(Adnkronos) – “Le vaccinazioni non sono tutte uguali, ed è vero che molte non sono raccomandate in gravidanza. Alcune possono essere eseguite solo in casi particolari, quando la donna si trova in una situazione in cui il rischio legato a un possibile contagio è alto rispetto alla possibile insorgenza di effetti collaterali del vaccino (ad esempio, in determinate circostanze, quelle contro epatite B o meningococco C). Altre vaccinazioni invece non sono consigliate per la mancanza di prove sufficienti a garantire la loro sicurezza in gravidanza (per esempio quelle contro Hpv e pneumococco). Sono invece decisamente controindicate, quando si aspetta un bambino, le vaccinazioni con vaccini a virus vivi e attenuati, come quelle contro morbillo, parotite, rosolia e varicella (Mpr e Mpr-V)”. A fare il punto sono gli esperti della piattaforma anti-bufale ‘Dottore, ma è vero che…?’ curata dalla Fnocmeo (Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi odontoiatri).
“Se alcune vaccinazioni sono controindicate, altre sono invece raccomandate in gravidanza – e gratuite – per tutte le donne in gravidanzai: quella contro difterite, tetano e pertosse, a dosaggio per adulti (dTpa), e quella contro l’influenza, per le donne che all’inizio della stagione epidemica dell’influenza si trovino nel secondo o terzo trimestre di gravidanza. Questa scelta deriva in parte dai maggiori vantaggi che si possono trarre dalla vaccinazione in questa fase della gravidanza, ma anche dalla maggior quantità di prove sulla sua sicurezza rispetto al primo trimestre”.
“La vaccinazione antinfluenzale in gravidanza permette di proteggere sia la gestante, sia il nascituro: le donne incinte e subito dopo il parto sono infatti più esposte alle complicanze dell’influenza, che può anche favorire il parto prematuro. Il vaccino antinfluenzale indicato per le gestanti deve essere a virus inattivato, come è la maggior parte dei vaccini antinfluenzali disponibili in Italia, mentre è controindicato in questi casi quello a virus vivo e attenuato, somministrato per via nasale, che dal 2017 è autorizzato al commercio anche nel nostro Paese”, evidenziano gli esperti.
Il vaccino anti-Covid, è raccomandato alle donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo postpartum, comprese le donne in allattamento.
L’altra vaccinazione raccomandata durante la gravidanza è quella con il vaccino dTpa, “che nei Paesi avanzati come l’Italia è importante soprattutto per proteggere il nascituro dalla pertosse (in contesti più svantaggiati, come in alcune zone dell’Africa, svolge un ruolo fondamentale anche contro il tetano neonatale). Proprio nelle prime settimane di vita, infatti, quando il bambino non ha ancora ricevuto personalmente il vaccino, i rischi legati alla malattia sono particolarmente elevati e il piccolo può quindi fare affidamento solo sulle difese trasmesse dalla madre”, concludono.
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