Il più pericoloso? Il pesce scorpione.
Occhi aperti in mare per scovare gli alieni invasivi. Riparte la campagna di allerta “Attenti a quei4!”, promossa da ISPRA e CNR-IRBIM in collaborazione con il progetto AlienFish con l’obiettivo di monitorare e contrastare il dilagare di specie aliene invasive nei mari italiani, con particolare attenzione al pesce scorpione e alle tre specie tropicali potenzialmente pericolose: pesce palla maculato, pesce coniglio scuro e pesce coniglio striato. ormai sempre più presente nel Mediterraneo.
L’appello della campagna di allerta “Attenti a quei4!” si rivolge quindi a pescatori, subacquei e chiunque abbia osservato o catturato nei mari italiani un pesce scorpione o un’altra delle tre specie tropicali potenzialmente pericolose chiamati nuovamente a fornire il loro supporto.
Aggiornata a marzo 2025, la mappatura della presenza del pesce scorpione (Pterois miles) nel Mediterraneo, ci riporta 1.840 segnalazioni, provenienti dai diversi paesi del bacino. La specie si sta diffondendo anche nei mari italiani e il Mar Ionio si conferma come una delle aree più vulnerabili.
I pesci invasivi, come partecipare alla campagna
L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e l’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Ancona (CNR-IRBIM) tramite la campagna forniscono indicazioni utili per riconoscerle, prevenire spiacevoli incidenti e contribuire al monitoraggio della loro diffusione e invitando a documentare con foto o video la specie, ed inviare la propria osservazione tramite il link https://shorturl.at/JM87A, WhatsApp (+ 320 4365210) o i gruppi Facebook Oddfish – https://www.facebook.com/groups/1714585748824288/ e Fauna Marina Mediterranea https://www.facebook.com/groups/faunamarinamediterranea/?locale=it_IT utilizzando l’hashtag: #Attenti4.
E’ di poche settimane fa la pubblicazione sulla rivista scientifica Mediterranean Marine Science di uno studio, sempre a cura di CNR-IRBIM e ISPRA, che ha fornito un aggiornamento approfondito sulla distribuzione del pesce scorpione nel Mar Mediterraneo.
Tutte le nuove osservazioni sono state integrate nel dataset del portale ORMEF costituendo così la raccolta più aggiornata di dati sulla presenza del Pterois miles (o pesce scorpione) nel Mar Mediterraneo.
I 4 alieni, il dettaglio dei pericoli e caratteristiche delle specie invasive
Pesce scorpione (Pterois miles) – entrato dal Canale di Suez, è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2016 ed è una tra le specie più invasive al mondo, conosciuta anche per aver colonizzato gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici. La specie è commestibile ma bisogna fare attenzione alle spine, queste possono causare punture molto dolorose anche 48 ore dopo la morte dell’animale.
Pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus) – entrato dal Canale di Suez, segnalato per la prima volta in Italia nel 2013, è caratterizzato dalla presenza di macchie scure sul dorso grigio-argenteo. La specie possiede una potente neurotossina che la rende altamente tossica al consumo, anche dopo la cottura. Inoltre, ha una possente dentatura con la quale può infliggere morsi dolorosi
Pesce coniglio scuro (Siganus luridus) e Pesce coniglio striato (Siganus rivulatus) – anch’essi entrati dal Canale di Suez, sono stati segnalati in Italia per la prima volta nel 2003 e nel 2015, rispettivamente. Specie erbivore particolarmente invasive, sono entrambe commestibili ma bisogna fare attenzione alle spine. Queste possono causare punture dolorose anche dopo la morte dell’animale.

Il ruolo chiave di pescatori e subacquei
Manuela Falautano, ricercatrice dell’ISPRA, coordinatrice per l’Ente delle campagne “Attenti a quei 4!”: “L’aumento delle catture e segnalazioni da parte di pescatori e subacquei, da un lato conferma l’importante ruolo da loro svolto a supporto dei ricercatori nell’attività di sorveglianza della diffusione delle specie aliene, dall’altro evidenzia la necessità di ampliare il coinvolgimento degli operatori del mare e di promuovere una chiara attività di comunicazione alla cittadinanza sulle specie potenzialmente pericolose per la salute umana, senza creare allarmismi”.
Ernesto Azzurro del CNR-IRBIM che ha coordinato lo studio sul pesce scorpione: “La maggior parte dei nuovi avvistamenti è concentrata nel Mar Ionio, una delle aree che, secondo le proiezioni climatiche, presenta il più alto rischio di aumento della vulnerabilità all’invasione da parte di questa specie tropicale, insieme alle regioni più meridionali del Mare Adriatico. I risultati dello studio offrono indicazioni significative sul continuo processo di espansione di Pterois miles, confermando l’affidabilità dei modelli e sottolineando l’urgenza di implementare strategie efficaci di monitoraggio e gestione”