Imprese, cittadini e istituzioni stanno costruendo una filiera più efficiente e rispettosa dell’ambiente.
L’assemblea 2025 di Corepla, il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, ha rappresentato un’occasione per analizzare, riflettere e fare il punto sui risultati conseguiti nel 2024 e sulle prospettive future per una gestione sempre più sostenibile dei rifiuti di imballaggio in plastica.
Il 2024 ci dà numeri in crescita per raccolta e riciclo, prima la Sardegna ed exploit della Basilicata
Nel corso del 2024 nel nostro Paese sono state raccolte in modo differenziato oltre 1.500.000 tonnellate di imballaggi in plastica, con un incremento del 4% rispetto al 2023 e una media pro capite superiore a 26 kg. Risultati che rappresentano un segnale concreto di un impegno collettivo in crescita verso un’economia sempre più circolare.
La Sardegna si conferma prima per raccolta pro capite (36,4 kg per abitante), seguita da Veneto (30,9 kg) e Liguria (29,6 kg), quest’ultima in crescita dell’11%. Da segnalare la straordinaria performance della Basilicata, che con un +40% risale significativamente tra le regioni più virtuose.
Il sistema Corepla ha coinvolto 7.396 Comuni, coprendo il 97% della popolazione italiana, pari a oltre 57 milioni di cittadini. Il riciclo ha raggiunto 931.096 tonnellate, avvicinando con un anno di anticipo l’obiettivo europeo del 50%.
2.500 imprese consorziate, Corepla modello di economia circolare virtuoso e trasparente
Giovanni Cassuti, Presidente Corepla ha commentato con soddisfazione i risultati: “Grazie alla sinergia con i Comuni, al contributo delle imprese consorziate e all’impegno crescente dei cittadini, Corepla si conferma un attore centrale nella transizione ecologica del Paese. Il nostro compito non è solo quello di garantire una gestione efficiente degli imballaggi in plastica, ma di guidare un’evoluzione culturale che metta al centro l’economia circolare, l’innovazione e la responsabilità condivisa.

È essenziale superare le semplificazioni e le distorsioni che spesso accompagnano il dibattito sulla plastica: se correttamente progettata, raccolta e riciclata, questa materia può trasformarsi da problema a risorsa, contribuendo concretamente a ridurre l’impatto ambientale e a generare valore per il sistema Paese”.
Quanto ai materiali non ancora riciclabili, la percentuale di recupero dice: l’87% dai cementifici come sostituto dei combustibili fossili, il 13% nei termovalorizzatori, mentre solo lo 0,06% destinato a discarica.
Il Consorzio opera attraverso una rete composta da 33 centri di selezione, 75 impianti di riciclo e 100 preparatori e utilizzatori di combustibile da rifiuto, garantendo efficienza, trasparenza e tracciabilità grazie a oltre 45.000 audit e controlli lungo tutta la filiera.