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Piano carceri, ok dal Cdm: Meloni: “Finalmente la certezza della pena”

(Adnkronos) – Il governo ha mantenuto "un altro impegno preso con gli italiani, ovvero quello di scrivere un nuovo piano carceri". E' quanto ha detto in un videomessaggio oggi, martedì 22 luglio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un piano, aggiunge, che ci consente di "ristrutturare e ampliare le strutture esistenti, realizzarne di nuove e valorizzare quegli immobili storici che non sono più adatti a ospitare un carcere".  "Oggi in Consiglio dei Ministri abbiamo varato un piano straordinario di interventi che ci farà avere, con opere in cantiere già oggi, con il termine dei lavori al 2027, circa 10.000 nuovi posti detentivi con un investimento complessivo di oltre 750 milioni di euro. Stiamo lavorando per aggiungere altri 5.000 posti in modo da colmare l'intero divario che c'è tra le presenze e i posti disponibili", spiega la premier. "In altre parole", rimarca Meloni, "in passato si adeguavano i reati al numero dei posti disponibili nei carceri. Noi riteniamo, viceversa, che uno Stato giusto debba adeguare la capienza delle carceri al numero di persone che devono scontare una pena. Quindi, finalmente, certezza della pena". "Continueremo lo sforzo che abbiamo portato avanti finora per coprire i vuoti di organico della polizia penitenziaria. Il nostro obiettivo è prevedere 1.000 extra assunzioni già nella prossima legge di bilancio" annuncia la premier. Il governo, inoltre, "ha approvato un provvedimento molto significativo, e cioè un disegno di legge che offre a una persona tossicodipendente che ha commesso reati, chiaramente correlati alla droga, la possibilità di espiare la pena fino al tetto di 8 anni di reclusione in regime di detenzione domiciliare all'interno di una comunità terapeutica e di iniziare in quella comunità un reale, concreto, verificabile percorso di recupero", sottolinea la presidente del Consiglio. "Così – spiega Meloni – abbiamo raccolto le richieste delle comunità terapeutiche. Fin dal momento dell'arresto, il tossicodipendente può scegliere la comunità invece del carcere. In questo modo, quella persona recupera se stessa, si eleva complessivamente il livello di sicurezza, una volta che viene eliminata anche la molla che conduce a delinquere".  ''Abbiamo portato in Cdm una serie di provvedimenti volti ad affrontare il problema del sovraffollamento carcerario, la cui soluzione per noi è una priorità ma quello del sovraffollamento è un problema che non può essere risolto con la bacchetta magica ma che necessita interventi strutturali'' ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio. ''Abbiamo iniziato una prima metà di interventi in due direzioni, una è l'aumento delle strutture carcerarie, quindi un aumento dei posti disponibili. Poi siamo intervenuti in altri due settori: la prima riguarda i tossicodipendenti per i quali è prevista una detenzione differenziata al di fuori dei carcere e la seconda relativa all'accelerazione delle procedure per chi ha diritto alla liberazione anticipata''.  Se consideriamo che i ''detenuti oggi sono 61.861 e il 31,93 % è affetto da dipendenza da sostanze stupefacenti o alcoliche. Facendo dei conti a spanne, anche ammesso che una buona parte di questi rientri tra quelli che hanno commesso reati ostativi che un'altra non voglia partecipare ai programmi di recupero ma se solo un terzo partecipasse avremmo già una diminuzione più che sensibile: forse anche 10mila tossicodipendenti a detenzione differenziata sarebbe una riduzione sensibile del sovraffollamento carcerario''. Parlando della ''detenzione domiciliare per il recupero dei tossicodipendenti o alcol dipendenti'' Nordio ha poi sottolineato che ''la parola d'ordine di questo provvedimento non è sfoltimento carcerario, ma recupero dei tossicodipendenti, una buona parte dei quali sono effettivamente delle persone da curare più che dei criminali da punire ma nello stesso tempo hanno commesso dei reati di un certo allarme sociale e quindi il loro reato non può prescindere da un controllo e da un mantenimento della sicurezza''. ''Questo si ottiene attraverso una detenzione differenziata rispetto al carcere fatta in strutture certificate, verificate e quindi credibili di comunità – continua Nordio – La condizione per questo trattamento è non soltanto quella della richiesta del detenuto di partecipare a questi programmi ma anche quella di non aver commesso reati di una certa gravità''. ''Queste disposizioni favorevoli non si applicano a quelli che hanno commesso reati particolarmente odiosi dallo stupro alle rapine a mano armata – ha precisato -. Riguarda quindi persone che hanno commesso reati minori per i quali molte persone sono in carcere, furti scippi, piccole rapine che sono stati commessi in relazione alla condizione di tossicodipendenza''.   "Più carceri per ospitare i delinquenti e riforma della Giustizia per offrire più garanzia ed efficienza ai cittadini" dice il vicepremier e Ministro dei Trasporti Matteo Salvini. "Il Cdm ha approvato il piano di interventi per ristrutturare e ingrandire gli istituti penitenziari (con 335 milioni del mio Ministero), mentre il Senato ha approvato una riforma storica che prevede anche la separazione delle carriere. Gli italiani ci hanno votato anche per questo. E noi passiamo dalle parole ai fatti".  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

AdnKronos

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