppia di surfisti australiani, Andrew Turton e Pete Ceglinski, l’idea di Seabin, un particolarissimo cestino mangia rifiuti ideato per abbattere l’inquinamento marino, dovuto principalmente a scarti e residui di plastica

La sua prima installazione risale a circa un anno fa nel porto di Portsmouth, in Inghilterra, mentre da oggi l’innovativo sistema sarà operativo anche a Marina dei Cesari, porto di Fano, primo nelle Marche e quinto in Italia.

Assolutamente sicuro per la salvaguardia della fauna marina, Seabin si comporta come una sorta di aspirapolvere galleggiante: dotato al suo interno di un sacchetto in fibre naturali, il cestino è azionato da una pompa ed è in grado di raccogliere i rifiuti che galleggiano in acqua di superficie. Seabin è prodotto in Europa da Poralu Marine.

Fino a 500 kg di rifiuti ogni anno

A seconda del vento e della quantità dei detriti, Seabin è attivo 24 ore al giorno e riesce a catturare circa 1,5 kg di rifiuti quotidianamente. Si calcolano circa 500 kg di rifiuti all’anno. Comprese le microplastiche da 5 a 2 mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm invisibili ad occhio nudo ma pericolosissime, perché ingerite dai pesci e dai molluschi che noi consumiamo. Inoltre cattura molti rifiuti comuni che finiscono in mare come i mozziconi di sigaretta, purtroppo largamente presenti in acqua.

Non potendo essere installato in mare aperto, proprio perché richiede un collegamento elettrico, il cestino mangia rifiuti risulta straordinariamente efficace in aree come i porti.

All’installazione nel porto di Fano di Seabin, che rientra nel più vasto progetto promosso da LifeGate PlasticLess, ne seguirà un’altra nel Circolo nautico di San Benedetto del Tronto, entrambe sostenute da Whirlpool EMEA. “Siamo molto orgogliosi – ha commentato la responsabile comunicazione e marketing di Marina dei Cesari, Maura Garofoli – di essere stati scelti da grandi nomi internazionali come Whirlpool e LifeGate per la sperimentazione di Seabin nel nostro porto. Questo conferma la validità del nostro impegno nell’opera di sensibilizzazione in difesa del mare portata avanti fin dalla nascita nel 2003 e rafforzata in questi ultimi anni insieme alla rete MPN Marinas di cui facciamo parte e al progetto europeo Clean Sea Life”.

Quella nel porto di Fano è la quinta installazione di Seabin in Italia. Seabin è già operativo a Santa Margherita Ligure (GE), nell’Area Marina Protetta di Portofino (GE), nel Porto delle Grazie a Roccella Ionica (RC) e a Venezia Certosa Marina (VE); dopo Fano e San Benedetto del Tronto, sarà la volta anche di Marina di Cattolica (RN), Marina di Varazze (SV) e un secondo dispositivo per il Venezia Certosa Marina (VE).

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