(Adnkronos) – “Essere presidente del Cip è l’incarico che mi dà più gioia e soddisfazione in tutta la mia carriera, questo è un altro obbiettivo che ho raggiunto ma spero sia l’ultimo della mia carriera, dove ho potuto occuparmi di tutto. Questo è l’incarico più prestigioso, ambito e sentito”. Così il nuovo presidente del Cip ed ex presidente della federazione italiana bocce Marco Giunio De Sanctis nel discorso dopo l’elezione come nuovo presidente durante il consiglio nazionale elettivo del Cip 2025-2028, in corso a Roma presso il centro di preparazione olimpica ‘Giulio Onesti’. “Provo un piacere e una soddisfazione di straordinaria rilevanza, questo è il culmine di 50 anni di lavoro durissimo. Ho tantissimi ricordi e tantissime immagine mi pervadono, ripenso agli albori di quello che era il movimento paralimpico con scrivanie adattate in un ufficio che era una sorta di spogliatoio dato dal Coni, ripenso al 2017 quando siamo diventati un Comitato. Vi ringrazio tantissimo, grazie a un gruppo straordinario che mi ha seguito e grazie a un gruppo di amici che ho ritrovato dopo tanti anni e che mi ha indotto a portare avanti questa avventura che sembrava molto complessa e difficile. Lo devo dire, l’inizio non è stato facile perché con Luca (Pancalli, ndr) non eravamo in linea ed è stato motivo di sofferenza dato che eravamo amici fraterni ma fa parte della competizione e dello sport. Lo sport, come dico sempre, è l’unico aspetto della vita dove non puoi fingere perché c’è il risultato quindi devi essere te stesso. A tal proposito, io ho più difetti di tutti voi ma una qualità me la riconosco: raggiungo l’obbiettivo. Sicuramente, però, purtroppo non ho lasciato il segno nel mondo delle bocce come avrei voluto perché è un ambiente più complesso e complicato dove non ci sono la cultura e le componenti così simpatetiche che rendono il movimento paralimpico così unico”, conclude De Sanctis. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
