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Le eccellenze d’Italia in 10 selfie

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Sono 10 i selfie con i quali Fondazione Symbola, Assocamerestero e Unioncamere raccontano altrettanti punti di forza dell’Italia

Certo, le criticità non mancano ma non è affatto male rimarcare che noi italiani siamo eccellenti in diversi settori, manufatturiero, moda, arredo, e scoprire, poi, che siamo i primi in Europa per la sostenibilità in agricoltura, in cima alla lista nella produzione mondiale di make-up nonché (udite udite) leader nell’economia circolare per il recupero dei rifiuti con 307 tonnellate di materia per milione di euro prodotto. E non è finita qui. Il nostro paese sarà il primo al mondo a vietare le microplastiche nei cosmetici da gennaio 2020 mentre già dal primo gennaio 2019 sono vietati i cotton fioc con i bastoncini in plastica. Altro che paese svalutato: basterebbe solo, probabilmente, e questi selfie lo testimoniano bene, parlare un po’ di più delle sue capacità, competenze, eccellenze, appunto. Con un valore aggiunto, ha sottolineato Ermete Realacci, presidente di Symbola (il cui obiettivo è promuovere e aggregare le qualità Italiane): “Un modo di produrre attento alla qualità, all’ambiente, alle relazioni umane. Un cammino verso la green economy e l’economia circolare che nel nostro Paese è già iniziato, e va a braccetto col modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, mercati globali e legami coi territori e le comunità, flessibilità produttiva e competitività.”

È il secondo anno consecutivo che l’Italia è fotografata in tal modo. Vediamo nel dettaglio i selfie che la raccontano

L’Italia è uno dei cinque paesi al mondo che ha un surplus manifatturiero sopra i 100 mld di dollari

Con 905 prodotti sui 5206 censiti nel commercio mondiale (Indice Fortis-Corradini 2016, ultimo anno disponibile), l’Italia è prima (228 prodotti), seconda (364) o terza (313) al mondo per saldo commerciale con l’estero.

Cultura, bellezza e creatività alimentano il made in Italy e valgono il 16,6% del pil

Alla filiera della cultura l’Italia deve 92 miliardi di euro, il 6,1% della ricchezza prodotta nel Paese nel 2017. Questi oltre 90 miliardi ne mettono in moto altri 163 nel resto dell’economia: 1,8 euro per ogni euro prodotto dalla cultura. Si arriva così a 255,5 mld prodotti dall’intera filiera culturale (appunto il 16,6% del Pil), col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano. Cultura e creatività danno inoltre lavoro al 6,1% del totale degli occupati in Italia, 1,5 mln di persone. L’Italia si conferma la meta dell’eurozona preferita dai turisti extraeuropei.

La green economy dà forza alle imprese italiane: parola di selfie

Sono 345mila le imprese italiane (il 24,9% dell’imprenditoria extra-agricola, nella manifattura addirittura il 30,7%) che negli ultimi 5 anni hanno scommesso sulla green economy. Solo quest’anno circa 207 mila aziende hanno investito sulla sostenibilità e l’efficienza. Con vantaggi competitivi in termini di export (il 34% delle imprese manifatturiere eco-investitrici esporta stabilmente, contro il 27% delle altre) e di innovazione (il 79% ha sviluppato attività di innovazione, contro il 43%). La green economy fa bene anche all’occupazione. Ad essa si devono già 2 milioni 999 mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’: il 13% dell’occupazione complessiva nazionale. Nel 2018 c’è stata una domanda di green jobs pari a 473.600 contratti attivati, il 10,4% del totale delle figure professionali richieste.

Italia superpotenza nell’economia circolare

Con 307 tonnellate di materia prima per ogni milione di euro prodotto siamo secondi tra i grandi Paesi Ue per uso efficiente di materia, dietro la Gran Bretagna (236 t, economia trainata però dalla finanza) ma davanti a Francia (326), Spagna (360) e Germania (408). L’Italia è leader europeo per dematerializzazione dell’economia: per ogni kg di risorsa consumata genera 4 euro di Pil, contro una media Ue di 2,24 euro e un dato della Germania di 2,3 euro. L’Italia con il 76,9% è la nazione europea con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti, più del doppio della media Ue (36%) e meglio di Francia (53,6%), Regno Unito (43,6%), Germania (42,7%) e Spagna (36,1%).

