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Ambiente e imprese, al via protocollo d’intesa Ami-Assoretipmi

Ambiente e imprese, al via protocollo d'intesa Ami-Assoretipmi
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Per sensibilizzare e formare le reti di aziende all’ecosostenibilità

Salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente, sostenibilità, risparmio energetico, riduzione della plastica monouso e delle emissioni nocive, economia circolare. Sono queste le parole d’ordine lanciate da Ambiente Mare Italia (Ami) e Associazione Reti di Imprese Pmi (Assoretipmi) che uniscono le forze e scendono in campo al fianco delle piccole e medie imprese italiane nella sfida della transizione ecologica grazie a un protocollo d’intesa triennale siglato dal presidente di Ami, Alessandro Botti, e dal presidente di Assoretipmi, Eugenio Ferrari.

Formazione e informazione sono tra gli obiettivi prioritari dell’accordo, che prevede il coinvolgimento dell’associazione ambientalista – prima in Italia ad aver realizzato la mappatura nazionale delle iniziative ‘Plastic Free’ – in attività congiunte di comunicazione e sensibilizzazione per la realizzazione di progetti di intervento ambientale, per la promozione della partecipazione attiva della rete di imprese Assoretipmi in queste azioni e per la conservazione e la valorizzazione del mare e dell’ambiente.

Imprese e sostenibilità, un accordo strategico

L’accordo con Assoretipmi è strategico per la nostra associazione- spiega all’agenzia di stampa Dire il presidente di Ambiente Mare Italia, Alessandro Botti – Non è un caso che due anni fa abbiamo concluso un importante accordo con Unindustria Lazio, perché la nostra associazione è convinta che la transizione ecologica riguardi innanzitutto il mondo produttivo, non solo i cittadini e le istituzioni. Ambiente Mare Italia è impegnata a fare rete con queste imprese e, in modo particolare, con quella dinamica rete di piccole e medie imprese. L’accordo con Assoretipmi è molto importante, perché ci permetterà di entrare nelle aziende, nei loro processi produttivi, di condividere i nostri progetti per migliorare la loro produzione e la loro consapevolezza nei confronti della green e della blue economy”.

Un’associazione trasversale nata nel 2012 su Linkedin che coinvolge “151 delegazioni nazionali e oltre 20 delegazioni estere, europee e extraeuropee”, con all’attivo “450 eventi”, “la qualifica di 750 manager di rete” e “800 associati” per un totale di “680 piccole e medie imprese e oltre 52mila aderenti sul nostro gruppo di LinkedIn”, spiega alla Dire il consigliere e direttore generale di Assoretipmi, Giuseppe Cavuoti: “Potremmo riassumere questo protocollo, da me voluto fortemente, con uno slogan: fare rete per il pianeta. Mi sembra sia il momento giusto, visto che in questa fase sono prioritari i temi del Green Deal, dell’economia circolare e dell’innovazione tecnologica”.

Green Deal e recovery plan

È proprio sulla ricezione del Green Deal che si gioca una buona fetta della ripartenza degli Stati membri Ue, con i fondi del Recovery plan che per il 57% saranno vincolati su green e digitale ad alimentare gli investimenti. “Deve essere tutto fatto con crescita incrementale e gradualitàsottolinea il presidente di Assoretipmi, Eugenio FerrariQualsiasi riconversione che non abbia un minimo di piano strategico rischia di sbilanciare l’assetto finanziario di un’impresa, soprattutto se piccola. Le risorse probabilmente arriveranno tutte insieme e, anche in questo caso, le reti con la loro trasversalita’ di competenze possono servire a dar maggiore stabilità a questi approcci”. E se in questo momento di crisi le difficoltà principali delle aziende sono “l’accesso al credito e l’internazionalizzazione”, avverte Cavuoti, è proprio il tema della transizione ecologica secondo il direttore generale di Assoretipmi a rappresentare “l’elemento di aggregazione per superare questa fase”.

Le risorse finanziarie del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), quindi, possono davvero rappresentare “la svolta” e colmare il deficit su “digitalizzazione e sostenibilità“, sostiene Ferrari, ma “c’è la necessità di creare una circolarità’ di filiera. Il contratto di rete è il contratto perfetto, perché riesce a dare a ogni componente della filiera o della rete la posizione giusta per fare sì che ci sia poi una fluidificazione del sistema produttivo, che risponda a criteri di sostenibilità, non ultimo quello dell’utilizzo di rifiuti e prodotti di scarto. Ambiente Mare Italia e Assoretipmi appartengono a un destino comune- afferma Ferrari– perché nell’economia del mare i temi che possono interessare alle reti sono moltissimi. Abbiamo molto da imparare da chi ci può insegnare l’ecologia del mare e noi possiamo dare un contributo sul piano della strategia e del contributo delle imprese che si affacciano sul mare”.

Sono convinto che Assoretipmi e Ambiente Mare Italia potranno fare un ottimo lavoro per trasformare i nostri sogni in progetti concreti- conclude Botti – Un incontro con il presidente Ferrari ha permesso di comprendere come le finalita’ che abbiamo siano le stesse: ispirare la produzione delle imprese che fanno parte di Assoretipmi a una sempre maggiore efficienza e attenzione nei confronti dei processi produttivi green e dell’economia circolare”.

Fonte: Agenzia DIRE

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