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Prospettive vegetali: un viaggio tra uomini e piante

Con il geobotanico Nunzio longhitano, all orto botanico di Catania

Si chiama “Prospettive vegetali” ed è un progetto assolutamente tinto di verde. Anzi, è tutto verde

L’idea è di Giacomo Castana che se ne va in giro per l’Italia a scoprire un patrimonio green davvero straordinario, nel suo “Viaggio tra uomini e piante”, un’avventura durante la quale ha intervistato “centinaia di uomini e donne che coltivano, trasformano, assumono e utilizzano in miliardi di modi le piante”, racconta. “La mia ricerca si concentra sull’etnobotanica, considerata la madre di tutte le scienze perché indaga la nostra relazione di dipendenza dai vegetali  per la sopravvivenza e l’evoluzione della specie”.

Che differenza c’è tra “Prospettive Vegetali” e “Viaggio tra uomini e piante”? Sono due facce di uno stesso progetto?

“Sì. “Prospettive Vegetali” è nato come un abito su misura per valorizzare la mia professione di giardiniere e progettista di giardini, ma in primis per aprire nuove prospettive alla mia carriera facendo fruttare i corsi da giornalista 2.0 ed il passato al liceo artistico. Il primo scenario che si è creato è stato trovare il modo di finanziare studi etnobotanici itineranti e mirati. Da qui il “Viaggio tra uomini e piante”, una scuola “in movimento” che ho cominciato a condividere con i miei follower il 3 Febbraio 2018 pubblicando su giacomocastana.com il primo articolo. Oggi conto 3030 seguaci su Facebook e su Youtube ci sono 55 reportage della durata massima di 15 minuti sulle realtà che ho conosciuto percorrendo 8400 km a bordo di una Fiat Brava del ’98 tra Liguria, Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna e Sicilia. Mancano 13 regioni. Centinaia di nuove storie e di interviste, con un obiettivo: realizzare un docufilm (in cui saranno “svelate” le similitudini tra uomini e piante… ndr) da inviare a tutte le persone che contribuiranno al viaggio con un offerta libera. Il mio motto è “la vostra curiosità sarà la mia benzina”.

Con il geobotanico Nunzio longhitano, all orto botanico di Catania

Usando il crowdfunding…

“Sì. Il risultato pazzesco sono i 2400 euro raccolti proprio con un crowdfunding che ha coinvolto 130 persone per cui lavoro da 6 mesi per completare il docufilm. Sommando un investimento iniziale di 2000 euro e grazie all’accoglienza delle persone che ho conosciuto: sono passato dalle brandine alle stanze d’hotel, dalle cene in famiglia al panino in campagna. Sono riuscito a costruire una piccola economia circolare che si basa su un principio di beneficio per entrambi (Giacomo e chi dona, ndr) e portare il progetto ad una nuova partenza. Il crowdfunding è sempre aperto su giacomocastana.com. Tutti possono prenotare una copia anche adesso: pochi euro possono fare la differenza per la salute del progetto

Il panorama vegetale in Italia è cambiato, sta cambiando, a partire da certe specie “aliene”, come l’ailanto, ad esempio, uno degli ultimi arrivati (anche se da tempo): questo cosa comporta? Hai potuto constatarlo nel tuo viaggio?

“Le piante migrano da milioni di anni perché reagiscono agli stimoli esterni. Se qualcosa muta l’ecosistema all’interno del quale vivo, combatto o mi sposto. Le piante possono decidere di fare entrambe le cose ed è come se corressero di qua e di là mentre noi umani siamo sempre più sedentari nonostante la possibilità di muoverci. Sveglia! Se vogliamo salvaguardare il nostro pianeta dobbiamo essere molto più competitivi in termini di efficienza d’azione ma soprattutto non distruggere tutte le possibilità che nascono dai cambiamenti: in Sicilia ad esempio ho visto la prima produzione italiana di caffè”.

Ti definisci reporter botanico: cioè? E il tuo progetto, il primo in Italia, lo chiami divulgazione botanica 2.0: che vuol dire?

“Il mio lavoro si svolge principalmente davanti ad uno schermo, alla guida di una macchina, leggendo e programmando, tutto questo lo faccio per stimolare l’interesse per la botanica nei nativi digitali. Una delle bozze che scrissi prima di lanciare il progetto si intitolava “W internet, dono delle piante”. Sono convinto che questo tipo di approccio sia il futuro dell’informazione se non è già il presente. Nel mio caso, la botanica 2.0 è l’argomento in questione”.

Pensi che nel nostro paese ci sia “spazio” per parlare di botanica? I giornali tradizionali ad esempio ti hanno contattato? E il web?

“Eccome! Il terreno non potrebbe essere più fertile! Varesenews, La Prealpina, Editoria e giardini, ACER, Il Giorno, sono solo alcune delle realtà con cui sono in contatto e che hanno scritto di me. Ma non solo, ci sono ache blogger, siti web, tv: ho collaborato addirittura con il Comune di Varese che mi ha permesso di tenere una conferenza a Palazzo Estense e il prossimo weekend (dal 1 al 3 marzo) organizzerò il primo piccolo “festival” a Comerio (VA); tre giorni con mostre, laboratori d’arte botanica, la conferenza e la visita alla serra tropicale”.

Chi è Giacomo Castana?

“Nato a Varese al termine dell’anno solare 1991, cresco a pane e basket. Tifoso della squadra della mia città,  innamorato dei Roosters di Gianmarco Pozzecco  e Giacomo Galanda che la riportano a vincere lo scudetto nel 1999. Dopo il diploma al Liceo artistico lavoro come edicolante, barman e giardiniere e viaggio, viaggio, viaggio fino al trasferimento a Roma nel 2014. Nella capitale studio la progettazione dei giardini e scopro cosa vuol dire cavarsela da soli aprendosi a nuovi modi di fare e pensare, specialmente grazie alle amicizie nate con ragazzi del Sud. Questione di prospettive, come la risposta a questa domanda”.

Per saperne di più su Prospettive Vegetali e il Viaggio tra uomini e piante, curiosate anche qui, oltre che nel blog di Giacomo Castana.

YOUTUBE https://www.youtube.com/channel/UCmVGiKVISmWFuqHJfLklabw/videos

FACEBOOK https://www.facebook.com/prospettivevegetali/

INSTAGRAM https://www.instagram.com/prospettivevegetali/

E guardate anche https://www.youtube.com/watch?v=zI50ce8m-vM

https://www.youtube.com/watch?v=Cm87Ggcm6Qo&t=8s

#viaggiotrauominiepiante

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