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Carenza idrica, a Milano l’acqua depurata per irrigare e dare respiro al Parco Nord

Carenza idrica, a Milano l’acqua depurata per irrigare e dare respiro al Parco Nord
Carenza idrica, a Milano l’acqua depurata per irrigare e dare respiro al Parco Nord, foto per gentile concessione dell'Ufficio Stampa Gruppo CAP, Kwords

Gruppo CAP, gestore del servizio idrico della Città Metropolitana di Milano, ha realizzato un impianto dedicato per portare acqua depurata al Parco Nord per contribuire alla carenza idrica e al risparmio e preservare uno dei polmoni verdi della città

In Italia continua a non piovere e la carenza idrica diventa giorno dopo giorno sempre più preoccupante. Particolarmente drammatica la situazione in Lombardia. Da dicembre si è ridotto il totale della riserva idrica (laghi, invasi ed equivalente idrico della neve) al di sotto dei minimi osservati negli ultimi 15 anni.

La quantità di riserva idrica su scala regionale registrata il 17 luglio si attesta infatti al 64% sotto la media del periodo 2008-2020, con l’equivalente idrico della neve (SWE) esaurito da oltre un mese e con i laghi e gli invasi ai minimi del periodo di riferimento. Si comprende come anche le piogge di questi giorni non abbiano mitigato il problema.

Il settore agricolo è quello che lamenta danni sempre più ingenti e decine e decine di Comuni hanno emanato ordinanze per limitare l’impiego della risorsa idrica per innaffiare campi e parchi. Ecco perché, a partire da questa settimana, Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico della Città metropolitana di Milano, ha pensato ad una soluzione intelligente: fornirà acqua depurata per innaffiare il Parco Nord di Milano, grazie a un impianto dedicato realizzato appositamente dall’azienda pubblica.

Se infatti fiumi e torrenti sono in secca da mesi, l’acqua depurata costituisce una riserva preziosa per contribuire all’approvvigionamento idrico in moltissimi ambiti. Presso i depuratori, infatti giunge un flusso continuo di acque reflue, che possono – e sempre più devono – essere riutilizzate. Una “scorta” super controllata, sicura e sempre disponibile, anche nei periodi di siccità.

Foto per gentile concessione dell’Ufficio Stampa Gruppo CAP, Kwords

In Italia per fare fronte alla carenza idrica il riutilizzo diretto delle acque interessa oggi solo il 4% delle acque reflue prodotte, perché la normativa che lo disciplina è molto stringente. L’Europa, tuttavia, ha disposto un nuovo regolamento, che semplifica i parametri, differenziandoli anche in ragione delle diverse coltivazioni a cui l’acqua potrebbe essere destinata.

Non solo: oltre a essere una riserva idrica, il sistema degli impianti di depurazione consente di produrre acqua arricchita da nutrienti per le colture, come fosforo e azoto. Grazie alla tecnologia di cui sono dotati gli impianti è anche possibile determinare precisamente la quantità di queste sostanze da lasciare nelle acque depurate. La normativa europea verrà recepita nel giugno del 2023. Ma nel frattempo sono molte le sperimentazioni che si stanno attuando.

Gruppo CAP gestisce 40 impianti di depurazione nel territorio della Città metropolitana di Milano. Tra questi, 20 rilasciano le acque, una volta perfettamente depurate, nei corsi d’acqua che vanno poi a sfociare, dopo il loro naturale percorso, nei mari. 17 impianti offrono un riutilizzo indiretto di parte delle acque depurate (circa il 30%), versando l’acqua nei canali dei consorzi irrigui. Infine, 4 la riutilizzano direttamente: quello di Assago fornisce al Comune acqua per il riuso civile (come il lavaggio delle strade), quello di Basiglio la riutilizza per il verde cittadino, Peschiera che la immette nei campi agricoli e Bresso che, appunto, fornirà acqua depurata al Parco Nord.

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