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Arse, Bani su energia: il piano di razionamento UE rischio beffa

Arse, Bani su energia: il piano di razionamento UE rischio beffa
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Non si penalizzi chi ha rinunciato alla caldaia a gas in favore delle più efficienti e ecologiche pompe di calore

Arse, l’Associazione per il Riscaldamento Senza Emissioni denuncia la preoccupazione per il piano di razionamento dell’energia elettrica della Commissione europe. Secondo l’associazione rischia di causare gravi danni a coloro che hanno scelto di ridurre o eliminare l’utilizzo di fonti fossili per riscaldare la propria abitazione.

Un paradosso e una penalizzazione per chi ha investito soldi per una casa gas free.

“Il piano di razionamento dell’energia elettrica della Commissione europea rischia di causare il danno e la beffa a coloro che hanno scelto di ridurre o eliminare l’utilizzo di fonti fossili per riscaldare la propria abitazione. Infatti il razionamento non consentirà di tenere in determinate fasce orarie più di un elettrodomestico in funzione, e lascerebbe al freddo chi ha scelto di avere una casa “gas free” installando le pompe di calore invece che la caldaia a gas”.

Lo dichiara Riccardo Bani, Presidente di ARSE – Associazione per il Riscaldamento Senza Emissioni in merito al piano di razionamento UE.

“Questo meccanismo – continua Banise attuato striderebbe con la previsione contenuta nel regolamento, che afferma che ‘le misure per raggiungere una riduzione della domanda non devono impedire il processo di sostituzione delle tecnologie a combustibile fossile con tecnologie che utilizzano l’elettricità”.

“Dal punto di vista ambientale – prosegue Bani – gli impianti a pompa di calore sono la strada del futuro. Sono gli unici sistemi di riscaldamento domestico molto efficienti in cui non è necessario bruciare per generare calore, quindi significa che non generano alcuna emissione nociva verso la nostra atmosfera. Infatti invece che creare calore, lo trasferiscono da una sorgente all’altra”.

“In Italia – ricorda Bani – ci sono 17,5 milioni abitazioni, su circa 26 milioni, che utilizzano caldaie a gas per il riscaldamento. Il dato che deve far riflettere è che la riduzione dei consumi di gas nel 2020 è stata di appena 0,3 mld di mc a fronte di 27 miliardi di euro di detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie. Visto che per gli usi civili bruciamo ogni anno 32 mld di mc di gas, e ne importavamo 29 dalla Russia, non è forse arrivato il momento di fare delle politiche di incentivazione per le riqualificazioni edilizie più coerenti ed efficaci in linea con l’idea di decarbonizzare i consumi domestici?”.

“Nel breve periodo ci auguriamo che il Governo non penalizzi i cittadini, che abitano in circa un milione di abitazioni, che da tempo hanno optato responsabilmente per una casa a emissioni zero” – conclude il Presidente di ARSE.

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