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Lo sguardo invisibile, in libreria storie di simbiosi tra uomini e animali

Lo sguardo invisibile, in libreria storie di simbiosi tra uomini e animali
Foto @Petretti

Uno dei più famosi naturalisti italiani ci mostra quanto sia profonda la nostra connessione con la natura

Possiamo vivere separati dalla natura? Da questa domanda ha preso vita Lo sguardo invisibile il nuovo libro di Simbiosi, la collana di saggi di Edizioni Ambiente esplorando da una prospettiva multidisciplinare le ragioni della frattura tra esseri umani e mondo naturale e suggerisce percorsi per ricomporla.

La frattura costituita nell’età contemporanea tra uomo e resto del mondo vivente si fa sempre più netta e dolorosa con la pandemia che con le conseguenti restrizioni alla mobilità e alle libertà personali, ha costretto milioni di persone a trascorrere le giornate in luoghi chiusi e artificiali, riducendo ulteriormente i contatti con il mondo naturale.

Non soltanto, ha reso più acuto e urgente il bisogno di stare all’aria aperta, di fare passeggiate nel verde e sulle spiagge, di percepire l’odore di prati, fiori, alberi, di ascoltare il canto degli uccelli, di osservare la bellezza di un volo di farfalle, di sentirsi liberi durante una corsa nei boschi.

Per incontrare la natura non serve per forza andare in luoghi lontani. Piante e animali vivono con noi anche nelle nostre città, nei boschi che le contornano, tra montagne, fiumi e spiagge che frequentiamo abitualmente. Oltre a quelli che conquistano le prime pagine dei giornali, ce ne sono moltissimi altri che, spesso invisibili, ci guardano e ci accompagnano ogni giorno.

Francesco Petretti uno dei più famosi naturalisti italiani e presidente del Bioparco di Roma lo racconta attraverso una narrazione semplice e coinvolgente. In questo libro ci guida alla scoperta dei nostri compagni di viaggio, delle loro abitudini più sorprendenti e dei modi in cui modificano i propri comportamenti per adattarsi alla nostra ingombrante presenza.

“Abbiamo voluto costruire un mondo pensato per renderci indipendenti dalla natura, dalle sue connessioni, dai suoi ritmi, dalle sue evoluzioni, ma abbiamo totalmente fallito. Noi siamo natura, deriviamo e dipendiamo dalla straordinaria ricchezza della vita che ha fatto unica questa nostra Terra. Francesco Petretti, un naturalista straordinario, con un’incredibile conoscenza e una fortissima passione per la natura, ci coinvolge, con grande abilità narrativa, sul nostro meraviglioso legame con la vita attorno a noi” – il commento del naturalista Gianfranco Bologna

Lo sguardo invisibile, la connessione con la natura

Petretti compila un diario in cui raccoglie storie, aneddoti, memorie personali e informazioni scientifiche, e con tocco leggero e mai pedante mostra quanto sia profonda la nostra connessione con la natura.

Dai piccoli insetti che popolano le nostre case ai gatti e ai cani che curiamo con amore, dagli uccelli che riempiono con i loro voli i tramonti fino agli orsi, ai lupi e ai cinghiali, Lo sguardo invisibile è il racconto, arricchito dai magnifici disegni dell’autore, di una passione che nemmeno i lockdown imposti dalla pandemia sono riusciti a spegnere.

“Chi avrà la pazienza di sfogliare queste pagine – dice Petretti – e di guardare i disegni provenienti dai taccuini che conservo da quando avevo dieci anni, scoprirà che è possibile imbattersi in un orso bruno a un’ora di automobile da Roma, o che alle porte di Bologna comincia il regno del lupo e del cervo, che nel cielo delle nostre città volano falchi e transitano cicogne e anche che gli insetti non sono tutti uguali. Si renderà conto che nelle stesse montagne che frequenta abitualmente per sciare vivono animali selvatici e che lo stesso avviene nella macchia che circonda, apparentemente muta e inanimata, il villaggio turistico sulle rive del mare dove soggiorna durante le ferie estive”.

“Petretti ha quella capacità di raccontare che appartiene solo a chi ha una grande padronanza di ciò che sa – scrive Maurizio Costanzo nella prefazione del libro -. Consiglio la lettura del libro ai bambini e agli adulti e, per questi ultimi, mi unisco a Petretti per esortarli a utilizzare, nei confronti della natura, ‘lo sguardo invisibile’.”

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