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Reel COP15, dare più visibilità ai problemi reali del pianeta

Reel COP15, dare più visibilità ai problemi reali del pianeta
Reel COP15, dare più visibilità ai problemi reali del pianeta

Un progetto di sensibilizzazione per mettere in luce un evento come la COP15, appuntamento fondamentale per definire le prossime mosse da portare avanti per la salvaguardia del pianeta. Cosa dobbiamo aspettarci?

Documentare il rapporto tra uomo e natura, una convivenza possibile, sensibilizzando sempre di più ai temi “reali” e non alle fake o al greenwashing, della sostenibilità e del clima. È con queste premesse che Valeria Barbi, politologa e naturalista, esperta di biodiversità e cambiamenti climatici, fa partire oggi 7 novembre, ad un mese esatto dall’avvio della COP 15 – la conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità che prenderà il via il prossimo 7 dicembre a Montreal – il progetto Reel COP15.

Reel COP15 e WANE

Il progetto rientra in quello più ampio denominato WANE e che Valeria Barbi sta attualmente portando avanti. In pratica, il motto sarà “On the road” per ricostruire il rapporto tra uomo e natura. Il reportage, di cui e partner e supporter la onlus Save The Planet, vede impegnata la naturalista in un viaggio della durata di un anno, dall’Alaska all’Argentina, seguendo tutta la costa del Pacifico, per documentare il rapporto tra uomo e natura attraverso storie che fanno la differenza.

Sulla pagina Instagram del progetto WANE (We Are Nature Expedition) verrà infatti pubblicato un reel in cui un gruppo di persone, composto da giornalisti, ricercatori, green influencer, sportivi e altri personaggi, dirà il nome di una specie senza la quale non riesce ad immaginarsi il pianeta (noi di Green Planet News crediamo che nessuna specie possa fare a meno il pianeta, tanto per chiarezza).

Il tutto proprio mentre a Sharm El Sheik si tiene la COP27 sui cambiamenti climatici, altro appuntamento fondamentale per le sorti del Pianeta. La volontà di questa iniziativa è quella di accendere i riflettori sulla crisi della biodiversità e sull’importanza che quest’ultima ricopre nel contrastare gli impatti dei cambiamenti climatici. Evidenza che, invece, viene ignorata o diffusa, da molti dei media attuali italiani e internazionali, in maniera “terroristica”, per qualche lettore in più.

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