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I Boschi della Memoria, in Brasile si pianta un albero per ogni morto per Covid

I Boschi della Memoria, in Brasile si pianta un albero per ogni morto per Covid
Foto Pexels

Una campagna dal grande valore umano e ambientale è partita in Brasile, un Paese che ha sofferto in maniera drammatica la pandemia con oltre 210 mila morti. Una tragedia sanitaria che si somma alla preoccupante crisi ambientale che vede la crescita costante dei tassi di deforestazione

Alcuni dati mostrano in maniera evidente di quale disastro ambientale  si stia parlando: in 10 anni si è persa una superficie di foresta amazzonica pari all’Italia e a luglio 2020, solo nell’Amazzonia brasiliana, gli incendi sono aumentati del 28% rispetto allo stesso periodo del 2019, principalmente causati dall’impennata dei livelli di deforestazione illegale.

Quella pandemica ed ambientale sono due emergenze che hanno trovato la loro sintesi nel progetto Boschi della Memoria, un’occasione per celebrare le vittime della pandemia aiutando l’ambiente, nel contempo ringraziando  gli operatori sanitari. Il progetto è partito lo scorso 12 dicembre e si prefigge di piantare un albero per ogni persona deceduta a causa del covid-19.

Le famiglie in lutto insieme ad una serie di organizzazioni che le hanno sostenute e seguite, hanno iniziato a piantare in tutto il brasile diverse piantine di specie autoctone della Foresta Atlantica, il tutto grazie al sostegno della Riserva della Biosfera della Foresta Atlantica e del Patto per il ripristino della Foresta Atlantica. L’ambizioso traguardo che si sono dati è quello di riuscire, entro il 5 giugno, a piantare 200 mila alberi.

La campagna Boschi della Memoria, oltre a cercare di trasformare questo momento di tristezza e devastazione in speranza, segna anche l’inizio del decennio di ripristino dell’ecosistema 2021-2030 dichiarato dall’ONU. Un decennio per recuperare gli ecosistemi degradati o distrutti e preservare la biodiversità sul pianeta. Le azioni di governi e organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo avranno come conseguenza anche quella di migliorare la sicurezza alimentare e l’approvvigionamento idrico, e rappresenteranno una risposta concreta e collettiva alle crisi climatiche.

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