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Decreto Rilancio, i nodi fondamentali

Decreto Rilancio, i nodi fondamentali
Foto di Ag Ku da Pixabay

Il Consiglio dei Ministri è chiamato ad approvare, in queste ore, il testo definitivo dell’ormai noto (e tanto atteso) Decreto Rilancio. È prevista la promulgazione di un decreto di oltre 800 pagine, frutto di accordi ( e disaccordi, sic!) perdurati oltre due mesi

La manovra economica sottesa è della mole di più di 55 miliardi ed è volta a disciplinare alcune delle tematiche più “calde” che hanno preoccupato gli Italiani, effettivamente fiduciosi nella ripartita del Paese. In particolare, tra gli argomenti presenti nella bozza diffusa troviamo importanti novità in materia di salute, impresa, famiglia, enti territoriali e misure fiscali.

Proviamo a far chiarezza su alcune tematiche di comune interesse

ART. 87 Reddito di emergenza

La norma prevede una forma di sussidio per i nuclei familiari che si trovino in condizioni di necessità economica, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica che ha colpito il nostro Paese.

Viene previsto un sostegno al reddito straordinario (denominato “Rem” Reddito di emergenza) al quale è possibile accedere presentando domanda entro il termine del mese di giugno 2020; il beneficio verrà erogato in due distinte quote.

Per poter accedere a tale forma di sussidio è necessario avere, al momento dell’inoltro della domanda, la compresenza dei seguenti requisiti:

a) residenza in Italia
b) valore di reddito familiare, aggiornato al mese di aprile 2020, inferiore alla soglia prevista al comma 5
c) un valore del patrimonio mobiliare familiare riferito all’anno 2019 inferiore ad euro 10.000 ed accresciuto di 5.000 euro per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000.
d) valore ISEE inferiore ad euro 15.000,00.

ART. 33 Riduzione degli oneri delle bollette elettriche

La disposizione in oggetto prevede che per i mesi di aprile, maggio, giugno 2020, l’Autorità di regolazione per energia, assicura la riduzione della spesa sostenuta dalle utenze elettriche connesse in bassa tensione diverse dagli usi domestici.

ART. 28 Contributo a fondo perduto per le aziende

Al fine di far ripartire l’economia del Paese e, in particolare, le piccole e medie imprese, è riconosciuto un contributo a fondo perduto in favore dei soggetti titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita IVA.

ART. 89 Nuove indennità per lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da covid-19

Per i soggetti che hanno già beneficiato, nel mese di marzo, dell’indennità prevista dal D.L. 18 marzo 2020, la medesima indennità di euro 600 viene erogata ed estesa anche per il mese di aprile 2020.

Viene altresì previsto in favore dei professionisti titolari di partita IVA attiva alla data di entrata in vigore del decreto, non titolari di pensione e che abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019, viene riconosciuta una indennità per il mese di maggio 2020 pari ad euro 1.000.

Il soggetto, dovrà presentare all’INPS la domanda nella quale autocertifica il possesso dei requisiti anzidetti. Dopodichè, l’Inps comunica all’Agenzia delle Entrate i dati identificativi dei soggetti che hanno presentato l’autocertificazione per la verifica dei requisiti.

L’Ente per la riscossione, poi, comunicherà all’ INPS l’esito dei riscontri effettuati relativamente al possesso dei requisiti necessari per accedere al bonus.

E se vi foste affezionati al lavoro “domestico”? Nessun problema, viene prevista una facilitazione all’accesso a tale forma lavorativa “da remoto” grazie al seguente articolo:

ART. 96 Diritto al lavoro agile ossia “smart working”

Viene espressamente previsto che, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di anni 14, hanno diritto a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, anche in assenza degli accordi individuali.

La prestazione lavorativa mediante “smart working” può prevedere che vengano utilizzati anche strumenti informatici forniti dal dipendente, qualora non siano nella disponibilità del datore di lavoro.

Affrontando, poi, le dolenti note, troviamo alcune forme di sussidio anche in tema bonus vacanze e, in particolare

ART. 183  Tax credit vacanze

Per i nuclei familiari con reddito ISEE non superiore ad euro 35.000 è previsto un credito relativo al periodo di imposta 2020 da utilizzare per il pagamento di servizi offerti (esclusivamente in ambito nazionale) dalle imprese turistiche recettive.

In concreto viene prevista la possibilità di utilizzare, però, il credito nel periodo compreso dal 1° luglio al 31 dicembre 2020, da un solo componente del nucleo familiare e nella misura di 500 euro per ogni nucleo familiare. La misura del credito diminuisce a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e ad euro 150 per quelli composti da una sola persona.

La nuova bozza del Decreto rilancio, aggiornato alle ore 13.00 di quest’oggi, include altresì il complesso compromesso raggiunto sul tema “regolarizzazione dei lavoratori stranieri”. In particolare:

ART. 110 BIS  Emersione dei rapporti di lavoro

Per ciò che concerne i settori agricoltura, assistenza alla persona e lavoro domestico, gli stranieri con permesso di soggiorno scaduto potranno chiedere un permesso temporaneo della durata di sei mesi.

Contemporaneamente può essere dichiarato un rapporto di lavoro irregolare (anche con italiani) oppure può essere concluso un contratto di lavoro subordinato. La presentazione dell’istanza di regolarizzazione comporta il pagamento di un contributo di 400 euro.

ART. 31  Agevolazioni per affitti

Viene disposto, altresì, un aiuto in favore dei soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta a quello in corso alla data di entrata in vigore del Decreto Rilancio.

Agli stessi, spetterebbe un credito d’imposta nella misura del 60 % dell’ammontare mensile del canone di locazione, leasing, o concessione di immobili ad uso non abitativo e destinati allo scopo di attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale (in caso di lavoro autonomo).

Il decreto aprile (che poi è diventato maggio) tarda ad arrivare ma sembra che – stavolta per davvero – nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’ufficialità del Decreto Rilancio.

Solo allora potremo (finalmente) avere le idee più chiare su quello che sarà il futuro del nostro Paese.  C’è da sperare però che, almeno stavolta, non servano interventi chiarificatori allo scopo di meglio interpretare l’intento del legislatore.

Articolo curato dalla redazione e realizzato con il contributo di Ludovica Del Moro.

Ecco la bozza del Decreto aggiornato ad oggi alle ore 13.00

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