martedì, Marzo 19, 2024

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Grafene per purificare l’acqua

Foto Pexels Pixabay

Acqua purificata con i filtri al grafene. Una distillazione a membrana, in grado di purificare l’acqua, in una unica soluzione, con un elevata efficacia e con un basso costo, potrà permettere a circa due miliardi di persone di avere accesso all’acqua potabile

Finora, l’alto costo di distribuzione è stato l’ostacolo più difficile da affrontare per la realizzazione di questo processo. Grazie alla tecnologia messa a punto dal team di scienziati dell’ente australiano di ricerca CSIRO e alla collaborazione di Università australiane e di Singapore, forse ora siamo giunti alla concretizzazione del progetto.

Acqua purificata con i filtri al grafene: di che parliamo?

Il grafene è il materiale di cui si compongono i filtri che purificano l’acqua ed è strutturato da uno strato monoatomico di carbonio in grado di catturare molecole organiche e nano particelle.

Grazie alla nuova tecnologia rinominata GraphAir, verrà eliminato il processo molto elaborato utilizzato attualmente per la coltivazione del grafene, impiegando olio di semi di soia “al naturale” senza ulteriori elaborazioni. L’olio viene riscaldato per 30 minuti, il tempo necessario ad ottenere unità di carbonio fondamentali per la realizzazione del materiale non inquinante.

In fase di sperimentazione, un filtro di 4 cm2 è riuscito a purificare un litro di acqua di mare al giorno. L’obiettivo dello staff è di produrre fogli di format A4 per aumentare di 100 volte la resa. Importanti sono i campi di applicazione: dalla purificazione delle acque nel terzo mondo alla purificazione delle acque di scarico sino alla desalinizzazione.

Inoltre, grazie ai bassi costi di produzione della tecnologia, altre tecnologie potranno usufruire di questo utilizzo. Parliamo di  produzione di sensori fotografici, generatori elettrici, pannelli solari, vernici e tanto altro ancora. Come dicono i ricercatori “Tutto ciò che serve è il calore, il nostro grafene, un filtro a membrana e una piccola pompa per l’acqua, speriamo di iniziare le prove sul campo in una comunità in via di sviluppo l’anno prossimo”.

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