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Innovazione digitale come motore di inclusione e sostenibilità

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

L’innovazione digitale può fare la differenza. Può contribuire in maniera determinante gli obiettivi dello Sviluppo sostenibile dell’agenda 2030. In sintesi, accelerando la crescita economica, dando impulso alla sostenibilità, riducendo le disuguaglianze e le fragilità che coinvolgono sempre più persone. Nell’inclusione delle persone più deboli economicamente e socialmente emarginate, le imprese del digitale possono fare la differenza. Vediamo perché.

In un momento storico così delicato per l’Europa e il mondo intero, fattori esogeni appena trascorsi, come la pandemia, e la guerra in Ucraina su cui ancora non si vede una soluzione, stanno aumentando in maniera esponenziale le disparità.

L’inflazione e gli aumenti in diversi settori, di cui non si riesce a contenere la mano melliflua della speculazione, stanno rallentando la propulsione di una giusta transizione ecologica. Cerchiamo di capire perché l’innovazione digitale può contribuire a rimettere in moto la speranza di una equa sostenibilità.

Accelerare la crescita economica, come?

Aumentando la produttività e la competitività di enti, istituzioni e imprese, facendo lievitare il PIL, si crea occupazione e lavoro, pensiamo a molti giovani che vedono il proprio futuro con enorme incertezza, per usare un eufemismo.

Per questo è importante che cresca l’impegno per la crescita delle competenze digitali, essenziali per essere cittadini consapevoli e in grado di godere dei propri diritti. Il nostro dovere sarà quello di essere sempre più “verticali” nelle proprie competenze e colmare alcune carenze evidenti nel nostro paese. Come dimostra il fenomeno del mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

Con il PNRR il Governo ha preso impegni importanti. Il 2023 sarà l’anno in cui dovranno essere raggiunti precisi target quantitativi. Le imprese non sono solo soggetti in grado di assorbire lavoro qualificato, ma devono anche essere anche protagoniste nella formazione. L’iniziativa di promossa da Confindustria “Formati con noi” rappresenta un esempio interessante in questo senso. Serve però trasparenza. Contro Greenwashing e false etichette di sostenibilità. Come afferma Sarah Ditty, “La trasparenza è il primo passo verso un più ampio cambiamento sistemico in favore di un’industria mondiale del fashion più sicura, più equa e più pulita”.

Rendere la sostenibilità “palpabile”: promuovere atti concreti

La sostenibilità sarà autentica nel momento in cui verranno ridotti gli sprechi, il consumo delle risorse, l’inquinamento e al pianeta non sarà dato solo il “contentino” degli slogan ma la carezza degli atti concreti.

Diversi documenti, pensiamo ad esempio al documento “Shaping Europe’s digital future”, lo affermano in maniera perentoria: la componente digitale sarà fondamentale per raggiungere gli obiettivi ambiziosi del Green Deal europeo e gli stessi SDGs dell’Agenda 2030.

Le soluzioni digitali sono infatti potenti abilitatori per lo sviluppo sostenibile: possono sostenere l’economia circolare e supportare la decarbonizzazione di tutti i settori riducendo l’impronta ambientale dei prodotti del mercato europeo.

Ad esempio, alcuni settori chiave come l’agricoltura di precisione, i trasporti, l’efficienza energetica possono avere un ruolo determinante per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che il Green Deal europeo si propone.

A maggior ragione la digitalizzazione appare essenziale in alcune sfide fondamentali: supportare la conservazione dei sistemi ecologici e di altri sistemi terrestri, proteggere i beni comuni globali e promuovere pratiche ecosostenibili. Per concretizzare questo obiettivo, serve però un impegno corale e fare in modo che l’impatto delle tecnologie sia positivo. Non solo riducendo la loro impronta ambientale ma anche proteggendo il lavoro e creandone di nuovo.

Ridurre le disuguaglianze e le fragilità

Vanno create migliori condizioni di vita e concrete opportunità di ingresso nel mondo del lavoro per tutti. Altrimenti, l’inclusione rimarrà semplicemente una buona intenzione di cui lastricare l’ennesima “via della perdizione”.

Dal punto di vista degli obiettivi di sostenibilità di carattere sociale è sostanziale, ad esempio, il contributo della digitalizzazione per la realizzazione del Goal 3 dell’Agenda 2030 mirato alla promozione di salute e benessere per tutti.

Innovazione digitale per il settore medico e per rendere le città più sostenibili

Oppure pensiamo all’innovazione digitale nel settore medico. Oggi la tecnologia contribuisce alla realizzazione di diagnosi sempre più tempestive e approfondite, alla chirurgia robotica alla stampa 3D di protesi, alla telemedicina e alla teleassistenza, alla gestione più efficace dei sistemi sanitari.

Altrettanto importante può essere il contributo della trasformazione digitale per il raggiungimento del Goal 11, ossia per avere città più sostenibili, inclusive e sicure. Città avviate alla sostenibilità dello sviluppo attraverso smart grid per l’energia, efficientamento energetico degli edifici, riduzione delle emissioni dei trasporti.

Goal 4, il raggiungimento dell’obiettivo formazione

È importante poi il contributo del digitale (pensiamo solo ai MOOC e ai corsi online) al Goal 4 per garantire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva per tutti. Ma è nell’inclusione delle persone più deboli economicamente e socialmente che le imprese del digitale, se vogliono coniugare i benefici della tecnologia con la giustizia sociale, possono davvero fare la differenza.

Un altro esempio da evidenziare è quello del gruppo DIGITAL360 che ha realizzato il progetto “Al lavoro 4.0” in collaborazione con Caritas Ambrosiana e Fondazione San Carlo. Un percorso di formazione rivolto a giovani dai 18 ai 25 anni che non lavorano né studiano, i cosiddetti NEET, con 400 ore tra aula ed esperienza pratica sull’Industria 4.0.

La risposta ha confermato l’esistenza di una domanda sommersa di formazione e di una voglia di fare, di entrare nel tessuto produttivo, che non può essere delusa in alcun modo perché rappresenta per il paese una importante risorsa che non possiamo permetterci di sprecare.

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