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Fungicida biologici per piante: quali sono e come usarli

Fungicida biologici per piante: quali sono e come usarli
Foto @Ufficio stampa

Quando si tratta di scegliere quello giusto per il proprio lavoro di agricoltura, è fondamentale comprendere le varie opzioni disponibili sul mercato, tra quelle chimiche e quelle ecosostenibili.

Le sostanze chimiche usate per questi scopi hanno, infatti, il grande difetto di diffondersi all’interno della pianta, causando eventuali anomalie sulla sua crescita o col rischio di essere poi trasmesse all’uomo.

Nonostante la loro efficacia, quindi, è importante riconoscere i potenziali danni che possono fare, inclusi gli effetti nocivi sull’ecosistema e sulla salute umana. La scelta di un fungicida per piante biologico può offrire un’alternativa più sicura e sostenibile per proteggere le colture e preservare l’equilibrio dell’ambiente agricolo.

Quando un fungicida si dice biologico

Per quanto riguarda i prodotti ecosostenibili, esistono due possibilità: i microbiologici e quelli a base di sostanze naturali, entrambi con approcci distinti ma altrettanto efficaci nella protezione delle piante dagli attacchi fungini.

Con fungicidi microbiologici si intende quelli che si basano sull’impiego di batteri o funghi antagonisti, i quali agiscono per contrastare le malattie delle piante.

Al contrario, quelli a base di sostanze naturali, come i terpeni, combinano estratti vegetali con composti come l’idrossido di rame o lo zolfo per fornire un trattamento fitosanitario efficace.

Quando ci si riferisce a un fungicida come “biologico”, si fa quindi riferimento a prodotti formulati principalmente con ingredienti naturali e privi di componenti chimici sintetici, utili a contrastare le malattie delle piante in modo efficace e sostenibile.

Tra i loro principali costituenti si trovano batteri benefici come il Bacillus amyloliquefaciens e funghi antagonisti come ad esempiol’Ampelomyces quisqualis, i quali agiscono specificamente contro patogeni come botrite e oidio.

Inoltre, molti fungicidi biologici includono composti terpenici, come lo zolfo micronizzato e l’idrossido di rame, che offrono un’azione preventiva contro malattie fungine come la bolla del pesco e la peronospora della vite.

Un altro ingrediente comune è infine il bicarbonato di potassio, noto per la sua efficacia nel contrastare la ticchiolatura e l’oidio, mantenendo nel contempo un profilo ambientale più favorevole.

Come usare un fungicida sulle piante

Per utilizzare efficacemente un fungicida sulle piante è essenziale seguire una serie di precauzioni per garantire la sicurezza delle piante stesse e dell’ambiente circostante.

Prima di tutto, è cruciale leggere attentamente le istruzioni sull’etichetta del prodotto per conoscere la corretta modalità di applicazione, comprese le dosi consigliate e le precauzioni da adottare.

È consigliabile usare il fungicida solo quando strettamente necessario, preferendo alternative biologiche quando possibile. Durante l’utilizzo, è importante indossare i dispositivi di protezione individuale raccomandati, come guanti e maschera, per evitare l’esposizione diretta ai prodotti.

Si deve applicare il fungicida solo sulle piante affette, evitando di trattare quelle sane. Inoltre, è fondamentale considerare le condizioni meteorologiche, per non applicare il prodotto in caso di pioggia imminente, che potrebbe lavarlo via.

Per concludere, è importante smaltire correttamente i contenitori vuoti seguendo le indicazioni riportate sull’etichetta, per prevenire l’inquinamento ambientale. Tutte queste pratiche garantiscono perciò un utilizzo sicuro ed efficace dei fungicidi, proteggendo le piante e l’ecosistema circostante.

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