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Il vetro campione dell’economia circolare

Il vetro campione dell'economia circolare
Il vetro campione dell'economia circolare

Il vetro è riciclabile all’infinito e l’Associazione Nazionale degli industriali del Vetro (Assovetro), aderente a Confindustria, ci racconta in questo primo rapporto, le performance economiche, ambientali e sociali del ciclo produttivo di questo materiale sempre più utilizzato dagli italiani. Per la rendicontazione nel report, sono state prese in considerazione 18 Aziende, 15 produttrici di vetro cavo e 3 di vetro piano che rappresentano, nel loro complesso, il 90% circa della presenza industriale installata in Italia.

L’industria del settore ha visto nel triennio 2016 –18 un aumento della produzione dell’8,2% e un aumento del fatturato del 6% realizzato prevalentemente con vendite in Italia. Questo ci dice che alle aziende italiane, ma soprattutto agli italiani, il vetro piace perché attraverso questa scelta gli permette di tutelare salute e ambiente.

Marco Ravasi, Presidente del comparto contenitori in vetro di Assovetro, riporta che ”I contenitori in vetro sono universalmente percepiti come una garanzia di sicurezza e, anno dopo anno, il mercato ne richiede sempre di più. Un dato vale per tutti: nei primi 9 mesi del 2019 la produzione delle sole bottiglie è aumentata del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. Oggi l’Italia è il secondo paese in Europa per quantità di contenitori prodotte, dopo la Spagna”.

Il vetro, la sfida della sostenibilità

All’aumento di produzione del materiale corrispondono un aumento degli investimenti in innovazione e tecnologie (+ 44,2%) e l’attenzione al continuo rinnovamento ed efficientamento produttivo. È da evidenziare che le spese per l’energia costituiscono uno dei principali elementi del costo del prodotto e impattano significativamente sulla competitività delle Aziende.

La produzione del vetro è un’attività energivora che raggiunge alte temperature. Il consumo di energia è dunque un indicatore strategico ma l’indicatore di prestazione energetica è rimasto costante nel triennio con un aumento dell’energia rinnovabile impiegata sui consumi di energia elettrica dal 15,37% del 2016 al 26,20% del 2018. Stabili invece le emissioni di CO2 che tra il 2017 e 2018 hanno avuto un andamento pressoché saldo e in diminuzione rispetto al 2016.

Alto tasso di riciclo

Ridotti anche i consumi idrici grazie all’utilizzo di acqua riciclata superiore al 44% dei consumi totali. Grazie al sistema di raccolta differenziata il vetro può essere riciclato infinite volte. Con un aumento dell’8,4% della raccolta, la quantità di rifiuti d’imballaggio in materiale riciclato è cresciuta del 6,6% rispetto al 2017.

Il tasso di riciclo è del 76,3% ed è ampiamente superiore a quello richiesto dalla normativa italiana (66%) ed europea (75% entro il 2030). Alta anche l’efficienza di utilizzo delle risorse: per produrre una tonnellata di vetro fuso è necessaria 1,11 ton di materia prima vergine quale sabbia o soda oppure una tonnellata di rottame di vetro.

Il settore supera anche la sfida di sostenibilità sociale perché alla fine del 2018 le Aziende italiane del vetro contavano 11.277 occupati con quasi il 90% di forme contrattuali stabili e con una crescita dell’1,4% rispetto al 2016. L’industria del vetro è impegnata anche a colmare il gender gap con una percentuale di donne impiegate nel settore tra le più elevate (24,2%) di cui ben il 19,5% copre il ruolo di dirigente o quadro.

“Con questo primo Rapporto – ha sottolineato il Presidente di Assovetro, Graziano Marcovecchio – vogliamo raccontare le nostre attività a partire dai processi produttivi che hanno tutti il loro cuore pulsante nella fusione del vetro. Particolarmente rilevanti sono gli aspetti ambientali delle nostre attività. La circolarità, soprattutto, viene percepita di fondamentale importanza per il contributo, sia ambientale sia economico, che il vetro è in grado di garantire”.

Foto: Pixabay

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