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Un Filo Invisibile: storia di due figlie e di un amore

Un Filo Invisibile: storia di due figlie e di un amore
Un Filo Invisibile: storia di due figlie e di un amore

Un Filo Invisibile, un libro che racconta di un “trasgressivo” amore. L’amore profondo di due figlie per il padre. Il padre, figura oggi molto, troppo in discussione. Dai detrattori del padre che, ironia della sorte, ci fanno sempre più paternali.

Martina e Marzia, invece, rivoluzionarie del cuore, come molta silenziosa maggioranza, ribelle al conformismo dominante del pensiero debole, hanno il coraggio di mostrarlo questo amore. Per il papà che hanno perso e per gli altri. Si, perché il ricavato delle vendite di questo libro, viene devoluto in beneficenza. Solidarietà e identità. perché un padre te lo porti dentro tutta la vita. Nel bene e nel male, “sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha dell’urna”. Un libro che è terapia, un muro contro la parte più difficile del mondo che accettiamo meglio se c’è cultura, se c’è bellezza.

Un Filo Invisibile è un libro immersivo dal testo leggero, scorrevole e a volte volutamente ironico, che vuole far riflettere sull’esistenza della vita oltre quella terrena. Un libro che vede autrici Martina e Marzia Carbutti, non solo due sorelle ma anche, e soprattutto, due donne, che hanno deciso di affrontare la scomparsa del loro papà scrivendo una sorta di diario che ne racconta l’essenza, la profondità quanto la simpatia, a volte esilarante.

Ed è proprio per elaborarne la mancanza che alle lacrime, secondo gli indiani Chan Kom ritarderebbero l’arrivo dell’anima in cielo, hanno fatto prevalere la scrittura dettata dal cuore. Nasce così Un Filo Invisibile, iniziato come puro sfogo dell’anima da Martina, la sorella minore, che forse nel tentativo inconscio di superare la perdita ha iniziato a condividere racconti di vita vissuta del suo papà con gli amici virtuali sulla pagina facebook. E per la prima volta quella che spesso è la “non” realtà dei social si è trasformata in quella realtà tangibile che soltanto un libro può rappresentare.

Un Filo Invisibile inverte così il percorso traslando dal mondo digital a quello fisico, per raccontare su carta momenti di vita, prima cristallizzati su un computer o un telefonino. Un libro in cui, proprio come sui social, la grafica è leit motiv di pagine arricchite di immagini, emoticon e aforismi per inviare a tutti, e ricordare a sé stessi, che la  vita continua anche lassù…

Un tuffo nel passato dove immergersi nella propria infanzia per una seconda volta, in un mix di sorrisi e commozione che tocca il cuore di ognuno e diviene spunto di riflessione. Perché certi messaggi, le raccomandazioni e il ripetersi di alcuni gesti dei propri genitori, solo in età adulta possono essere compresi e apprezzati.

Scelta naturale quella di condividerlo con i lettori, per supportare chi come loro vive un dolore così grande e per sostenere la Fondazione Santa Lucia devolvendone interamente i proventi. La Fondazione Santa Lucia  IRCCS è un ospedale di neuroriabilitazione ed istituto di ricerca in neuroscienze, dalle autrici  descritto come “una seconda casa” quando la loro mamma, ai tempi paralizzata, ne era degente.

Martina e Marzia hanno rispettivamente quarantatré e quarantasei anni, oggi impiegate hanno vissuto in passato per anni importanti esperienze lavorative nel mondo dell’infanzia, Martina gestendo un nido famiglia e Marzia quale organizzatrice e animatrice di feste per bambini.

Insieme conservano un sogno ancora chiuso nel cassetto: svolgere missioni umanitarie in diversi paesi africani. Il loro libro dal titolo “Un Filo Invisibile” pubblicato con Passione Scrittore, partner di Mondadori Store, è in vendita in tutte le librerie online e ordinabile nelle librerie fisiche.“Asciuga le tue lacrime e non piangere se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace” (S.A.) In questa intervista “a due” spiegano tutto questo amore che si è trasformato in un diario che è… Un Filo Invisibile.

Un Filo Invisibile, un titolo che dice tutto. Come nasce questo scritto e cosa racconta esattamente?

Martina: L’idea del libro è nata quando, a pochi mesi dalla scomparsa di nostro papà, sfogandomi sulla mia pagina social ho iniziato a ricevere sulla chat privata messaggi affettuosi ma anche ringraziamenti da parte di alcuni amici virtuali che mi confidavano di essere tornati indietro nel tempo leggendo i miei racconti, e che solo così riaffioravano in loro dolci ricordi rimossi che mettevano buonumore.

Marzia: Il libro racconta anche delle nostre esperienze vissute con papà nonostante oggi lui viva in un’altra dimensione. Questo filo invisibile della comunicazione tra due mondi che esiste e che possiamo percepire in tante piccole cose quotidiane o anche in un sogno che arriva di notte. Il messaggio più importante che vogliamo trasmettere con questo libro è di trovare la consapevolezza che la vita continua anche lassù.

Che papà era il vostro?

Marzia: Forse solo ora che non posso più toccarlo fisicamente riesco a comprendere che papà era il nostro. Un papà protettivo. Questo è l’aggettivo adatto per rappresentare la sua più profonda essenza. Protettivo al punto da risultare a volte assurdo ed esagerato in alcune situazioni che neanche comprendevamo ma oggi lo ringraziamo per aver fatto di tutto per salvaguardare sempre la nostra vita. Un papà sempre sorridente, accogliente e immensamente generoso.

Veniamo alla cosa più difficile. Voi, con questo libro, peraltro con il bellissimo intento benefico che lo sottoscrive, vi siete date un obiettivo importante: aiutare chi ha subito una perdita importante ad elaborare il dolore e trasformarlo in qualcosa di positivo. Come è possibile fare tutto questo?

