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Ponti, la sostenibilità al centro con -15% di plastica

Ponti, la sostenibilità al centro con -15% di plastica
'@Ponti, la Bottaia

Grazie all’utilizzo del 30% di Pet riciclato (rPET) nelle bottiglie di Aceto Ponti, meno emissioni per 784 tonnellate di CO2 l’anno

Ponti, per ogni bottiglia di Aceto di vino nel formato di 1 litro, riduce del 15% la quantità di plastica e introduce l’utilizzo al 30% di Pet riciclato (rPET) nelle bottiglie da 1L e 0,5L.

L’innovazione, introdotta dopo oltre un anno di ricerca, rappresenta un sensibile vantaggio per l’ambiente: 398 tonnellate di Pet vergine in meno immesse sul mercato e una riduzione delle emissioni di 784 tonnellate di CO2, pari a quelle assorbite da 52.300 alberi di città in un anno. Il Pet riciclato, inoltre, lascia del tutto inalterata la qualità del prodotto.

Ponti, quindi, prosegue con coerenza nel suo impegno sulla sostenibilità dei prodotti, realizzata attraverso un nuovo modello produttivo, capace di ottimizzare e ridurre le risorse impiegate durante l’intero ciclo e attraverso la tutela e la valorizzazione dei territori e delle loro materie prime.

L’impegno del Gruppo Ponti

L’anno di nascita dell’Aceto Ponti è il 1787, il Gruppo stabilmente al vertice della produzione mondiale dell’Aceto di Vino, dell’Aceto di Mele e dell’Aceto Balsamico di Modena. Le nuove generazioni della famiglia che sono susseguite, sono rimaste fedeli ai valori di sicurezza e qualità del prodotto ai quali via via si sono aggiunti altri valori, uno è la sostenibilità.

Ponti ribadisce il suo forte contributo, coniugando questa leadership alla tutela del capitale naturale impiegato e all’uso responsabile di ogni risorsa, dalla selezione delle materie prime, all’imballaggio finale.

Bottiglie plastica_Aceto Ponti

Su questi valori è imperniato il Codice Etico, che già dal 2012 orienta i lavoratori, i fornitori e i clienti all’interno della realtà Ponti.

Ponti dal 2015 fa il report di sostenibilità e dal 2017 ha deciso di costituire i propri obiettivi attorno agli obiettivi dell’agenda ONU 2030, ampliando gli indicatori di sostenibilità, per valutare le proprie scelte dal punto di vista sociale e ambientale, calibrando conseguentemente gli investimenti verso tecnologie all’avanguardia che mantengano i più elevati standard qualitativi.

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