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Gaza, ritrovati i corpi di 3 ostaggi a Khan Younis, in serata la consegna dei resti

(Adnkronos) – Hamas ha dichiarato che consegnerà in serata i corpi di tre prigionieri israeliani, come parte dello scambio in corso nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco con Israele. “Le Brigate Ezzedine Al-Qassam consegneranno i corpi… che sono stati trovati oggi lungo il percorso di uno dei tunnel nel sud della Striscia di Gaza, ha dichiarato il gruppo sul suo canale Telegram. 

I resti sono stati ritrovati oggi da Hamas nella parte orientale di Khan Younis, sul lato israeliano della Linea Gialla, sotto il controllo delle Idf.  

A partecipare alla ricerca dei corpi degli ostaggi deceduti a Khan Younis orientale e nel quartiere di Shejaiya, nella parte est di Gaza City, anche squadre della Croce Rossa. Secondo quanto riportato dai media israeliani. 

Ma Israele non crede nelle difficoltà di Hamas di rintracciare i cadaveri. “Sappiamo che Hamas può restituire immediatamente un certo numero di corpi con il minimo sforzo, ma sta semplicemente perdendo tempo. La sua strategia è di guadagnare tempo, riorganizzarsi, colpire le milizie che hanno agito contro di essa, trarre profitto finanziario dagli aiuti. Questo non è in buona fede, ma deliberato”, hanno dichiarato alti funzionari israeliani, aggiungendo che “vogliamo esaurire questo processo, è necessario imporre sanzioni, ma è anche importante dare un’opportunità diplomatica agli americani. Speriamo che a un certo punto capiscano con chi hanno a che fare e ci diano il via libera per applicare le sanzioni”. 

 

Intanto Hamas avrebbe accettato di ritirarsi, passando attraverso corridoi della Croce Rossa, dalle aree di Gaza che dovrebbero essere sotto il controllo delle Forze di difesa israeliane, in linea con quanto previsto dall’accordo di cessate il fuoco con Israele. Lo rende noto Al Jazeera, secondo cui i mediatori stanno lavorando per garantire che i militanti si ritirino sul lato della Linea gialla controllato da Hamas senza che ciò scateni scontri con le Idf. I mediatori starebbero attualmente aspettando l’approvazione di Israele. 

 

Intanto dopo le polemiche scatenate sul video L’Avvocato generale delle Forze di difesa israeliane Yifat Tomer-Yerushalmi, di cui si temeva il suicidio, è stata localizzata sana e salva ed è “in buona salute”. Lo riferisce la polizia israeliana, che ha condotto le ricerche nella zona costiera di Herzliya. Tomer-Yerushalmi è stata dispersa per tutto il giorno e la sua auto è stata trovata abbandonata sulla spiaggia di Hatzuk, situata all’estremità settentrionale di Tel Aviv. Nella sua auto sarebbe stato trovato un biglietto d’addio, cosa che ha fatto temere gli inquirenti che si fosse suicidata. Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato che, in seguito alle pubblicazioni sulla ricerca di Tomer-Yerushalmi, il capo di stato maggiore ha ordinato alla Direzione operazioni di attivare “tutti i mezzi a disposizione delle Forze di difesa israeliane per cercare di localizzarla il prima possibile”. 

Tomer-Yerushalmi si era dimessa venerdì dopo aver ammesso di aver approvato la diffusione di un video di soldati israeliani accusati di aver torturato un prigioniero palestinese, provocando uno scandalo. Il video sembra mostrare riservisti Idf che circondano un detenuto palestinese sdraiato a faccia in giù sul pavimento nella struttura di detenzione di Sde Teiman nel luglio 2024. Il detenuto è stato successivamente ricoverato in ospedale con lesioni e sei imputati sono stati condannati.  

Oggi il premier Benjamin Netanyahu avrebbe definito la diffusione del video “forse il più grave attacco di pubbliche relazioni” contro Israele dalla sua fondazione. 

Intanto l’ondata di violenza scatenata dai coloni israeliani contro gli agricoltori della Cisgiordania ha fatto sì che ottobre 2025 sia sulla buona strada per diventare il mese più violento da quando l’Unrwa ha iniziato a indagare sugli attacchi coloniali nel 2013. Lo ha riferito l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati nella sua ultima valutazione della sicurezza nei territori palestinesi. L’Unrwa stima che solo nel mese di ottobre i coloni abbiano distrutto circa 3.000 ulivi, fondamentali per la già precaria economia palestinese. A questo proposito, va ricordato che la commissione palestinese incaricata di raccogliere dati sulla violenza israeliana in Cisgiordania, la Commissione per il muro e gli insediamenti, ha stimato che da agosto, inizio della stagione della raccolta delle olive, i coloni hanno sferrato 141 attacchi e che l’esercito ne ha effettuati altri 14 contro gli agricoltori o contro le piantagioni di ulivi della regione. 

La crisi generata dagli attacchi israeliani in Cisgiordania ha riacquistato visibilità con il cessate il fuoco a Gaza e l’approvazione da parte del Parlamento israeliano in prima lettura di una proposta per completare l’annessione illegale del territorio, una circostanza che nemmeno gli Stati Uniti, il grande alleato di Israele, prendono in considerazione.  

In totale, da agosto, i coloni e l’esercito sono stati responsabili della distruzione e del danneggiamento di un totale di 48.728 alberi, tra cui 37.237 ulivi, secondo la commissione, nel suo bilancio raccolto dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa. 

 

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AdnKronos

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