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Civico 5.0, e il condominio diventa più green

Civico 5.0, e il condominio diventa più green

Civico 5.0, ovvero un altro modo di vivere il condominio, puntando a interventi per riqualificarlo e renderlo più efficiente dal punto di vista energetica. È il nome della campagna di Legambiente per ottenere questo obiettivo da oggi al 2030 (l’anno stabilito dalle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile nel pianeta)

Del resto, riqualificare  30mila condomini in questo periodo potrebbe portare a un risparmio di quasi 400 milioni di euro annui per le famiglie, con una media di circa 620 euro l’anno ad alloggio. Il vantaggio per l’ambiente sarebbe quello di evitare  emissioni in atmosfera per 840mila tonnellate di CO2 in 12 mesi, con 10,3 miliardi di metri cubi di gas non consumati. Da un punto di vista economico gli edifici avrebbero un ulteriore vantaggio perché il loro valore immobiliare, stimato da vari studi, aumenterebbe fino al 15% rispetto alla attuale situazione.E azioni di riqualificazione potrebbero portare a nuovi posti di lavoro.

Non male, no? Però serve parlarne, tanto e sempre di più, perché siamo in troppi a non conoscere quale è la direzione green giusta. Anzi, tanti non sanno proprio di cosa si tratta.

Un condominio più efficiente aumenta il suo valore immobiliare

Nel monitoraggio presentato da Civico 5.0 sul mondo quasi sconosciuto dell’efficienza nel condominio, i dati infatti non sono confortanti: il 56% delle famiglie intervistate non conosce la certificazione energetica del proprio immobile. Il 39% degli edifici è in classe G (la peggiore) e solo il 6% in classe A. E a pesare sui costi della bolletta ci si mettono in prima linea gli elettrodomestici che mangiano energia, come  frigoriferi, forni, lavatrici e climatizzatori.

La sfida di Civico 5.0 e la visione di un condominio dal volto nuovo, in cui Legambiente ha come partner Fassa Bortolo e Dolomiti Energia, si declina anche con una web-app (http://fonti-rinnovabili.it/civico/). Scopo: sensibilizzare e informare su questi temi i cittadini, ma pure amministratori e tecnici, dando strumenti utili per acquisire una maggiore consapevolezza sul peso energico della propria abitazione. Utile sul sito tr al’altro, assieme a info varie, una cartina interattiva parlante che dà informazioni sugli incentivi per le rinnovabili regione per regione

Obiettivo è pure quello di realizzare anche monitoraggi tecnici: indagini termografiche esterne e interne e analisi sui consumi elettrici casa per casa.

Legambiente ricorda come il 16% dei condomini italiani abbia bisogno di un’ampia riqualificazione energetica, perché costruito nel dopoguerra con materiali e tecniche dalla scarsissima attenzione all’efficienza dei sistemi di riscaldamento; mentre l’82% è stato realizzato prima dell’entrata in vigore della legge 10/91 sull’efficienza energetica in edilizia. Insomma, case abbastanza colabrodo e decisamente poco green con attenzione zero a ambiente e a salute/benessere dei cittadini cui però troppo spesso sfugge la rilevanza di pratiche e comportamenti eco che aiuterebbe a ridurre il costo della bolletta.

La ricerca in dettaglio

Nel 2018 Legambiente ha monitorato 22 condomini (situati a Bagheria, Napoli, Potenza, Foggia, Grosseto, Savona, Vercelli, Modena, Rovigo, Trieste, Trento, Ancona), coinvolto 36 famiglie (con figli, giovani coppie senza figli e anziani) e 12 regioni. La maggioranza dei condomini monitorati è stata costruita negli anni ‘70 e più della metà delle famiglie intervistate non è a conoscenza della classe energetica del proprio immobile (noi lo siamo?). E percentualmente elevati i valori di umidità, 28% nelle abitazioni, e muffa correlata, 6%. Il sistema di distribuzione del calore più diffuso nei condomini monitorati è quello centralizzato ma quasi il 60% delle abitazioni è risultato sprovvisto di termostato ambiente, il 42% non ha installate valvole termostatiche, mentre i sistemi di contabilizzazione del calore (ripartitori) sono presenti nel 53% delle abitazioni. In un solo caso è usata una fonte rinnovabile, il solare termico, per produrre acqua calda sanitaria.

Ecobonus? Certo che sì

Per cambiare rotta si possono usare alcuni strumenti già presenti, oltre a quelli di ristrutturazione degli alloggi, come l’Ecobonus e il Sismabonus per i condomini.

Intanto, per raggiungere i risultati prefissati entro il 2030, se si deve comprare un elettrodomestico, meglio quelli a classe energetica A+++ meno affamati di energia o passare a caldaia a condensazione, con installazione di un sistema di telecontrollo multimediale dell’impianto di riscaldamento che potrebbero portare anche a risparmi annui fino al 50%.

Foto Pixabay

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