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Rangers armati a protezione degli animali

Foto Pixabay

I rangers a favore della lotta antibracconaggio in Africa si chiamano C.R.O.W., acronimo di Conservation Rangers Operations Worldwide

L’organizzazione è l’unica associazione no-profit al mondo che garantisce la presenza di volontari esperti nella lotta antibracconaggio, che si sono fatti le ossa a difendere gli animali, sia in parchi privati sia governativi, impegnati nella lotta a favore della conservazione delle specie protette

La grande domanda di parti di animali selvatici proveniente dall’Asia è tra le cause maggiori di questi tristi problemi. A cui dobbiamo aggiungere la corruzione ampiamente praticata come norma di vita in tutti quei paesi dove altissimo è il tasso di povertà e il bracconaggio diventa ancora più forte.

Ecco i motivi principali per cui questa battaglia si trasforma in una vera e propria guerra che lascia sul campo non solo il sangue degli animali ma anche quello degli “umani eroi”, diversamente non si potrebbe definirli, che danno la vita per difendere queste splendide creature dalle mani del bracconaggio.

Le diverse campagne di sensibilizzazione sul tema della conservazione e della biodiversità, sulle donazioni e sullo sviluppo di partnerships con svariate organizzazioni impegnate nell’Animal Welfare, nello sviluppo di una solida comunità e nella creazione di articoli legati all’attività specifica, hanno permesso la nascita del Conservation Rangers Operations Worldwide ma c’è ancora molto da fare a riguardo.

Rangers C.R.O.W., la struttura

Il C.R.O.W. mette insieme un ampio team di professionisti esperti, di operatori, trainers e istruttori che hanno meritato diversi riconoscimenti in medicina tattica e in tantissimi altri settori determinanti per questo tipo di attività campi come nozioni di sopravvivenza e lettura delle tracce.

Il gruppo dei rangers provvede ad aiutare sia parchi privati sia parchi governativi attraverso un training e consulenza gratuita. Il team attualmente conta 15 rangers internazionali attivi su parchi africani. Ogni anno ne vengono formati una decina, con una preparazione di livello professionale, militare, talmente impegnativa, sia mentalmente che fisicamente, che una persona su tre non riesce a superare il corso. Il team conta inoltre una dozzina di persone attive principalmente in USA, ma anche in Italia, Francia, Sudafrica e Australia.

Gli istruttori hanno un passato militare e lavorano nel campo della sicurezza privata in aree ad alto rischio. Condividono la loro decennale esperienza nel settore della conservazione, della medicina tattica e remota, del Tracking (la lettura e interpretazione delle tracce umane e animali) e di altre materie utili ai rangers.

A loro si aggiungono altri collaboratori specializzati che dimostrano lo stesso impegno per salvaguardare la biodiversità del nostro pianeta. Tra i ranger volontari non mancano i nostri connazionali, sempre in prima linea quando si tratta di operare per importanti cause.

Le attività

Le attività di supporto, che prevedono l’invio di ranger volontari certificati e del team C.R.O.W. di ricercatori oltre all’invio di materiali e la formazione delle APU (unità anti-bracconaggio) di parchi governativi e privati, si svolgono principalmente in Africa, dalla Namibia al Sudafrica, dal Congo allo Zimbabwe, con nuovi progetti in Nigeria, Tanzania e Pakistan.

La battaglia a favore della protezione delle specie sensibili all’estinzione è una battaglia purissima e durissima. Questa battaglia consentirà agli esseri umani che ancora ameranno questo nostro pianeta la meravigliosa sensazione dello “stupor mundi” di federiciana memoria.

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