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L’albero di Natale: secondo PEFC il più sostenibile è quello vero

Foto di Kati da Pixabay

Nonostante i molti pregiudizi e le diverse perplessità (molte volte a ragion veduta), gli alberi veri restano la scelta migliore per decorare la propria casa a Natale, a patto che siano coltivati o provenienti da boschi gestiti in modo sostenibile. Ecco come prendersene cura, anche dopo le feste, con i consigli di PEFC Italia, il sistema di certificazione per la gestione forestale sostenibile più diffuso in Italia e al mondo

Con l’arrivo di dicembre, e l’avvicinarsi del Natale, si torna a parlare di alberi e a dibattere l’annosa questione: meglio acquistare un albero finto o vero? A dissipare ogni dubbio è PEFC Italia, l’ente promotore della gestione forestale sostenibile, che ricorda il basso impatto ambientale dell’albero vero, se paragonato a quello in plastica.

Un albero artificiale di plastica di 2 metri ha infatti un’impronta di carbonio pari a circa 40 kg di emissioni di CO2 equivalenti, senza considerare il tempo che gli alberi finti impiegano a deteriorarsi nelle discariche, che è di oltre 200 anni. Secondo Coldiretti, nel 2021 quasi 3 milioni di italiani hanno scelto un albero vero a Natale.

PEFC Italia ribadisce quanto sia importante mettere in casa una pianta che respira, anche quando recisa: un abete vero assorbe anidride carbonica, rilascia ossigeno e olii essenziali che purificano l’ambiente e, terminato il suo ciclo vitale, torna ad essere sostanza organica. Al contrario degli alberi in plastica (energivore, inquinanti e destinati alle discariche), le piante sono parte del motore di filtrazione della Natura.

“Scegliere un abete vero, però, significa anche farlo con coscienza: rivolgersi a vivai specializzati o assicurarsi che provenga da attività di gestione forestale sostenibile, vuol dire sostenere aziende agricole che impiegano centinaia di persone in aree montane a rischio spopolamento e creare una relazione positiva tra città e montagna, prendendo le distanze da sistemi produttivi incompatibili con l’ambiente”, spiega Francesco Dellagiacoma, Presidente di PEFC Italia. “Evitare la plastica significa quindi contribuire all’economia di aziende che lavorano nelle aree interne del nostro Paese e che hanno al centro della loro attività la sostenibilità e il rispetto delle nostre foreste”.

Alcune cose da sapere per fare chiarezza

Vero o artificiale che sia, dentro casa o in giardino, l’albero di Natale trova spazio nell’88% delle case italiane. Nonostante le analisi svolte dicano il contrario, la maggioranza degli italiani (7 su 10) continua a preferire l’albero artificiale nella convinzione che questa scelta contribuisca a salvaguardare le foreste e ad avere più rispetto dell’ambiente. È opinione diffusa tra gli italiani (e non solo) che gli alberi veri siano strappati alle foreste e che, di conseguenza, migliaia di ettari di foreste siano devastate ogni anno in prossimità del Natale.

In realtà, a parte quei pochi che derivano da interventi di sfoltimento di boschi troppo fitti, gli alberi di Natale che arrivano nelle nostre case non hanno mai visto un bosco: provengono infatti da vivai specializzati, concimati e trattati con prodotti fitosanitari (erbicidi, fungicidi, insetticidi, eccetera). In sostanza, gli alberi sono coltivati come una normale coltura, anche se con tecniche speciali, che termina con l’estirpazione della pianta dopo 6-10 anni di coltivazione.

Danimarca, Germania, Finlandia, Ungheria sono i principali Paesi produttori di alberi di Natale in Europa. Ciò significa che essi percorrono migliaia di chilometri prima di arrivare nelle nostre case, aumentando l’impronta ecologica. Gli alberi di Natale sono comunque prodotti anche in Italia, soprattutto in Toscana (province di Arezzo e Pistoia) e Veneto. L’abete rosso (Picea abies) è il genere più comunemente usato come albero di Natale. In Europa sono usati anche l’abete bianco, i pini (soprattutto il pino silvestre e il pino cembro). Le specie cambiano In Nord America (douglasia, sequoie,
cipressi) e nell’America Centrale e Sud America (ginepri, araucarie). Il pino d’Aleppo è usato nel Sud dell’Italia, anche per decorare e creare il fondo dei presepi. (Fonte: Ispra).

Cosa fare dunque?

