La squadra, i dipendenti e le zone circostanti entrano in contatto con sostanze che possono causare problemi di vario tipo, soprattutto se è presente l’amianto.
Negli ultimi anni si è parlato in modo intenso di bonifica per riqualificare i siti secondo le normative vigenti e con lo scopo di tutelare tutti.
Non è solo questione di obbligo di legge: la scelta etica e strategica punta allo sviluppo sostenibile e dunque lavora sulla brand awareness; se vi occorre sapere come bonificare i siti industriali dell’amianto senza rischi per l’ambiente e le persone possiamo approfondire insieme la tematica.
Metodi e soluzioni per la bonifica dell’amianto
Da dove si parte? Si deve capire dov’è presente il materiale. Solitamente, negli edifici più datati, veniva impiegato per coperture, pannelli o rivestimenti. Una volta individuato si può procedere con la bonifica dell’amianto che può avvenire in tre modalità diverse:
- Rimozione. Si procede con l’eliminazione completa dei manufatti che contengono il materiale pericoloso e ci si muove verso uno smaltimento scegliendo uno degli impianti autorizzati, l’opzione è definitiva;
- Incapsulamento. Con un trattamento delle superfici si inglobano le fibre e quindi se ne impedisce la dispersione. È un’opzione temporanea adatta a strutture stabili;
- Confinamento. Vengono impiantate delle barriere che creano una barriera di isolamento proteggendo gli ambienti circostanti.
La spesa potrebbe scoraggiare ma trattandosi di un obbligo di legge non possiamo tirarci indietro. La buona notizia è che esiste il bando ISI INAIL 2025 amianto che fornisce un sostegno economico che agevola le attività e le PMI. Con una proroga fino al 30 settembre 2025 le aziende possono partecipare caricando tutta la documentazione e ottenendo un finanziamento a fondo perduto capace di coprire fino al 65% delle spese.
Cosa fare se c’è da bonificare siti inquinanti e terreni contaminati
Oltre all’amianto, oggi c’è un grosso problema di contaminazione e inquinamento che viene provocato a causa di attività produttive, stoccaggio di sostanze dannose o incendi. In questo caso le opportunità di intervento includono l’asportazione del terreno interessato e un trattamento specializzato, l’inertizzazione e la messa in sicurezza dei suoli e la decontaminazione tramite tecniche innovative di biorisanamento.
Attenzione a cisterne e serbatoi
Spesso vengono sottovalutati ma cisterne e serbatoi sono contenitori che se non gestiti correttamente fanno da veicolo per la contaminazione ambientale, mettendo a repentaglio persino la salute dei dipendenti. Le attività di bonifica richiedono lo svuotamento, lo smaltimento delle sostanze residue e quando necessario l’inertizzazione dei dispositivi stessi.
L’importanza di agire ora
Oltre alla scadenza vicina della proroga per il bando INAIL determinata al 30 settembre, dobbiamo capire l’impatto che la mancata azione genera sul territorio, sul benessere dello staff e sulla reputazione. Non si tratta solo di rischiare una multa: il pericolo è concreto e mette a repentaglio la salute. Agendo ora ci si tutela e si riduce l’esposizione a sostanze nocive muovendosi verso la sostenibilità e la valorizzazione immobiliare.
Se avete dubbi o domande la cosa migliore è rivolgervi a professionisti del settore che vi forniranno un quadro completo delle opportunità e vi consiglieranno la strada migliore.