L’industria italiana del legno arredo è seconda al mondo per surplus commerciale

Con quasi 10 miliardi di dollari di surplus l’industria italiana del legno arredo è seconda nella graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina (85,3 miliardi) ma davanti ai competitor polacchi (9,7 miliardi), messicani (6,8 miliardi), vietnamiti (5,2 miliardi, ultimo dato disponibile 2016) e tedeschi (-3,5 miliardi). L’Italia è la prima nazione esportatrice europea del settore (con il 30% del totale esportato dall’Ue), grazie anche alle scelte ambientali delle imprese.

Moda: secondi al mondo per quote di mercato

L’Italia, nonostante la crisi, sottolinea il selfie numero 6, ha rafforzato nel comparto la sua posizione di leadership internazionale. Siamo infatti il secondo paese al mondo per quote di mercato (6,5% complessivamente e il 10% nelle calzature, l’11% nella pelle, il 12% negli accessori), dopo la Cina (40,4%) e davanti a Germania (5,4%), India (4,7%), Hong Kong (3,9%). L’Italia, inoltre, produce oggi oltre 1/3 di tutto il valore aggiunto del settore della moda nell’Ue, il triplo della Germania, 4 volte quello di Francia e Spagna.

Primi nell’Unione Europea per produzione farmaceutica

Siamo il primo paese produttore di farmaci dell’Unione Europea. Con 31,2 miliardi di euro di valore della produzione superiamo la Germania e tutti gli altri grandi Paesi Ue. Questo grazie all’aumento dell’export: l’Italia, negli ultimi 10 anni, ha registrato la crescita maggiore (+107% cumulato) tra i big Ue (+74% la crescita media). Anche per le imprese del farmaco qualità e sostenibilità ambientale sono importanti fattori di competitività.

Italia primo esportatore europeo di biciclette

Con questo selfie l’Italia si rileva al top in Europa nell’esportazione di biciclette: ne vendiamo all’estero 1.758.768 (2017), più di Portogallo (1.730.457), Olanda (1.621.774), Germania (921.641), Romania (680.351). Queste bici valgono il 15,2% del totale dell’export europeo, e sono 244.424 in più dell’anno precedente. Se si considera l’intera filiera (quindi anche componenti e riparazioni), quella della bicicletta conta 3.098 imprese e 7.741 addetti. Un contributo importante alla prospettiva di una mobilità sostenibile.

Primi al mondo nella produzione di make up e primi ad eliminare le microplastiche dai cosmetici

Il penultimo selfie ci annuncia che noi italiani siamo i primi produttori mondiale di make up, con quasi il 55% del mercato mondiale prodotto da imprese nazionali. Di gran lunga davanti ai competitor Corea, Germania, Francia e Brasile. Nel mercato europeo i cosmetici realizzati in Italia valgono il 67% del mercato. Nel 2018 l’export italiano è cresciuto dell’8%, e il surplus commerciale vale 2,6 mld euro. E come detto non ci batte nessuno in una visione sostenibile, con l’eliminazione delle microplastiche dai cosmetici dal primo gennaio del prossimo anno, mentre già dallo scorso gennaio sono al bando i cotton fioc di plastica non degradabile. Nessuno prima di noi.

L’Italia è il paese più sostenibile in agricoltura

Con 569 tonnellate per ogni milione di euro prodotto l’agricoltura italiana emette il 46% di gas serra in meno della media Ue, e fa decisamente meglio di Spagna (+25% rispetto al nostro Paese), Francia (+91%), Germania (+118%) e Regno Unito (+161%). L’Italia, dice quest’ultimo selfie, ha il minor numero di prodotti agroalimentari con residui di pesticidi (0,48%), inferiore di sette volte rispetto ai prodotti francesi e di quasi 4 volte di quelli spagnoli e tedeschi. Con 64.210 produttori biologici, poi, il nostro paese è campione del settore, seguito da Spagna (36.207) e Francia (32.264).

Foto Pixabay

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