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Raccolte 4 tonnellate di rifiuti dalle spiagge italiane, Sardegna la più colpita

Raccolte 4 tonnellate di rifiuti dalle spiagge italiane, Sardegna la più colpita
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I volontari di Marevivo nel mese di settembre hanno raccolto ben 4 tonnellate di rifiuti dalle nostre spiagge. Tra le regioni, la Sardegna pare essere la più colpita e i mozziconi di sigaretta tra i rifiuti più presenti.

È ormai certo che quella che dovrebbe essere la culla della biodiversità nonché casa di pesci e di innumerevoli forme di vita, sembra essersi trasformata in una vera e propria discarica del mondo, che ospita rifiuti di ogni sorta. Il nostro mare è invaso dai rifiuti che noi stessi produciamo. È questo un fatto ormai innegabile che ancora una volta è stato riscontrato da Marevivo che con i suoi 700 volontari è scesa in campo in occasione dell’International Coastal Cleanup, evento annuale internazionale per la pulizia delle spiagge.

Progetto che dura da oltre 30 anni e grazie al quale è stato possibile monitorare la situazione dell’inquinamento in spiagge, coste ma anche laghi e fiumi. L’International Coastal Cleanup ha permesso che nell’ultimo mese di settembre venissero raccolte dalle nostre coste oltre 7 tonnellate di rifiuti di ogni tipo. Su questo triste podio dei rifiuti troviamo sicuramente i mozziconi di sigaretta, abbandonati da tutti quei consumatori male informati sul corretto smaltimento di questi ultimi. Con a seguire tappi di plastica, cotton fioc, bottiglie di plastica e attrezzi da pesca.

Sardegna regione con più rifiuti raccolti

Sono 8 le regioni italiane in cui i volontari di Marevivo si sono messi in azione per ripulire le spiagge, collaborando anche con diverse associazioni sul territorio. Tra queste, la Sardegna è la regione che ha necessitato di più attività di cleanup e in cui sono stati ritrovati più rifiuti, ben 3,544 chili. Seguita poi dalla Toscana con 2,381 chili di rifiuti rinvenuti e il Lazio con 188 chili.

A differenza delle altre regioni, in Sardegna gli interventi di pulizia delle spiagge hanno riguardato soprattutto spiagge libere e meno turistiche colpite spesso da mareggiate che riportano rifiuti di ogni sorta. Cosa sconcertante, è stata la tipologia dei rifiuti trovati: rifiuti ingombranti, di grandi dimensioni e tutti prodotti da attività umane.

“È davvero desolante vedere tutti questi rifiuti sulle nostre coste”, ha affermato Dalila Aiò, una volontaria di Marevivo Sud Sardegna. “Oltre a quelli che troviamo più di frequente abbiamo raccolto rifiuti ingombranti, giocattoli di plastica, palloncini e una quantità incalcolabile di microplastiche. All’inizio di settembre, abbiamo addirittura recuperato una busta piena di addobbi natalizi. La cosa peggiore è pensare che tutto questo è dovuto ad attività antropiche, che siamo noi con i nostri comportamenti a ridurre così il nostro mare”.

Un qualcosa di veramente preoccupante e anche molto triste soprattutto in quanto causato dalle nostre stesse attività, dai nostri stessi comportamenti.

Rifiuti dal peso di 10 balene adulte

A livello globale durante lo stesso mese sono state raccolte e catalogate nel database internazionale, quasi 300 tonnellate di rifiuti che potrebbero corrispondere al peso di circa 10 balene adulte. Importanti dunque alla luce di tutto ciò, iniziative come l’International Coastal Cleanup promossa da Ocean Conservancy, associazione internazionale che si occupa di raccogliere dati relativi ai rifiuti trovati in mare e nelle spiagge di tutto il mondo.

Iniziative che ci permettono di capire a che punto sia la situazione dell’inquinamento nelle nostre spiagge. Ma soprattutto di fare qualcosa nel frattempo per fermare e migliorare tutto questo. Ancora una volta è possibile capire quanto le nostre azioni abbiano un grande impatto sul mondo in cui viviamo. E quanto un cambiamento delle nostre abitudini potrebbe essere fondamentale per la sua salvaguardia.

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Fonte: Ansa.it

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