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Ceramica Terapia, per ritrovare il proprio benessere

Ceramica Terapia, l'arte che fa bene
Ceramica Terapia, l'arte che fa bene

Ceramica Terapia, per il proprio benessere. Ceramica Terapia è anche il nome del laboratorio creativo di modellazione dell’argilla per adulti e per ragazzi a cui hanno “dato forma” Manuela Lupino e Caterina Burgio

“La Ceramica Terapia si propone di aiutare le persone a migliorare il proprio stato psico-fisico grazie alla modellazione dell’argilla ed all’apprendimento delle tecniche necessarie“, dicono.

“La modellazione dell’argilla possiede un grande valore terapeutico: è facile da manipolare e consente a ciascuno quella possibilità di esprimersi che altri materiali non concedono. L’argilla richiama al gioco e l’esperienza tattile che si ottiene attraverso la modellazione di questa materia, avvia uno stato di concentrazione e di analisi intensa che favoriscono il dialogo interiore e quello con gli altri dandogli forma”.

“È su questi principi che nasce il nostro laboratorio creativo di ceramica terapia. Ceramica terapia significa anche rinunciare alla competizione, trasformare la propria fragilità in elemento di distinzione e ricercatezza”. Ne parliamo con Manuela Lupino per approfondire alcuni aspetti della loro attività.

Manuela, il tuo approccio alla ceramica

La ceramica mi ha affascinato fin da bambina, ricordo con emozione i momenti in cui, il maestro del doposcuola ci proponeva l’argilla: era come quando, in riva al mare d’estate, giocavo con gli altri con la sabbia. Costruivamo castelli, muraglie, pupazzi che poi l’indomani non c’erano più perché le onde portavano via tutto, ci rotolavamo come polpette per avere la scusa di un ennesimo bagno. Crescevo e sceglievo, a volte, soluzioni che mi allontanavano da me stessa forse perché la prima a non credere nelle mie capacità ero proprio io.

E poi, cosa accade?

Dopo anni in cui mi sono occupata maggiormente del mio “dovere”, nel 2013 ho deciso che rimandare non era più giusto e che il momento del “piacere” arriva nel momento in cui allunghi una mano e te lo prendi, così per la seconda volta (la prima era stata nel 2004 ma rinunciai perché il lavoro non me lo consentiva) mi sono iscritta alla Scuola di Arti Ornamentali S. Giacomo di Roma, corso di ceramica. Pensavo di imparare a modellare vasellame vario e basta, invece la prima sensazione fu quella di essere avvolta da una gioia ormai sconosciuta, la stessa che provavo da bambina con i giochi con terra e sabbia.

Raccontaci di questa “gioia ormai sconosciuta”

Mi succedeva di voler rimanere in laboratorio, di non voler lavare le mani, di liberare finalmente la mente dalle preoccupazioni quotidiane e di avere più fiducia in me stessa. Poi venivano gli oggetti. Lavoravo presso la caffetteria di un hotel, ero sempre giù di morale, di corsa e insoddisfatta. Alla fine del corso cominciai a maturare l’idea di un microcosmo, un’isola in cui continuare la mia strada e trasmettere ad altri il benessere ricevuto con la ceramica. Frequentai un altro corso con un’altra insegnante e parlai del mio progetto a Caterina (mia attuale socia, che conobbi alla scuola S. Giacomo) che mi chiese di poterne fare parte.

Il progetto Ceramica Terapia?

Il mio progetto era di realizzare un piccolo laboratorio creativo, attraverso la modellazione dell’argilla, ritrovare il proprio benessere personale, chiudere la porta alla competizione e spalancarla alla condivisione, un luogo in cui ciascun partecipante potesse dare forma alle proprie emozioni. Ho deciso di provarci proprio nel mio quartiere, in questa estrema periferia a nord-ovest dal centro di Roma, dove si susseguono bar e supermercati e palestre. Ho deciso di partire da qui per dare il mio contributo di miglioramento.

Come funziona il vostro laboratorio?

Il nostro laboratorio funziona in questo modo: lasciamo che siano i partecipanti a decidere cosa fare, noi indichiamo e spieghiamo la tecnica che ci sembra più idonea per realizzare l’oggetto scelto. Al primo incontro proponiamo un oggetto da realizzare con la tecnica del pinch o pizzicotto: si prende una pallina di argilla di piccola/media dimensione e, affondando il pollice partendo dal centro, con una serie di pizzicotti dal basso verso l’alto, l’oggetto viene fuori, seguendo il gusto e il desiderio di chi lo sta creando.

Ceramica Terapia, l'arte che fa bene

Come procedono i partecipanti ai vostri corsi?

Si procede a piccoli passi, si sbaglia, si cresce, si adottano insieme soluzioni, si incoraggia ad osservare quello che abbiamo attorno e vedere le cose al di fuori dell’ordine comune, si fa in modo che i partecipanti si rassicurino del fatto che la bravura sia meno importante della soddisfazione personale, perché è proprio quest’ultima che porta benessere: non trasmettiamo la perfezione ma la volontà che in questo mondo ci sia spazio per tutti, che l’arte della manualità ci è viene in aiuto quando non stiamo bene con noi stessi, ci mette di fronte al bello e al brutto e ci invita a riflettere. Perché la soddisfazione più grande viene dal percorso stesso, poi dal risultato finale.

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