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Il ruolo della bioeconomia circolare nella transizione ecologica

Il ruolo della bioeconomia circolare nella transizione ecologica
Il ruolo della bioeconomia circolare nella transizione ecologica

Bioeconomia circolare e futuro ovvero l’importanza di formare e coinvolgere le nuove generazioni per ispirarle e renderle protagoniste di una transizione ecologica sostenibile e inclusiva. Cos’è la bioeconomia circolare? Quali sono i prodotti di origine rinnovabile di uso quotidiano? Di cosa stiamo parlando esattamente?

Partendo dalle materie prime, i 24 pannelli che compongono la mostra BioArt Gallery, uniscono fotografie e didascalie particolarmente esaustive che spiegano le enormi potenzialità della bioeconomia circolare.

La bioeconomia circolare, infatti, trasforma materie prime rinnovabili, comprese quelle che oggi sono considerate di “scarto”, in nuovi prodotti sostenibili. Logiche le ricadute positive sul pianeta e sulla vita di tutti. L’esposizione mette insieme anche un’esposizione di circa 200 prodotti di origine biologica rinnovabile, in applicazioni quotidiane: la buccia di mela che diventa pelle, il latte tessuto, gli scarti del pomodoro cosmetici, il caffè bioplastica e molto altro.

Bioeconomia circolare, il dibattito

La Tavola Rotonda è stata aperta dal Questore della Camera dei Deputati Francesco D’Uva, che ha introdotto l’importanza della bioeconomia nell’affrontare le sfide legate alla transizione ecologica: “La scarsità delle risorse, il cambiamento climatico, la desertificazione e la degradazione dei suoli sono alcune delle grandi criticità che, ad oggi, ci troviamo a dover fronteggiare. La bioeconomia rappresenta un’importante opportunità, una validissima arma, a nostra disposizione, per rispondere alle sfide ambientali del nostro secolo.

Grazie alla bioeconomia è stato possibile sviluppare la componente rinnovabile dell’economia circolare, un’economia in cui tutto è risorsa, inclusi gli scarti. Consentiamo sviluppo economico e creazione di posti di lavoro, anche in aree marginali e/o a rischio abbandono, nel massimo rispetto del benessere dei cittadini. Abbiamo deciso di parlarne, proprio alla Camera dei Deputati, animati dalla convinzione che non possiamo più ignorare la realtà: è il momento di guardare le best practice europee e iniziare a tracciare un unico cammino condiviso in cui tutti gli attori coinvolti – istituzioni, imprese, ricercatori – lavorino all’unisono in un’ottica di maggior rispetto del nostro ambiente e di tutela della salute collettiva“.

La scuola come “autostrada per la transizione ecologica”

“La scuola è l’autostrada che condurrà il Paese attraverso la transizione ecologica e verso un nuovo modello non solo abitativo ma anche produttivo. La scuola può e deve cambiare l’alfabeto delle nuove generazioni, per questo ho fortemente voluto strutturate il Piano RiGenerazione Scuola nel quale uno degli obiettivi è la conoscenza della bioeconomia in tutti i gradi e ordini di scuola. Iniziative come quella di oggi, per il Ministero dell’Istruzione, sono preziose” ha commentato il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, la senatrice Barbara Floridia.

Roman Brenne, Policy Officer dell’Unità Bioeconomy and Food Systems, DG RTD Commissione Europea, ha poi presentato l’inquadramento politico Europeo per la Bioeconomia. La Strategia Europea per la bioeconomia, che quest’anno celebra 10 anni dalla sua pubblicazione, identifica questo settore come strategico per promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo e raggiungere gli obiettivi politici, come Green Deal e Sustainable Development Goals – SDGs. Come azione concreta a supporto della Strategia Europea per la Bioeconomia, la Commissione Europea continuerà a promuovere iniziative educative in questo settore, come quelle che sono state presentate nel corso di questa Tavola Rotonda.

La bioeconomia, “meta-settore di primo rilievo per il paese”

Secondo il professor Fabio Fava, dell’Università di Bologna, presidente del “Gruppo di Coordinamento nazionale per la bioeconomia” attivo presso il CNBBSV della Presidenza del Consiglio dei Ministri, La bioeconomia è un meta-settore di primo rilievo per il Paese. Genera circa 330 miliardi di euro di fatturato annuale e 2 milioni di posti di lavoro. Con questi numeri l’Italia è terza in Europa (dopo Germania e Francia) ma è seconda come presenza nei progetti più competitivi di ricerca ed innovazione finanziati dalla Commissione Europea (prima della Germania e della Francia);

inoltre è prima come ricchezza di biodiversità e come numero di prodotti d’origine controllata e di qualità (IGP, DOP,etc). L’Italia ha una strategia nazionale a favore della bioeconomia e un suo piano strategico di attuazione, nonché un gruppo di coordinamento nazionale per la Bioeconomia (interministeriale, con tutte le Regioni, l’agenzia di coesione, ISPRA e i cluster tecnologici nazionali di competenza) presso la Presidenza del consiglio. Grazie anche a tutto questo si colloca fra i primi riferimenti europei nell’ambito dello European Bioeconomy Policy Forum e i comitati OCSE dedicati”.

