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Foca Monaca, ritorno a Capraia con video

Foca Monaca, ritorno a Capraia con video
Foca Monaca, ritorno a Capraia con video

Immagini straordinarie che documentano la presenza della Foca monaca a Capraia, riprese dalle telecamere di monitoraggio posizionate dall’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano nelle grotte dell’isola

Si è tenuta oggi, in collaborazione con Federparchi, la conferenza stampa alla presenza del Presidente del Parco Giampiero Sammuri, del Capo del Reparto Operativo della Direzione Marittima di Livorno C.V. (CP) Giovanni Scattola, delle ricercatrici di ISPRA Giulia Mo e Sabrina Agnesi e del Sindaco di Capraia Marida Bessi, durante la quale è stato mostrato il video che documenta l’eccezionale ritorno della Foca monaca a Capraia. Aver interdetto l’accesso alla grotta ha, evidentemente, dato i suoi frutti.

Da oltre un anno, da quando è stato avvistato l’esemplare, è in atto il monitoraggio della grotta dell’isola di Capraia (Arcipelago toscano) scelto come dimora da una Foca monaca. L’attività di verifica e monitoraggio ha coinvolto il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, l’Ispra, il Comune di Capraia e la Capitaneria di Porto.

La Foca monaca mancava dalle acque del Tirreno centrale dagli anni Sessanta e il suo ritorno ha un enorme valore per quanto riguarda la tutela della biodiversità marina. Sino ad oggi della foca monaca esistevano immagini solo di pochi secondi effettuate con riprese occasionali a filo d’acqua. Per la prima volta si riesce a vedere l’animale all’interno della sua “tana” in fase di riposo nonché nei movimenti di entrata e uscita dall’acqua. Secondo una prima stima dovrebbe trattarsi di un esemplare adulto.

Foca monaca, il monitoraggio

Un avvistamento che dopo molti mesi ci dimostra che il mammifero marino continua a frequentare in tutta tranquillità il sito costiero individuato a seguito di numerose segnalazioni di avvistamento di un esemplare nel 2020. Da allora l’area oggetto di monitoraggio da parte di ISPRA è protetta con telecamere e da una apposita ordinanza del Parco Nazionale che dal 24 giugno 2020 vieta l’accesso all’area.

La Foca monaca è una specie classificata dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) come specie minacciata di estinzione, ha nuclei riproduttivi accertati nel Mar Mediterraneo orientale principalmente in Grecia e Turchia e recentemente anche lungo le coste dell’isola di Cipro. La specie è rigorosamente protetta ai sensi della Direttiva europea Habitat ed è inclusa anche nelle principali convenzioni internazionali per la tutela della fauna e dell’ambiente (firmate e ratificate in Italia e nella maggior parte dei paesi del bacino Mediterraneo) e rappresenta il più raro mammifero marino in Europa. Essa è considerata una delle specie più minacciate del Pianeta Terra, con un contingente complessivo attuale stimato in circa settecento esemplari ripartiti tra il bacino Mediterraneo e le vicine coste dell’oceano Atlantico.

Da evidenziare che l’ultimo avvistamento di Foca monaca validato da ISPRA nell’Arcipelago Toscano, prima di quello di Capraia del 2020, era stato nel 2009 a Giglio Campese. Durante la conferenza stampa sono stati ricordati gli eventi che hanno caratterizzato il ritorno della Foca monaca nell’Arcipelago Toscano. Diversi avvistamenti segnalati da un pescatore e da alcuni turisti. Da subito sono stati attivati sopralluoghi e monitoraggi nell’ambito dei quali ISPRA ha osservato un esemplare e raccolto evidenza di materiale biologico all’interno di una grotta dell’isola di Capraia.

Il divieto di accesso alla grotta

A partire dal 24 giugno 2020 un’ordinanza del Parco Nazionale ha vietato l’accesso, in ogni forma e con ogni mezzo, nella zona, già classificata come zona B, compresa tra Punta delle Cote a nord e la Baia a sud di Punta delle Cote, nella costa occidentale dell’Isola di Capraia. Subito dopo sono state posizionate apposite telecamere di sorveglianza ed è stata allertata la Capitaneria di Porto (Direzione Marittima di Livorno) per le necessarie operazioni di presidio.

Il Parco Nazionale ha attivato una rete di relazioni per concordare collaborazioni, progetti e convenzioni al fine di monitorare e tutelare l’area interessata dalla presenza del raro mammifero. Di rilievo la iniziativa di Blue Marine Foundation #Blue4ItalianMPA, rivolta a migliorare l’efficacia di gestione, la conservazione della biodiversità e il ripristino degli habitat minacciati in sette aree marine protette in Italia, che ha cofinanziato un progetto del Parco Nazionale proprio a favore di questa eccezionale presenza.

Le immagini realizzate sono emozionanti – ha detto Giampiero Sammuri – e ringrazio le ricercatrici di ISPRA per la professionalità e la passione che stanno mettendo in questo progetto che risulta essere uno dei più importanti tra i tanti condotti dal Parco Nazionale nel campo della conservazione della biodiversità. Sono certo che – anche grazie al prezioso supporto da parte di Blue Marine Foundation – avremo modo di implementare le conoscenze relative agli habitat di interesse per questa vulnerabile specie di mammifero marino e realizzare una sempre più efficace opera di sensibilizzazione sulla necessaria tutela del nostro mare”.

Le immagini ottenute in questi giorni – commentano le Ricercatrici ISPRA Giulia Mo e Sabrina Agnesiconfermano la valenza dell’areale del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano quale area di frequentazione della specie nonché dell’importanza delle misure spaziali di protezione e gestione offerte dal sistema dei parchi e delle aree marine protette italiane”.

La tutela dell’ambiente marino e costiero è uno degli obiettivi prioritari che la Guardia Costiera persegue quotidianamentedichiara l’Ammiraglio Angora, Direttore Marittimo della Toscana e Comandante del porto di Livorno, “e per tale ragione abbiamo sottoscritto lo scorso mese di Luglio, rinnovandola, una convenzione con il Parco Nazionale Arcipelago Toscano proprio per rafforzare, fino al 2024, la sorveglianza in mare nelle aree di competenza del Parco”. “Ma non solo attività di vigilanza” prosegue l’Ammiraglio Angora “la Guardia Costiera da tempo punta molto soprattutto sull’attività di prevenzione“.

Ringrazio il Parco e ISPRA – ha detto il sindaco Marida Bessi- e chi ha contribuito al progetto di tutela della Foca monaca. Sono molta orgogliosa perché questo evento è un successo e conferma che la comunità capraiese ha fatto una scelta giusta di equilibrio tra tutela del mare e fruizione sostenibile. Il rapporto proficuo con il parco per questo e molti altri progetti di valorizzazione del capitale naturale di cui la selvaggia isola di capraia è ricca”.

Bentornata Foca monaca.

Link al video della Foca monaca

Link al video della conferenza stampa

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