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Bracconaggio, in calo il numero dei rinoceronti uccisi in Sudafrica

Bracconaggio, in calo il numero dei rinoceronti uccisi in Sudafrica
White Rhinoceroses (Ceratotherium simum) and calf in the Shamwari Game Reserve, South Africa

Roma 4 febbraio 2020

Una buona notizia dal Sudafrica. Diminuisce il numero di rinoceronti uccisi dai bracconieri nel 2019 e il WWF si congratula con il Ministro Barbara Creecy per aver condiviso i risultati degli sforzi congiunti di governo, privati, comunità e ONG.

Il Dipartimento dell’Ambiente, delle Foreste e della Pesca ha infatti annunciato che il numero di rinoceronti persi a causa del bracconaggio è sceso da 769 nel 2018 a 594 nel 2019 e ha anche segnalato un calo del bracconaggio di elefanti, che è passato da 71 uccisioni nel 2018 a 31 nel 2019*.

È importante notare come oggi l’uccisione dei rinoceronti non sia ascrivibile a gesti di bracconieri isolati, ma sia un vero e proprio business condotto da organizzazioni criminali transnazionali che cooperano con i paesi consumatori di corno di rinoceronte come Cina, Malesia, Singapore, Vietnam e Giappone.

La chiave vincente per contrastare e contenere questi crimini di natura transnazionali è stata la riposta coordinata tra diverse organizzazioni fra cui: l’Unità per i furti di bestiame e le specie in via di estinzione della polizia sudafricana, la Direzione delle indagini sui crimini prioritari (Hawks), il sistema dei Parchi Nazionali e delle aree protette sudafricane, gli ispettori per la gestione ambientale e le dogane e la National Prosecuting Authority. Grazie all’impegno di organizzazioni e volontari, senza dimenticare le eroiche Akashinga, possiamo una volta tanto dare una notizia in controtendenza.

Per avere un quadro completo dello stato di conservazione dei rinoceronti in Sudafrica e prima di considerare positivamente i dati del 2019, è cruciale capire, però, il rapporto tra rinoceronti uccisi e numero di animali rimasti vivi. In mancanza di queste informazioni è difficile avere una visione completa sullo stato attuale delle popolazioni di rinoceronti in Sudafrica. Un’ulteriore preoccupazione è che questo progetto di strategia nazionale integrata, finalizzata a combattere il traffico di animali selvatici (NISCWT), non sia ancora stato pienamente adottato dal governo.

La riduzione del numero di casi di bracconaggio è un segnale positivo, ma il problema non è risolto e i rinoceronti sono ancora oggi fortemente minacciati dalle organizzazioni criminali e dalla mancanza di un habitat adeguato alla loro sopravvivenza e riproduzione.

Jo Shaw, direttore del programma Wildlife di WWF Sudafrica, ha affermato:  “Come notato dal Dipartimento, gli sforzi delle forze dell’ordine da soli non possono affrontare i complessi fattori sociali ed economici dietro alle minacce che colpiscono a lungo termine i nostri rinoceronti. Ora è necessario un impegno che tenga conto degli atteggiamenti, delle opportunità e della sicurezza delle comunità e delle persone che vivono intorno alle aree protette. Anche il ruolo della corruzione, inevitabilmente legato alla criminalità organizzata, deve essere affrontato”.

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