Se si possiede già un albero artificiale, tenerlo e continuare a utilizzarlo, ma se inizia a mostrare segni di logoramento, optare per un albero vero, scegliendo una specie nativa, a chilometro zero, curarlo adeguatamente per mantenere la sua vitalità e usarlo per più anni come albero di Natale in vaso o trapiantarlo in giardino. Se si decide di disfarsi dell’albero, vero o artificiale che sia, fare in modo da mantenere l’impronta di carbonio verso il basso: assicurarsi che il rifiuto sia riutilizzato, per dare una seconda vita alla plastica o per produrre compost.

Come scegliere l’albero di Natale

Ma come scegliere, acquistare e prendersi cura di un abete vero? PEFC Italia ha stilato un vademecum con tutti i consigli utili per l’occasione.

Provenienza

È uno dei criteri essenziali nella scelta dell’albero: più è vicino al luogo di coltivazione o al bosco dal quale è stato prelevato, minore sarà l’impatto sull’ambiente per il trasporto. PEFC Italia ricorda di leggere l’etichetta, presente sull’albero o sul cimale, che riporta la provenienza, la nazionalità, l’età dell’albero e la non destinazione per il rimboschimento (per evitare mescolanze genetiche e quindi danni agli abeti autoctoni). Secondo Coldiretti, gli abeti italiani disponibili sul mercato in occasione del Natale derivano per il 90% da coltivazioni vivaistiche specializzate gestite da piccole aziende agricole italiane del territorio rurale. Il restante 10% (i cosiddetti cimali o punte di abete o giovani piante destinate al taglio), deriva ad esempio da normali pratiche di gestione forestale di diradamento, indispensabili per lo sviluppo delle foreste.

Certificazione

Altro elemento decisivo nella scelta dell’albero di Natale è la certificazione: optare per alberi prodotti da realtà forestali certificate PEFC (riconoscibili dal logo presente sull’etichetta) è sinonimo di garanzia in termini di trasparenza, tracciabilità, legalità e rispetto per l’ambiente. Inoltre, scegliere prodotti di aziende certificate vuol dire rafforzare un circolo virtuoso, contribuendo a modificare le scelte imprenditoriali delle aziende della filiera bosco-legno.

Prima di acquistare l’albero

Prima dell’acquisto è opportuno misurare accuratamente l’altezza del soffitto di casa: all’aperto gli alberi sembrano molto più piccoli e il rischio è quello di trovarsi con una pianta troppo alta. Bisogna inoltre tener presente che l’albero perfetto non esiste: ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord, inoltre l’asimmetria è una caratteristica naturale di un albero vivo. Tutte le conifere tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami, per questo è consigliabile chiedere al vivaista di scuotere l’albero per far cadere gli aghi secchi. Per il trasporto, è meglio portarlo a casa distendendo i rami con qualche giorno di anticipo prima di addobbarlo: in questo modo si adatterà più facilmente al nuovo ambiente (Fonte: Coldiretti).

Come curare l’abero vero in casa

Prendersi cura di un abete vero non è complicato, ma bisogna sapere come fare: è bene sistemarlo in un luogo luminoso, lontano da fonti di calore, ma anche da correnti d’aria troppo forti (quindi non vicino a termosifoni accesi o finestre). Un aspetto importante, soprattutto per le piante in vaso, è innaffiare l’albero regolarmente, ogni 1-2 giorni: un sistema semplice ed efficace consiste nel posizionare dei cubetti di ghiaccio nel vaso dell’albero, così da preservare l’umidità della terra nel vaso. Neve sintetica o spray colorati sono da evitare: per degli addobbi “sostenibili”, meglio preferire prodotti naturali e portatori di messaggi sociali e personali.

Appena finite le feste

Gli alberi recisi o in vaso che non vogliono essere tenuti per gli anni successivi, dovranno essere smaltiti in modo corretto, come accennato: portandoli nelle isole ecologiche, saranno trasformati in compost, utile alla crescita di nuove piante. Piantare nuovamente gli alberi dei vasi in bosco è invece una scelta sbagliata: se l’abete non fa parte dei boschi naturali di pianura/collina, è ecologicamente una pianta “alloctona”, cioé estranea al contesto ambientale. Ove possibile, meglio scegliere il giardino di casa, con la raccomandazione di non posizionare  gli alberi troppo vicino agli edifici, visto che tendono a crescere rapidamente.

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