Martina: È possibile perché è proprio ciò che è successo a me. Quando papà è venuto a mancare ho smesso di credere, ero arrabbiata con la vita perché la definivo ingiusta ed ero convinta che finito il nostro percorso terreno non ci sarebbe più stato altro. Mia sorella Marzia che aveva già letto molto libri di esperienze dopo la morte mi ha aiutata piano piano a ritrovare quella “fede” persa. Lo ha fatto dolcemente, inviandomi tutte le sere prima di addormentarsi dei messaggi sul telefono come piccole pillole estratti da libri che spiegavano quanto sia forte e autentico il potere dei nostri cari defunti. Sono proprio loro a cercare un contatto con noi aiutandoci, guidandoci o anche solo facendoci sentire quanto ci siano ancora vicini. Inizialmente mi sembrava tutto una enorme assurdità, scoppiavo a piangere e mi addormentavo sempre triste. Proprio da lì ho iniziato a credere, a raccogliere sempre più segnali da parte di mio papà e soprattutto a sognarlo tantissimo. Ho approfondito e scoperto che tra l’altro il sogno è uno dei mezzi che loro preferiscono usare con noi come mezzo di comunicazione. E un’altra cosa meravigliosa è il modo dolce con cui lui si faccia sentire non solo con noi, ma anche con nostra madre “regalandole” continue piume.Che tutto questo sia possibile l’ho constatato anche dopo l’uscita del libro, quando alcune lettrici che prima non conoscevo e con le quali oggi abbiamo instaurato un rapporto speciale mi hanno contattata per ringraziarmi, perché finalmente cominciava a cambiare anche il loro approccio nei confronti di questo dolore tanto devastante.

Un ricordo che ancora oggi vi lacera ma che allo stesso tempo vi tiene compagnia

Marzia: Conserviamo molteplici ricordi e devo ringraziare la memoria spaventosa di Martina se tanti momenti vissuti e rimossi oggi sono ritornati a vivere nella mia mente e nel mio cuore. Un ricordo che ci accomuna è di quella volta che stavo guidando la mia macchina con mia sorella seduta accanto, eravamo dirette al mare dopo anni di silenzio e momenti bui tra noi sorelle che finalmente si concedevano un week end fuori. Papà ci ha tartassate al telefono per quasi tutto il tempo, un po’ curioso e preoccupato di come stesse andando il viaggio e con la scusa di chiedere informazioni a Martina perché le stava aprendo una polizza assicurativa per la nuova macchina. Lo abbiamo trattato malissimo poverino e lui ci rispose con la sua solita cadenza romana “Oh, mentre voi due ve state anna’ a divertì, io me sto a morì de caldo e affà l’assicurazione per voi, capito?” Poverino, aveva ragione. Che ridere però!

Ritengo che il vostro libro, sia particolarmente importante perché descrive l’amore di due figlie quando oggi molte volte le figure di un genitore, soprattutto il padre, vengono messe in discussione. Come si esce da questo corto circuito affettivo e relazionale dove i genitori spesso tendono a fare gli amici dimenticando o facendo finta di dimenticare le loro responsabilità come primi educatori nella società?

Martina: Naturalmente anche noi abbiamo avuto scontri con nostro papà e momenti difficili. Per me è stata “dura” soprattutto dall’età adolescenziale fino a che ho vissuto in famiglia. Il mio equilibrio con papà sono riuscita a trovarlo solo all’età di 28 anni quando sono andata a vivere per conto mio. Marzia invece ha sempre avuto un rapporto contrastante con lui per la forte somiglianza caratteriale. Detto questo certamente il dialogo è il fulcro più importante in famiglia ma credo che il segreto stia proprio nella capacità da parte di entrambi i genitori di mantenere sempre una linea di confine con i propri figli. Credo che solo così si è in grado di trasmettere regole, valori e sani principi.

Ancora qualche ricordo…

Marzia: Tanti sono i ricordi, belli e meno anche dei momenti difficili. Tante sono le immagini che mi tengono compagnia e tanta dolcezza nei ricordi quasi a fare esplodere il cuore. Sorrido quando penso alla luce che riusciva ad emanare verso tutti, adulti e bambini. Forse a volte quella luce io neanche riuscivo a vederla. Mi è chiara solo oggi e la prendo di insegnamento e da guida. Credo che io ora sia pronta a ricevere i suoi insegnamenti molto più di quanto sono riuscita a fare quando era in vita.

Martina: Papà era un uomo come tanti, pieno di difetti ma la sua bontà era un qualcosa che andava veramente oltre e il suo sorriso, tra l’altro contagiosissimo, lo descriveva bene. Quando sono giù morale guardo una sua foto mentre sorride e allora torno a sorridere anche io. Su di noi sorelle invece aggiungo che dobbiamo tanto a papà se siamo tornate a sostenerci l’una con l’altra perché è solo grazie ai suoi sogni e ai suoi segnali che comprendiamo quando questo sia importante. Perché va ammesso: ci sono periodi in cui io e Marzia discutiamo fino ad allontanarci per un po’.  Ma poi “interviene” da lassù papà che ci riavvicina. Sempre. E questo è un altro dei suoi straordinari regali.

Scheda del libro:

Titolo: Un filo invisibile

Autori: Martina e Marzia Carbutti

Editore: Passione Scrittore Selfpublishing

Pagine: 112

ISBN: 9788833776743

Prezzo: 17 Euro

Uscita: Giugno 2022

Nota: I proventi sono interamente devoluti alla Fondazione Santa Lucia IRCCS

Link: https://www.amazon.it/filo-invisibile-Martina-Carbutti/dp/8833776743

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