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Autopulenti e antibatterici

Autopulenti e antibatterici
Foto di 영훈 박 da Pixabay

Ad oggi sono moltissimi i materiali autopulenti e antibatterici che è possibile utilizzare in casa, non solo per ridurre le fatiche domestiche, ma anche per limitare l’utilizzo di detersivi inquinanti e contribuire al benessere dell’ambiente.

Autopulenti e antibatterici, l’utilizzo

Alcuni tra i più innovativi di questi materiali sono stati selezionati da Habitissimo, portale nato per mettere in contatto, soprattutto in Sud America e in Europa meridionale, le persone che hanno bisogno di una ristrutturazione o riparazione con i professionisti del settore.

I materiali :

Vale la pena di segnalare in primo luogo le ceramiche con biossido di titanio. Questo composto viene fissato grazie ad una nuova metodologia che si serve di elevate temperature, in modo da consentire il rivestimento di qualsiasi superficie.

La particolarità di questa tipologia di ceramiche è che l’esposizione alla luce, sia artificiale che naturale, attiva un processo fotocatalitico: le sostanze inquinanti, organiche e non, vengono decomposte e così la superficie può ripulirsi da sola. In questo modo si riduce fino al 70% l’uso di agenti inquinanti, con grandissimo vantaggio per l’ambiente.

Oltre alla ceramica, anche l’acciaio è da sempre noto come materiale igienico e di facile pulizia, in quanto l’assenza di fessure e di porosità non consente allo sporco di fissarsi. Ad oggi, queste qualità sono potenziate grazie all’utilizzo di specifici trattamenti come la finitura PearlFinish. Si tratta di un rivestimento incolore che viene aggiunto all’acciaio inossidabile per renderlo completamente resistente ad acqua, sporco e impronte.

Per tutte le tipologie di superfici e piani di lavoro in bagno e cucina è inoltre possibile utilizzare Silestone, una superficie altamente porosa contenente quarzo naturale per il 94%. Ad essa viene aggiunta una formula innovativa di protezione batteriostatica a base di ioni di argento, che garantisce altissimi standard igienici e inibisce totalmente la proliferazione batterica.

Fra i laminati, occorre segnalare Fenix. Realizzato con nuove resine acriliche e nano particelle, idrorepellente e resistente alle muffe, ha un’elevatissima attività di abbattimento della carica batterica ed è altamente igienico. Ciò lo rende estremamente facile da pulire ed adatto al contatto con cibi ed alimenti.

È comunque utilizzabile in modo molto versatile, in cucina come anche in bagno, per uniformare le diverse superfici. La caratteristica particolare di questo laminato è la sua possibilità di rigenerarsi tramite il calore: basta passarvi sopra un panno caldo, infatti, per eliminare tagli e graffi superficiali. Non a caso il suo nome rimanda alla fenice, la celebre creatura mitologica nota per la capacità di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte.

Oltre che in cucina, l’innovazione dei materiali autopulenti e antibatterici arriva anche in bagno. In aggiunta all’eliminazione della brida e a nuovi flussi dell’acqua vale la pena di ricordare l’utilizzo di superfici antibatteriche di ultima generazione, che riducono la proliferazione dei batteri di oltre il 99,9%. Ciò consente di limitare notevolmente l’utilizzo di detergenti dannosi per l’ambiente, diminuendo di gran lunga l’inquinamento.

Sembra impossibile, ma oggi esiste anche un vetro che non è necessario pulire. Tra i materiali autopulenti è uno di quelli particolarmente ineteressante L’azione di autopulizia sfrutta in questo caso il sole e la pioggia e dipende dalla presenza di ossidi di titanio, in grado di assorbire l’energia solare e utilizzarla per decomporre le sostanze inquinanti attraverso specifiche reazioni chimiche. Il sole decompone quindi le tracce di sporco e rende la superficie idrofila ed in seguito la pioggia elimina i residui dal vetro.

Un ulteriore vantaggio di questo materiale è dovuto al fatto che invece di formare gocce fastidiose, l’acqua si distribuisce come una pellicola molto sottile sulla superficie. Così l’evaporazione viene velocizzata e i vetri si asciugano in modo estremamente rapido.

Foto: Pixabay

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