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Plastica monouso: direttiva SUP dal 14 gennaio cosa non si potrà usare

Plastica monouso: direttiva SUP dal 14 gennaio cosa non si potrà usare
Fonte @Pixabay

In arrivo i primi divieti alla vendita di bastoncini cotonati (cotton fioc), posate, piatti, cannucce e tanti altri prodotti in plastica monouso

Domani 14 gennaio, entrano ufficialmente in vigore anche in Italia le nuove norme sulla plastica monouso disposte dalla direttiva SUP (single-use plastics) 2019/904 della Comunità Europea che ha come obiettivo quello di ridurre l’uso della plastica monouso, non biodegradabile e non compostabile.

Per l’Italia, un altro passo avanti green anche se in nostro Paese è da diverso tempo all’avanguardia nella lotta alla plastica monouso e nel contrastare il marine litter con norme nazionali, come il divieto dei sacchetti di plastica, divieto all’uso di microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo, tutto ripreso dalla direttiva europea.

Plastica monouso, cosa cambia e quali sono i prodotti vietati dalla direttiva SUP

Le novità principali del decreto legislativo italiano in vigore da domani 14 gennaio riguarderanno il divieto di vendere i seguenti prodotti:

Plastica monouso: direttiva SUP dal 14 gennaio cosa non si potrà usare
Fonte @Pixabay
  • posate, piatti, cannucce ed altri prodotti in plastica in “oxo-degradabile” (ovvero le materie plastiche contenenti additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti),
  • bastoncini cotonati (cotton fioc)
  • agitatori per bevande
  • aste da attaccare a sostegno dei palloncini,
  • borse di plastica
  • contenitori e tazze per bevande in polistirene espanso
  • tappi
  • coperchi
  • attrezzi da pesca contenenti plastica

Ci sarò un’unica deroga: le scorte dei prodotti potranno essere smaltite dai venditori purché possano comprovarne l’effettiva immissione sul mercato in data antecedente al 14 gennaio 2022.

Per combattere lo strapotere dell’usa e getta in plastica è dunque imprtante puntare su tre azioni:

  • favorire una drastica e concreta riduzione, attraverso un’applicazione efficace della direttiva;
  • sensibilizzare le persone ad adottare comportamenti e stili di vita più sostenibili ricordando che la dispersione di plastica nell’ambiente può causare seri danni anche alla biodiversità;
  • promuovere una filiera industriale che punti sempre più sulla chimica verde e sui materiali compostabili, laddove non è possibile escludere i prodotti monouso, come prevede giustamente il decreto di recepimento della direttiva in Italia, come è già avvenuto in alcune parti d’Italia dove sono state riconvertite le produzioni, rivitalizzando anche siti industriali dismessi.

Prodotti in plastica, le nuove etichette

La direttiva europea introduce infine uno specifico sistema di etichettatura al fine di informare i consumatori sulle modalità di gestione di alcuni rifiuti in plastica, tra cui:

  • assorbenti e tamponi igienici (compresi gli applicatori);
  • le salviette umidificate;
  • i prodotti del tabacco con filtri;
  • tazze o bicchieri per bevande.

“Ma nella lotta alla plastica monouso non bisogna abbassare la guardia”, spiega oggi il presidente di Legambiente Stefano Ciafani. “In queste ultime settimane stanno comparendo prodotti in plastica molto simili a quelli monouso ma “riutilizzabili” per un numero limitato di volte, come indicato nelle confezioni. Un modo, a nostro avviso, per aggirare il bando e che porta ad un incremento dell’utilizzo di plastica piuttosto che ad una sua diminuzione”.

Per chi immetterà sul mercato o venderà prodotti non conformi sono previste multe che andranno da 2.500 a 25.000 euro.

Fonte: Legambiente

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