Esperienze e casi studio

La seconda parte della Tavola Rotonda è stata dedicata alla presentazione di esperienze e casi di studio, in particolare legati a progetti finanziati dalla Commissione Europea, che hanno saputo coinvolgere studenti, famiglie e insegnanti con strumenti innovativi.

Chiara Pocaterra, coordinatore dei progetti Europei BIOVOICES e Transition2Bio, capo del Dipartimento Progetti di APRE – Agenzia per la Promozione per la Ricerca Europea, ha presentato il libro per bambini “Scopriamo la Bioeconomia” grazie al quale è stato possibile costruire un pacchetto formativo a livello europeo per le scuole, che comprende formazione agli insegnanti e attività ludico-informative per i bambini. Inoltre, grazie al progetto Transition2Bio, sono stati lanciati due concorsi per le scuole di ogni ordine e grado, rivolti a studenti e insegnanti, uno a livello europeo e uno specifico per le scuole italiane.

“Queste iniziative si contestualizzano in un pacchetto di attività più ampio, che coinvolge diversi progetti finanziati dalla Commissione Europea i cui risultati vengono valorizzati attraverso la European Bioeconomy Network, una rete di più di 100 progetti Europei e iniziative a supporto della Bioeconomia“, ha aggiunto Susanna Albertini, promotrice della European Bioeconomy Network, partner dei progetti Transition2Bio, BIOVOICES, BIObec e LIFT, socia di FVA – New Media Research. “L’attività dei progetti Europei comprende eventi di sensibilizzazione nel contesto di attività rivolte al grande pubblico, ma anche strumenti come video, card formative e videogiochi per coinvolgere le nuove generazioni su questi temi”.

I progetti europei legati alla scuola

La Tavola Rotonda è stata l’occasione anche per ascoltare l’esperienza diretta dei protagonisti di due casi di studio legati alle attività promosse dai progetti Europei citati precedentemente, in particolare nel contesto della scuola primaria e della scuola secondaria di secondo grado.

La Dirigente dellIstituto Comprensivo Guicciardini di Roma, Simona Di Matteo, ha illustrato il Caso di studio “Bioeconomia alla primaria”, sottolineando che “la scuola è un cantiere continuo di idee e di iniziative che promuovono la transizione ecologica. Portare la Bioeconomia nelle aule rappresenta un’occasione formativa che incrocia in modo trasversale temi fondamentali: l’educazione ambientale, lo sviluppo ecosostenibile, la tutela del patrimonio ambientale e delle identità territoriali, la costruzione di contesti di vita inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone. Si tratta di una sfida del presente e dell’immediato futuro che ci impegna tutti a lavorare in direzione di comportamenti responsabili e improntati a una cittadinanza consapevole“.

Nicola Tasco, presidente di Lazio Innova, parlando del Caso di studio “Startupper School Academy” ha dichiarato “L’obiettivo che ci siamo posti, insieme con la Regione Lazio, è stato quello di avviare Startupper School Academy, un programma per sostenere la nascita di giovani talenti, favorire la crescita di nuove startup innovative e sensibilizzare gli studenti verso un modello di sviluppo sostenibile per generare, attraverso progetti e idee innovative, un incremento del benessere sociale e un miglioramento della qualità della vita delle persone. Da sempre siamo attenti a temi legati alla sostenibilità, intorno ai quali stimolare il confronto e il lavoro di gruppo. La sostenibilità, le tematiche ambientali, la circolarità e la bioeconomia sono temi fondamentali per preparare i giovani al futuro e per metterli in grado di cogliere le opportunità e affrontare le nuove sfide, come l’entrata nel mondo del lavoro, in un momento particolarmente difficile come quello attuale“.

Dopo il convegno, visita alla mostra BioArt Gallery che rimarrà aperta al pubblico fino al 17 febbraio, per raccontare la bioeconomia circolare attraverso fotografie, prodotti ed esempi pratici di applicazioni nella vita quotidiana.

La mostra osserverà i seguenti orari e giorni di apertura:
 15 febbraio dalle 14.00 alle 19.00
 16 febbraio dalle 11.00 alle 19.00
 17 febbraio dalle 11.00 alle 15.00

La mostra si terrà presso la Camera dei Deputati, Complesso di Vicolo Valdina, Sala del Cenacolo, Piazza in Campo Marzio 42, Roma. Si può accedere in sala solo previa esibizione di certificazione verde rafforzata ed è obbligatorio indossare la mascherina FFP2 all’interno della Sala del Cenacolo.

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