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Ucraina, ‘volenterosi’ riuniti a Londra. Zelensky: “Tutti stanchi degli inganni di Mosca”

(Adnkronos) – Il premier britannico Keir Starmer esorterà gli alleati della ‘Coalizione dei volonterosi’ ad aumentare la fornitura di armi a lungo raggio all’Ucraina, nel corso della riunione in programma per oggi. Il primo ministro ospiterà a Londra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il primo ministro danese Mette Frederiksen, il primo ministro olandese Dick Schoof e il segretario generale della Nato Mark Rutte. Circa altri 20 leader si uniranno a distanza alla riunione. 

Il premier britannico esorterà a intensificare la fornitura di armi a lungo raggio dopo il riuscito attacco a un impianto chimico a Bryansk, in Russia, con missili Storm Shadow forniti dalla Gran Bretagna. “L’unica persona coinvolta in questo conflitto che non vuole fermare la guerra è il presidente Putin, e i suoi attacchi scellerati ai bambini in un asilo questa settimana lo dimostrano in modo cristallino. Offriamo ripetutamente a Putin la possibilità di porre fine alla sua inutile invasione, di fermare le uccisioni e di richiamare le sue truppe, ma lui rifiuta continuamente queste proposte e qualsiasi possibilità di pace”, ha dichiarato il capo del governo di Londra prima della riunione.  

“Dal campo di battaglia ai mercati globali, mentre Putin continua a commettere atrocità in Ucraina, dobbiamo aumentare la pressione sulla Russia e basarci sull’azione decisiva del presidente Trump. Dopotutto, la sicurezza dell’Ucraina è importante per tutti noi, e ciò che accade oggi in prima linea a Donetsk sta plasmando il nostro futuro collettivo per gli anni a venire”. Gli alleati discuteranno anche su come proteggere le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, una richiesta chiave di Zelensky in vista dell’inverno. Il leader ucraino ha avvertito che “la Russia sta attivamente cercando di trasformare il freddo in un’arma” colpendo le centrali elettriche. 

Zelensky è soddisfatto del vertice Ue a Bruxelles che si è concluso con “buoni risultati”, mentre “tutti sono stanchi degli inganni di Mosca”. Lo ha scritto il presidente ucraino in un lungo post su X, nel quale afferma che “l’Unione Europea ha assicurato che l’assistenza finanziaria all’Ucraina sarà mantenuta non solo l’anno prossimo, ma anche nel 2027: si tratta di un’importante decisione unanime”. Non solo: fra i “buoni risultati” Zelensky cita il fatto che “abbiamo ottenuto il sostegno politico per quanto riguarda i beni russi congelati e il loro massimo utilizzo per difendersi dall’aggressione russa, la Commissione europea definirà tutti i dettagli necessari”.  

Secondo il presidente ucraino, “si registrano anche progressi nel rafforzamento della difesa aerea: sebbene i dettagli non siano ancora pubblici, abbiamo ricevuto segnali positivi e i nostri team lavoreranno rapidamente con i rispettivi Paesi. Stiamo inoltre collaborando in modo sostanziale con i Paesi che possono supportare il nostro settore energetico, sia nella ripresa che nella fornitura di risorse essenziali”. 

Nel ringraziare l’Ue per il via libera al 19mo pacchetto di sanzioni contro la Russia, il presidente ucraino sottolinea l’importanza che “i suoi elementi siano supportati dalle sanzioni di altri paesi europei al di fuori dell’Ue, in particolare Regno Unito, Norvegia e Svizzera. Naturalmente, stiamo già iniziando a lavorare con l’Ue sul prossimo pacchetto di sanzioni: la Russia deve sentire le reali perdite causate dalla sua guerra”. “Anche la decisione degli Stati Uniti di imporre sanzioni alle compagnie petrolifere russe è molto efficace – ribadisce – è importante che tutta l’Europa sostenga la politica di limitazione delle forniture russe. I nostri partner ci ascoltano e tengono conto delle nostre proposte. Tutti sono semplicemente stanchi del fatto che la Russia inganni costantemente il mondo e creda che la faranno franca”. 

Le Forze Armate ucraine hanno denunciato oggi il lancio nelle scorse ore di quasi 130 droni da parte dell’esercito russo, oltre 70 dei quali sono stati intercettati. L’Aeronautica Militare ucraina ha indicato su Telegram che le forze russe hanno lanciato 128 droni, 90 dei quali di tipo kamikaze. Di questi, 72 sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea, 47 hanno colpito dieci località in tutto il Paese. L’attacco – ha poi avvertito – “è in corso”. “Ci sono diversi droni nemici nello spazio aereo”.  

Da parte loro, le autorità russe hanno annunciato l’abbattimento di oltre 135 droni lanciati dall’esercito ucraino, senza tuttavia fornire informazioni su vittime o danni materiali. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato, in un comunicato pubblicato sul suo account Telegram, che 36 droni sono stati abbattuti nella regione di Bryansk, oltre ad altri 34 a Rostov, 15 a Kaluga e 11 rispettivamente a Novgorod e Tula. I sistemi di difesa aerea hanno poi intercettato sette droni a Belgorod, quattro a Krasnodar e Tver, due a Volgograd e Orël, uno ciascuno a Lipetsk, Mosca e nel Mar d’Azov, e sette nella penisola di Crimea.  

Intanto il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha assicurato oggi che il vertice tra i presidenti di Stati Uniti e Russia, Donald Trump e Vladimir Putin, “rimane all’ordine del giorno”. “Il vertice di pace di Budapest rimane all’ordine del giorno. Americani e russi stanno negoziando e potrebbero raggiungere un accordo in qualsiasi momento”, ha dichiarato all’emittente ungherese Kossuth, aggiungendo che “l’Ungheria attende, dato che la conferenza di pace potrebbe tenersi molto rapidamente se si raggiungesse un accordo”. 

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AdnKronos

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