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“A Scuola per Mare”, la navigazione come esperienza educativa ed inclusiva

“A Scuola per Mare”, la navigazione come esperienza educativa ed inclusiva
“A Scuola per Mare”, la navigazione come esperienza educativa ed inclusiva, foto per gentile concessione dell'Ufficio Stampa

L’arrivo è stato a San Vincenzo, in provincia di Livorno, e la navigazione a vela, per tutti, ha confermato di essere lo strumento ideale per sperimentare se stessi e sviluppare relazioni di collaborazione e fiducia.

Dopo cento giorni di navigazione è terminato il modulo primaverile di “A Scuola per Mare”, progetto nazionale contro la povertà educativa e la dispersione scolastica selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.

L’esperienza ha riguardato un gruppo di 8 giovani, ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 14 e i 19 anni, provenienti da 6 regioni diverse (Campania, Lazio, Sicilia, Sardegna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia) che vivono particolari condizioni di fragilità, con difficoltà nel proseguire il loro ciclo di studi ed in parte segnalati dai Centri per la Giustizia Minorile.

Obiettivo del progetto è quello di far vivere un’esperienza educativa che sapesse porli di fronte a responsabilità e li stimolasse a riprendere il percorso scolastico.

In particolare con i ragazzi di questo modulo – dice Valentina Gerli, coordinatrice dell’equipe educativaabbiamo puntato su una didattica dell’esperienza e sul confronto su temi come la diversità, l’ambiente, l’alimentazione, i diritti, la legalità”.

La nostra è una comunità educativa navigante – dice Gabriele Gaudenzi, referente del progettoabbiamo un approccio non convenzionale, i risultati però ci confortano e ci dicono che vale la pena continuare a investire su progetti come il nostro, basati su lunghi periodi di navigazione”.

La navigazione a vela strumento per sperimentare relazioni di collaborazione e fiducia. I temi affrontati

Particolarmente utile, in questo senso, è la navigazione a vela che ha confermato, per tutti i partecipanti, di essere lo strumento ideale per sperimentare se stessi e sviluppare relazioni di collaborazione e fiducia.

Foto per gentile concessione dell’Ufficio Stampa

Tanti i temi affrontati nel corso dei 100 giorni: l’esplorazione della natura (i parchi marini protetti e l’emozione dell’incontro con delfini e tartarughe marine, il trekking all’isola di Vulcano, la visita al parco di Porto Conte e lo snorkeling a Ustica) e la pratica dello sport (il SUP, l’attività subacquea, le derive a vela e il kayak).

La cura dell’ambiente con il progetto Back to Life promosso in collaborazione con l’Acquario di Genova contro l’abbandono della plastica in mare; l’educazione alla legalità con la visita ai luoghi simbolo della lotta alla mafia in Sardegna al Parco dell’Asinara e a Palermo; l’inclusione e la diversità con la settimana di navigazione integrata con un gruppo di giovani ipovedenti del Chiossone di Genova.

I risultati positivi del progetto “A Scuola per Mare” e l’impegno dopo lo sbarco

L’esperienza del mare ha lasciato il segno. I ragazzi, tra l’altro, hanno dovuto fronteggiare una situazione ambientale non semplice con una prolungata fase di maltempo in primavera e il caldo torrido delle ultime settimane di navigazione.

I risultati ottenuti sono significativi: tra i ragazzi che hanno precedenti penali e sono inseriti in “A Scuola per Mare” nell’ambito della misura di messa alla prova, ad esempio, l’85% ha portato a termine il proprio percorso; di questi il 90% con esito positivo.

Promosso dall’APS I Tetragonauti Onlus in collaborazione con i partner delle varie regioni: Impresa sociale Il Carro a Monza, APS Un Ponte Nel Vento a Ischia, Associazione Centro Koros a Catania, Cooperativa sociale Arcobaleno a Frascati e Associazione Giovani per il Sociale a Porto Torres, “A Scuola per Mare” continua dopo lo sbarco: i ragazzi saranno accompagnati e seguiti per altri tre mesi dai referenti territoriali che hanno tessuto una rete di collaborazione con famiglia, scuola, servizi.

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