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Futuro delle foreste in Italia, il TUFF come strumento di tutela

Futuro delle foreste in Italia, il TUFF come strumento di tutela
Foto di Free-Photos da Pixabay

Roma, 30 novembre 2019

Si è tenuto ieri, presso la Sala Aranciera del Museo Orto Botanico di Roma – Sapienza Università di Roma, il seminario “TUFF, strumento per la tutela e il futuro delle foreste in Italia” organizzato dalla Fondazione per la Flora Italiana. Un’occasione di confronto e dibattito su un tema quanto mai attuale, “il patrimonio forestale nazionale come parte del capitale naturale nazionale e come bene di rilevante interesse pubblico da tutelare e valorizzare per la stabilità e il benessere delle generazioni presenti e future” (Art. 1, TUFF).

L’appuntamento ha ripreso le tematiche del precedente incontro tenutosi il 25 giugno 2018 presso l’Università di Firenze. Lo scorso anno, dichiara la Società Botanica Italiana, naturalisti, ecologi e forestali hanno messo in evidenza il ruolo essenziale delle conoscenze scientifiche nella pianificazione ecologica e nella gestione sostenibile delle foreste.

D.lgs. 34/2018, l’importanza del patrimonio forestale nazionale

Il Decreto Legislativo è stato predisposto ai sensi della legge 28 luglio 2016, n. 154, recante “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale”.

La materia forestale è di interesse cruciale e trasversale per l’Italia. Le foreste svolgono un ruolo chiave dal punto di vista biologico, ambientale ed economico, elargiscono numerosi beni e servizi e sono uno scrigno di biodiversità. Una risorsa, dunque, che merita ogni attenzione possibile.

Proprio in questo senso, l’obiettivo generale della riforma è assicurare la tutela, la valorizzazione e la gestione attiva del patrimonio forestale nazionale, nel Testo Unico (articolo 3, comma 1) inteso come “l’insieme dei boschi […] e delle aree assimilate a bosco […] radicati sul territorio dello Stato, di proprietà pubblica e privata”, ma anche promuovere lo sviluppo sostenibile delle sue filiere produttive.

Come specifica l’articolo 2, lettere a) e b), del d.lgs. 34/2018 :

“Le disposizioni del presente decreto sono finalizzate a:

a) garantire la salvaguardia delle foreste nella loro estensione, distribuzione, ripartizione geografica, diversità ecologica e bio-culturale;

b) promuovere la gestione attiva e razionale del patrimonio forestale nazionale al fine di garantire le funzioni ambientali, economiche e socio-culturali.

Attuazione del Testo Unico

Durante il seminario del 29 novembre 2019, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAF), nella persona del Direttore Generale Alessandra Stefani, ha illustrato lo stato di avanzamento del percorso attuativo del Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali.

Una giornata di interventi in cui i relatori hanno messo in particolare evidenza il ruolo del sistema forestale nazionale nella tutela della biodiversità e nell’adattamento e mitigazione della crisi climatica.

L’incontro ha ribadito due concetti nodali:

  • il supporto essenziale delle conoscenze scientifiche per la definizione delle norme e delle politiche del settore forestale e ambientale;
  • il ruolo fondamentale del Sistema Forestale Nazionale nella tutela del capitale naturale e dei servizi ecosistemici utili per il benessere dei cittadini, la tutela e la valorizzazione culturale e paesaggistica delle aree interne e l’adattamento e la mitigazione della crisi climatica.

Italia, tutela e futuro delle foreste

Promuovere, su base scientifica condivisa, un costruttivo scambio di idee sulla tutela e la gestione sostenibile del patrimonio forestale. A questo è servita la presenza delle Società scientifiche già coinvolte nell’attuazione dei decreti delegati e di ulteriori decisori e portatori di interesse.

L’appuntamento, specifica SBI, ha confermato la volontà di realizzare, così come previsto nel TUFF e concordato nell’incontro del 25 giugno 2018, una vasta rete di “Boschi Vetusti”, interni ed esterni alle aree protette, utili per sostenere la tutela della biodiversità, dei servizi ecosistemici e le identità paesaggistiche e culturali territoriali.

Obiettivo dell’incontro, inoltre, è stato anche quello di evidenziare il percorso ambientale e culturale promosso dalla comunità scientifica affinché il TUFF sia il riferimento più avanzato e più attento alle problematiche ambientali e alla crisi climatica nel panorama europeo.

 

 

Fonti: www.societabotanicaitaliana.it; www.gazzettaufficiale.it/

 

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