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Botti di Capodanno, perché dire basta e quali alternative

Botti di Capodanno, perché dire basta e quali alternative
Foto di Moshe Harosh da Pixabay

Si avvicina la conclusione del 2022 e con essa tornano i problemi causati dai rumorosi botti di Capodanno, che riguardano soprattutto gli animali d’affezione come cani e gatti ma non risparmiano affatto la fauna selvatica, in particolare le numerose specie di uccelli che vivono nelle nostre città. La soluzione sostenibile proposta dall’artista Daan Roosegaarde

Per questo la Lipu ha inviato nelle scorse settimane una nuova lettera al presidente dell’Anci, Antonio De Caro, dopo quella dello scorso anno, per chiedergli di intervenire sui Comuni affinché emanino ordinanze di divieto di commercializzazione e utilizzo di articoli pirotecnici rumorosi, e affinché, inoltre, facciano tutto il necessario per la loro concreta attuazione.

Disorientati dal rumore, dalle luci e dal fumo, nel tentativo di sfuggire all’avvertito pericolo –  scrive nella lettera Aldo Verner, presidente della Lipugli uccelli si alzano in volo terrorizzati, andando incontro a collisioni con edifici, vetrate, cavi, infrastrutture varie, ferendosi gravemente e, nella maggior parte dei casi, perdendo la vita”.

La Lipu ricorda quanto successo a Roma a Capodanno 2021 quando i botti crearono un panico generalizzato e causarono la morte di centinaia di storni nel dormitorio della Stazione Termini. Uno studio, inoltre, realizzato alcuni anni fa nei Paesi Bassi evidenza “quanto il problema dei fuochi d’artificio – scrive la Lipu – possa divenire grave anche fuori dai centri abitati, in particolare nei pressi di zone umide che d’inverno ospitano in Italia migliaia di uccelli acquatici svernanti come fenicotteri e centinaia di migliaia di anatre. È il caso dell’importante colonia di fenicotteri dell’Oasi della Lipu – Riserva delle Saline di Priolo (Siracusa), scacciati dallo scoppio di fuochi d’artificio lo scorso maggio, con mancata nidificazione e dunque consistente danno conservazionistico”.

Da lodare, e imitare, invece, la sensibilità dimostrata da diverse amministrazioni comunali, tra cui l‘iniziativa del Comune di Sciacca, in Sicilia, che ha cancellato il tradizionale spettacolo pirotecnico estivo proprio per evitare sofferenze a cani, gatti e uccelli.

Sempre più persone prosegue il presidente della Lipustanno sostenendo in modo attivo, con petizioni, lettere, appelli, la necessità che la tradizione dei botti sia superata o corretta con forme di festeggiamenti meno impattanti e più rispettose delle esigenze altrui. Già lo scorso anno il Presidente dell’Anci De Caro si era detto sensibile e attento alla questione, senza tuttavia che ci fossero iniziative concrete. L’emanazione di ordinanze di divieto di commercializzazione e utilizzo di articoli pirotecnici rumorosi è tuttavia una scelta di responsabilità – conclude il presidente Verner – che non può più tardare, in un Paese che vuol dirsi civile e migliore anche per la fauna selvatica”.

Spark, scintille d’artificio non inquinanti e che non spaventano, alternativa ai botti?

Interessante la soluzione che viene dalla Spagna e che ha fatto il suo debutto a Bilbao la scorsa estate. Spark, un nuovo modo di festeggiare in maniera sostenibile, soprattutto per animali e pianeta. In pratica, una performance poetica di migliaia di scintille organiche di luce che fluttuano nell’aria, progettata dallo Studio Roosegaarde e merito della creatività dell’artista Daan Roosegaarde che si è ispirato alla luce magica delle lucciole e al desiderio di aggiornare il rituale culturalmente radicato dei fuochi d’artificio con qualcosa di decisamente più sopportabile.

Con Spark – si legge sul sito del progetto – si celebra l’interconnessione tra uomo e natura e le tradizioni possono essere mantenute in un modo nuovo. Inoltre, è un’alternativa sostenibile per gli eventi comunitari che vogliono promuovere la riflessione e la celebrazione, come le Olimpiadi, il 4 luglio, la vigilia di Capodanno o altre celebrazioni nazionali”.

La nostra speranza è che tante città possano sempre di più direzionarsi verso alternative sostenibili ai classici botti di Capodanno e fuochi d’artificio in genere. Per gli animali, per il pianeta, per le nostre orecchie e per tanti incauti umani che spesso rischiano di farsi male, sarebbe una bella svolta. Di intelligenza e di civiltà.

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