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Botulino, Bassetti su medici indagati: “Come si fa a non riconoscere sintomi?”

(Adnkronos) – "Se le persone" del cluster di botulino, nato a Diamante "sono state rimandate a casa evidentemente qualche errore è stato commesso". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova in relazione ai 10 indagati dalla procura di Paola. "Aspettiamo le indagini, ma se una persona si presenta in un pronto soccorso con i sintomi evidenti e tipici di intossicazione da tossina botulinica – annebbiamento visivo e vista doppia, ptosi palpebrale, difficoltà nella parola con segni evidenti della paralisi – ecco ci sono pochi dubbi che ci troviamo di fronte al botulino". "Difficile pensare che chi lavora in un pronto soccorso possa non riconoscerli ma dobbiamo anche dire che dipende dalla presentazione clinica dei sintomi" aggiunge.  Sul caso "sta indagando la Procura e si vedranno le responsabilità. Serve però sensibilizzare ulteriormente i sanitari sui sintomi, saperli riconoscere subito. Se poi si usa il siero la prognosi è buona, se guardiamo i dati della letalità del botulino, dal 2000 al 2020 la letalità è del 3% quindi sono stati gestiti bene. Serve prevenzione a 360 gradi", conclude.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

AdnKronos

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