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Coronavirus e scuola: i punti per la riapertura

Coronavirus e scuola: i punti per la riapertura
Foto: Pixabay

Il 9 luglio 2020 si è svolto l’incontro presso il Ministero dell’Istruzione allo scopo di delineare importanti indicazioni su quelli che saranno gli accorgimenti e le precauzioni per la riapertura delle scuole a settembre

Fondamentale il contributo fornito da CISL scuola che, sebbene l’esito finale sia stato inferiore rispetto alle aspettative, ha sicuramente rappresentato un importante passo verso la definizione di un protocollo con le parti sociali.

Scuola, i nodi fondamentali:

Distanziamento

Si è anzitutto stabilito che il distanziamento da considerare tra gli alunni è di un metro stabilito “da bocca a bocca”.

Sarà premura delle istituzioni scolastiche, quindi, verificare se tra gli alunni seduti si mantenga tale distanza e se effettivamente si riesca a garantire una distanza di due metri lineari tra alunno e docente.

È bene sottolineare, però, che tale disposizione degli spazi, in realtà, ha poco a che fare con il mondo scolastico e con la scuola. Impossibile prevedere la possibilità che i docenti rimangano dietro la cattedra durante l’intera durata dell’orario di lezioni e, ancora più improbabile, immaginare gli insegnanti di sostegno ad una distanza così ridotta.

Per poter trovare una soluzione al problema anzidetto, si è ritenuto che possa apparire sufficiente l’utilizzo della mascherina in tutte quelle situazioni in cui non sarà possibile garantire il distanziamento sociale prescritto. Qualora non fosse possibile garantire il metro stabilito, le scuole potranno altresì tentare di recuperare dello spazio aggiuntivo utilizzando banchi monoposto.

In questo caso, però, sarà necessario probabilmente fruire di locali aggiuntivi (ad esempio le palestre), riducendo, in tal modo, la possibilità di svolgere attività ricreative in quei luoghi ove generalmente venivano svolte.

Organico di emergenza

A fronte di tutte le novità che caratterizzeranno il sistema scolastico e la scuola a partire da settembre, sarà necessario introdurre del personale aggiuntivo.

Tale misura interesserà tutte le scuole, anche quelle che non hanno eccessivi problemi nell’attuare i criteri di distanziamento prescritti.

Sarà necessario, infatti, stabilire una turnazione tra gli insegnanti per poter affrontare le eventuali assenze temporanee del personale, poiché gli allievi non potranno essere distribuiti tra le altre classi.

Anche il numero dei collaboratori scolastici dovrà essere incrementato, considerando la necessaria pulizia costante e ripetuta negli ambienti e l’obbligo di effettuare una continua supervisione sulla modalità di accesso e movimento all’interno del plesso scolastico.

Le istituzioni scolastiche dovranno poi realizzare una attenta analisi organizzativa, perché oltre alle aule e agli ambienti per isolare eventuali alunni con sintomi, saranno necessari anche spazi che potremmo definire “di scambio”.

Le esigenze di spazi a scuola dovranno essere commisurate non solo rispetto alla permanenza in classe, ma anche in riferimento ai movimenti degli alunni connessi allo svolgimento della giornata scolastica e alle varie attività in essa previste.

Trasporto scolastico

Di non poco conto anche la problematica relativa al trasporto scolastico. In alcune regioni l’accesso ai mezzi pubblici è stato completamente liberalizzato, in termini di capienza.

Altrove, invece, si sta paventando l’ipotesi di scaglionare in diverse fasce orarie l’ingresso agli alunni trasportati anche se, tale ultima previsione, appare piuttosto difficile da percorrere anche in considerazione del fatto che gli alunni verrebbero impegnati in modo del tutto inopportuno.
Argomenti come trasporto e reperimento di spazi richiedono un importante impegno degli enti locali e, per questo motivo, durante l’incontro del 9 luglio, si è concordato di coinvolgere nei futuri incontri anche i rappresentati di ANCI e UPI.

Tanti gli argomenti affrontati nel corso dell’incontro svolto ma, purtroppo, ancora moltissime le questioni irrisolte.
Sullo sfondo rimane infine un’incognita che condiziona pesantemente le prospettive di avvio del prossimo anno scolastico. Infatti, la situazione epidemiologica rende ancora più insostenibile la cronica mancanza di docenti e l’enorme numero di posti vacanti che le scuole registrano a settembre, ogni anno.

Dunque?

Non si può immaginare di gestire una situazione così complessa senza i docenti stabilmente assegnati e presenti in tutte le classi e senza la necessaria dotazione di personale ATA.

Per tale motivo riteniamo che si debbano necessariamente immaginare soluzioni idonee all’emergenza nel caso non fossero pronte le graduatorie, anche prevedendo la proroga di quelle esistenti.

Il Parlamento, invece, dovrebbe valutare l’opportunità di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato dei docenti con esperienza consolidata e degli assistenti amministrativi facenti funzione, per i posti vacanti di DSGA che non saranno coperti dalle assunzioni effettuate mediante il concorso.

È proprio questa l’occasione per una auspicabile riforma in ambito scolastico. È impensabile poter continuare con gli standard obsoleti applicati sinora, quando la realtà ormai mutevole ci evidenzia lacune e difficoltà da affrontare.

Articolo curato dalla redazione e realizzato con il contributo di Ludovica Del Moro

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