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Il biocarburante di Eni per i mezzi stradali di Aeroporti di Roma

Il biocarburante di Eni per i mezzi stradali di Aeroporti di Roma
Il biocarburante di Eni per i mezzi stradali di Aeroporti di Roma, foto di Tobias Rehbein da Pixabay

I veicoli di Aeroporti di Roma, impegnati nel trasporto dei passeggeri a ridotta mobilità, saranno alimentati dal biocarburante idrogenato HVO puro di origine vegetale, prodotto da Eni negli stabilimenti di Venezia e Gela. Un impegno per gli scali di Ciampino e Fiumicino, che guardano al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, con un abbattimento delle emissioni di CO2 tra il 60 e il 90%

Aeroporti di Roma, già da oltre 20 anni, è fortemente impegnata nel dare il proprio contributo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati all’interno dell’Agenda 2030 dell’ONU. Sostenibilità e mitigazione dell’impatto ambientale sono i temi che guidano le scelte di ADR che, nel tempo, si è dotata di strumenti di monitoraggio e di gestione, sempre più perfezionati.

Il punto centrale dell’impegno aziendale è costituito dal Piano di Sostenibilità Ambientale, un documento redatto annualmente e formalmente approvato dal Direttore Generale, che definisce un articolato programma di interventi ed obiettivi di miglioramento sulle performance ambientali degli aeroporti romani di Ciampino e Fiumicino. Il Piano si inspira alle linee guida internazionali definite dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso gli SDGs (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile).

Un nuovo tassello si aggiunge all’obiettivo di azzerare le emissioni di gas serra entro il 2030 grazie alla collaborazione con Eni. Un accordo strategico finalizzato a promuovere iniziative di decarbonizzazione del settore aereo e accelerare il processo di transizione ecologica degli aeroporti.

Foto di Victor Freitas da Pexels

Dalla bioraffineria Eni di Venezia, a Porto Marghera, è giunto all’aeroporto di Fiumicino un carico di 5.000 litri di biocarburante idrogenato HVO (hydrotreated vegetable oil, olio vegetale idrogenato) puro.

Il biocarburante idrogenato HVO viene utilizzato nei mezzi della società ADR Assistance per la movimentazione dei passeggeri a ridotta mobilità in ambito aeroportuale. L’HVO è un biocarburante di elevata qualità di origine vegetale e da scarti, prodotto attraverso la tecnologia proprietaria Ecofining™ nelle bioraffinerie Eni di Venezia e Gela. Grazie alla tecnologia di idrogenazione sono state rimosse tutte le impurezze, quali ossigeno e zolfo e può essere utilizzato puro al 100%. Inoltre, possiede un numero di cetano elevato che permette un’ottima combustione, è privo di aromatici e poliaromatici e consente di abbattere le emissioni di CO2 (calcolate lungo tutto il ciclo di vita) tra il 60 e il 90% rispetto al carburante tradizionale, in funzione della tipologia di carica biogenica.

L’accordo tra Eni e ADR è già attivo per le forniture di carburanti sostenibili alternativi per l’aviazione (Sustainable Aviation Fuel o SAF) prodotti nella raffineria Eni a Taranto tramite processo di co-feeding, co-alimentando gli impianti convenzionali con quote allo 0,5% di oli alimentari usati e di frittura.

Foto di JJ Jordan da Pexels

Si tratta di un’ulteriore accelerazione di Aeroporti di Roma sul fronte della sostenibilità dopo che lo scalo di Fiumicino, primo polo aeroportuale italiano, ha ottenuto come primo aeroporto in Europa la più alta certificazione Airport Carbon Accreditation 4+ “Transition” di ACI Europe sulla riduzione di CO2, in linea con l’obiettivo, dichiarato lo scorso anno e fissato nel Sustenaibility-Linked Bond emesso lo scorso aprile, di azzerare le proprie emissioni di gas serra già entro il 2030, in largo anticipo rispetto ai target originari di settore.

Entro qualche mese la produzione di SAF Eni avrà una progressione con l’avvio della lavorazione nella raffineria Eni a Livorno, tramite distillazione di bio-componenti prodotti nelle bioraffinerie Eni. Le materie prime utilizzate saranno esclusivamente di scarto, oli vegetali esausti e grassi animali, pertanto il prodotto, denominato “Eni Biojet”, conterrà il 100% di componente biogenica e potrà essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale fino al 50%.

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